martedì 25 ottobre 2011

Crisi finanziaria

In Italia a intervalli più o meno regolari si parla della tanto famosa e temuta patrimoniale. Ma qual'è l'esatto significato e il senso di questa odiata ma per certi versi anche invocata tassa?

Vediamo insieme cos'è, a cosa serve e perchè alcuni ne reclamano l'adozione mentre altri lo aborrono.

Cos'è la patrimoniale?

Si intende per patrimoniale qualsiasi tassa applicata sul patrimonio dei contribuenti.

Chi colpisce la patrimoniale?

L'imposta può riguardare le persone fisiche e/o quelle giuridiche (enti, società, cooperative, associazioni,ditte individuali...).

Ad esempio l'ultima patrimoniale una tantum entrata in vigore in Italia è datata 1992 e ha colpito indistintamente tutti i contribuenti, mentre la tassa di successione riguarda solo le persone fisiche.

Cosa colpisce la patrimoniale?

Il patrimonio oggetto della patrimoniale può essere esteso a qualsiasi genere di bene (denaro, valori preziosi, immobili, azioni, obbligazioni, fondi, ...) o circoscritto a una particolare categoria.

Ad esempio la patrimoniale del 1992 ha colpito solo ed esclusivamente i depositi in conto corrente bancario o postale imponendone un prelievo forzoso del 6 per mille.

Quando è in vigore la patrimoniale?

La patrimoniale può essere "una tantum" (ossia in vigore solo occasionalmente senza alcuna ricorrenza periodica) o avere regolare cadenza (tipicamente annuale, ma in certi casi anche biennale, quinquennale o decennale) o in occasione di particolari eventi.

Ad esempio la patrimoniale del 1992 è stata una tantum, mentre l'Ici (che è a tutti gli effetti una patrimoniale sugli immobili) è annuale, mentre la tassa di successione si paga solo in occasione di un'eredità.

Patrimoniale secca o variabile?

Dipende... In alcuni casi è fissa, in altri casi è progressiva in funzione del patrimonio, in altri casi ancora è prevista una soglia di protezione (detta franchigia) al di sotto della quale non vi è tassazione.

Ad esempio quella del '92 era fissa (per l'appunto del 6 per mille), mentre la tassa patrimoniale francese è progressiva (da 790 mila euro a 1,3 milioni si paga lo 0,55%, lo 0,75% fino a 2,5 milioni, l'1,5% fino a 16 milioni e l’1,8% oltre i 16 milioni). E ancora, la nostra tassa di successione in linea diretta ha una franchigia di un milione di euro e solo oltre tale importo si paga un'aliquota del 4%.

La temuta patrimoniale

In generale tutte le patrimoniali sono invise al contribuente. Psicologicamente la patrimoniale è vista come un'appropriazione per mano del sistema fiscale di una parte di ciò che è proprio e dunque è considerata un'imposta "ingiusta", "oppressiva" e "illiberale".

Ma le patrimoniali più temute e odiate sono quelle una tantum perchè considerate delle vere e proprie "imboscate" ai danni dei nostri risparmi e delle nostre proprietà.

Patrimoniale 2011

Ma alla luce di tutto ciò, oggi in Italia chi osa chiedere la patrimoniale?

Arrivati a questo punto è doverosa una premessa. Come tutti sanno, il principale problema economico dell'Italia è il suo debito pubblico.

L'Italia ha un debito pubblico sproporzionato, il primo debito pubblico europeo e il terzo mondiale. Purtroppo però non siamo ne la prima economia europea ne la terza mondiale...

Per questo l'Italia fatica e faticherà sempre più non solo a restiture il debito ma anche a pagare gli interessi ai suoi creditori. Interessi che oltretutto sono fortemente suscettibili alle fluttuazioni e alle tensioni dei mercati finanziari.

Pensiamo agli interessi come a un bel elastico che regge il peso del debito, maggiore è il debito e maggiore sarà l'estensione dell'elastico. Maggiore è l'estensione e maggiore è la tensione a cui è sottoposto l'elastico... Purtroppo l'elastico è sottoposto anche al vento dei mercati e quando il vento spira contro, l'elastico si allunga ulteriormente sino al suo punto di rottura.

Superato tale punto l'elastico si rompe improvvisamente: è il default del debito, ossia il debitore non è più in grado non solo di ripagare il debito ma nemmeno i suoi interessi e fallisce.

Esistono solo tre soluzioni per evitare che questo accada:

- ridurre gli interessi

- ridurre il debito

- ridurre entrambi

Dal punto di vista politico si può dire che negli ultimi 20 anni le forze di centro-sinistra si sono concentrate a ridurre il peso del debito attraverso un'incremento delle tasse, mentre le forze di centro-destra hanno tentato di ridurre gli interessi attraverso una politica di bilanci rigorosi e di tagli alla spesa pubblica.

Purtroppo quest'ultima politica non sta dando gli effetti sperati e così negli ultimi anni lo spread (ossia il differenziale) degli interessi sul debito fra Italia e Germania si è vistosamente allargato.

Il giusto compromesso

Comunque la si veda, il debito pubblico italiano deve essere ridotto.

Lo dobbiamo innanzitutto ai nostri figli, se vogliamo che tengano fede al patto generazionale, se vogliamo che parte del loro lavoro vada a pagare le pensioni di chi non lavora più, e soprattutto se vogliamo che le nuove generazioni possano lavorare e costruirsi un futuro.

Sì, perchè solo se c'è crescita economica può esserci una sana crescita dell'occupazione. I paesi in cui il debito è troppo alto hanno una crescita economica molto lenta o addirittura nulla.

Per cui volenti o nolenti una parte della ricchezza del nostro paese deve essere impiegata a ridurre significativamente il peso del debito pubblico. Si tratta solo di accordarci su quale parte e chi dovrà pagare questa parte...

Tutto il resto è demagogia e populismo.

Nessun commento: