sabato 31 marzo 2012

Sorpresa

Una ricerca di Demopolis in esclusiva per 'l'Espresso' rivela che la riforma del lavoro di Monti e Fornero piace a meno di un terzo della popolazione. Percentuali molto alte di contrari anche fra gli elettori di centro e destra

La maggioranza degli italiani è contraria alla riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei Laoratori. Lo rivela un sondaggio realizzato in esclusiva per 'l'Espresso dall'Istituto Demopolis. Meno di un terzo dei cittadini è favorevole alla proposta del governo; il 63 per cento degli italiani, intervistatisi dichiara invece contrario alle modifiche, soprattutto in relazione alla previsione dell'indennizzo al posto del reintegro per i licenziamenti individuali motivati da ragioni economiche dell'impresa. Diffuso appare il timore che, in un periodo di recessione, possa allargarsi la possibilità di licenziamento.

La contrarietà alla revisione dell'articolo 18 appare decisamente trasversale: ribadita, secondo l'analisi dell'Istituto di ricerche diretto da Pietro Vento, dal 92 per cento degli elettori di sinistra, da oltre i due terzi di quanti si dichiarano di centrosinistra e, un po' a sorpresa, perfino dal 49 per cento degli elettori di centro e dal 40 per cento di chi si colloca nel centrodestra.

«Non c'è alcun dubbio che il tema occupazione», spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento, «risulti particolarmente sentito dall'opinione pubblica, in un clima sociale nel quale più di un italiano su due si dichiara oggi preoccupato della possibilità che un membro della propria famiglia possa perdere il lavoro nei prossimi anni. Una percezione di insicurezza economica ed occupazionale che nel 2006 riguardava appena un cittadino su cinque, cresciuta in modo esponenziale di oltre 30 punti percentuali negli ultimi 6 anni (dal 20 al 52 per cento )».

Secondo il sondaggio, realizzato per l'Espresso, evidenti contrasti d'opinione sulle scelte al vaglio del governo emergono anche in seno all'elettorato del Pf che, pur apprezzando nel complesso le linee guida della riforma Fornero, si divide sulla modifica dell'articolo 18. Poco meno di un quarto, fra quanti hanno votato per il Partito Democratico alle Politiche del 2008, si dice favorevole alla modifica dell'articolo 18, il 70 per cento esprime invece la propria netta contrarietà.

«Della Riforma Fornero, l'aspetto più convincente per circa i tre quarti degli italiani risulta l'apprendistato come contratto prevalente di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, con stabilizzazione entro i tre anni», dice Vento. «Penamente condiviso appare l'obiettivo di disincentivare economicamente l'uso dei troppi contratti atipici a termine che hanno contribuito ad accrescere il precariato giovanile in Italia. Apprezzate da oltre i due terzi risultano anche l'assicurazione sociale in caso di perdita del posto di lavoro e l'idea di rendere non più gratuiti gli stage in azienda dopo il periodo formativo. In assenza di misure concrete per la riduzione del carico fiscale sul mondo del lavoro e di contestuali investimenti per la crescita ed il rilancio dei consumi, si ravvisa un certo scetticismo degli italiani sui possibili effetti della riforma per la crescita reale dell'occupazione».

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