Perché abbiamo un elegante quanto determinato governo di destra.
Perché sempre più gente è costretta a vivere e morire per quattro euro all’ora.
Perché sempre più gente è costretta a lavorare gratis.
Perché un milione di famiglie italiane vivono nel limbo infelice della cassa integrazione.
Perché i disoccupati in questo Paese sono dei morti viventi.
Perché in Italia ci sono 800 mila lavoratori pagati in nero.
Perchè l’anno scorso sono morte sul lavoro 659 persone, più 10,84 per cento rispetto al 2010.
Perché dei precari, al Parlamento italiano, non gliene frega niente.
Perché i giovani lavoratori sono i nuovi schiavi.
Perché ci sono top manager che licenziano via fax.
Perché ci sono altri top manager che si aumentano le loro già gigantesche retribuzioni mentre portano le loro aziende al crac e ne licenziano i dipendenti.
Perché siamo una società in cui le possibilità di ascesa sociale sono state bloccate.
Perché si tagliano le pensioni ma non gli armamenti.
Perché l’economia di mercato si sta trasformando in un continuo ricatto.
Perché in Italia sembra normale chiedere turni di trenta ore consecutive.
Perché perfino le grandi aziende si sentono tanto forti da trattare i lavoratori dissidenti come carne da macello.
Perché il dogma secondo cui licenziare fa bene all’economia è una bufala.
Perché ci sono troppi imprenditori che sono capaci solo a tagliare gli organici e a staccare dividendi.
Perché le banche si sono trasformate da strumento di creazione della ricchezza a divoratrici di soldi pubblici da investire in speculazioni.
Perché il capitalismo mondiale si rifiuta di darsi regole decenti.
Perché qualcuno ha passato l’ultimo Capodanno sul tetto.
Perché se proprio vuoi puoi andare a pulire i cessi, ma per 500 euro lordi al mese con contratto da tirocinante a termine.
Perché non si può più accettare tutto questo per il fatto che i cinesi costano meno.
E perché non basta più ribellarsi sul Web.
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