sabato 8 ottobre 2011

Roma. Il corteo della Cgil, la Camusso: “Governo contro i lavoratori”
– Dopo aver sfilato alla testa dell’affollata manifestazione nazionale organizzata dalla Cgil e intitolata “Pubblico è futuro”, Susanna Camusso, segretario generale del sindacato, ha attaccato il governo sul palco di piazza del Popolo a Roma. “Questo governo è contro i lavoratori. Non ha alcuna idea della crescita e penalizza il lavoro pubblico. Il Paese ha bisogno di crescere, ma diciamola tutta, non recupererà la sua credibilità se questo governo non se ne va via il più in fretta possibile”.

“Ci vergogniamo per come siamo visti nel mondo – dice ancora la Camusso – Se qualcuno avesse impiegato il suo tempo per leggere e per studiare non ci avrebbe detto che la crisi non c’era. Sono stati tre anni persi, tre anni a insultare il lavoro pubblico, tre anni sulle nostre spalle. Qualcuno ora dovrebbe chiederci scusa”.

Migliaia e migliaia di persone da tutta Italia si sono date appuntamento a Roma per manifestare contro quello che viene definito come “accanimento” del governo contro le categorie del pubblico impiego e dei lavoratori della conoscenza. Da piazza del Popolo, la Camusso ha attaccato duramente il governo. “Invece di affrontare il tema della crescita e della qualità di questo Paese, continua a far pagare al lavoro pubblico, ai lavoratori, i costi della crisi e ogni manovra fatta cosi chiama un’altra manovra perchè è la linea che è sbagliata”.

E’ comunque l’ironia a prevalere sui cartelli e striscioni contro il premier Berlusconi che si riferiscono alle vicende giudiziarie. In piazza del Popolo, fra la folla davanti al palco, campeggia la sagoma di cartone di una donna in slip e reggiseno con indumenti intimi ai lati e la scritta “povera Italia, i mercati internazionali si rifiutano di ballare il bunga-bunga”.

Alcune donne sfilano invece con cartelli che ironizzano sul “partito della gnocca” e sui fannulloni: “Per Berlusconi sono una gnocca e per Brunetta sono una fannullona”, scrive una lavoratrice del pubblico impiego sul cartello che indossa

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