domenica 25 marzo 2012

Non erano lacrime di coccodrillo, ma lacrime di emozione per l'apparizione in TV

Camusso: Dal governo lacrime di coccodrillo. Il rammarico di Fornero non convince Susanna Camusso: il governo "aveva tutte le condizioni per non doversi rammaricare, le trovo un po' lacrime di coccodrillo", ha detto il segretario generale della Cgil a margine del forum, annunciando una linea dura: nessun passo indietro sullo sciopero. Il pacchetto di 16 ore proclamato a margine della discussione sulla riforma del lavoro è confermato, dice il segretario della Cgil, "semmai è evidente che bisogna rafforzare di molto". Perché, continua, "siamo di fronte a un governo che ha scelto una strada che rende dispari i diritti". "Mi sembra - ha aggiunto - esattamente l'opposto di un'idea di unità e coesione del Paese".

Sulle tensioni sociali, Camusso invita ad un "bagno di realtà". Ci sono e ci saranno tante reazioni nel Paese, segno che "la vera violazione, il vero vulnus che è intervenuto è che si continua nell'idea che si può dividere il Paese", ha aggiunto. Camusso ha apprezzato l'impegno del governo rispetto all'Europa ma sull'articolo 18 "ci colloca con la Grecia". "E credo - ha aggiunto - che questo sia un errore".

Durante il suo intervento, interrotto due volte da applausi in platea, Camusso ha avuto parole dure nei confronti della riforma: "Non crea un posto di lavoro che sia uno" e non contribuisce alla crescita, dice. "Non sono le regole a mettere in moto la crescita ma gli investimenti", aggiunge Camusso.

Riguardo all'articolo 18, con il mancato reintegro per i licenziamenti economici illegittimi "si è costruita una ingiustizia. Crea incertezza per lavoratori e questo è un fattore di non competitività e produttività del sistema", attacca. Annuncia che le soluzioni del governo in materia di licenziamenti verranno "contrastate con tutte le nostre forze" e sintetizza: sull'articolo 18 "si è costruita una grande ingiustizia. Se un licenziamento è illegittimo la sanzione deve essere la stessa qualunque sia la ragione", ribadendo quindi il no della Cgil aIl'indennizzo per i licenziamenti di natura economica.

Sugli ammortizzatori si potevano fare cose diverse, continua la leader della Cgil, visto che "siamo lontani dalla universalità che ci viene proposta". Un'altra botta per i lavoratori arriverebbe dall'aumento dell'Iva, che determinerebbe "uno straordinario peggioramento" della loro vita, e anche delle aziende

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