lunedì 31 ottobre 2011
Varese, 19 giugno 1987. La Lega Nord ancora non esisteva, ma, da nemmeno cinque giorni, Umberto Bossi già era senatore, anzi il "Senatùr". Un esordio fortunato per quella Lega Lombarda che egli stesso aveva fondato solo tre anni addietro e che ora, alla sua prima prova nazionale, era riuscita a raccogliere duecentomila voti, eleggendo un uomo anche a Montecitorio. In piazza del Podestà, in una sede di due stanze, computer e caminetto, si analizza il voto, si pianificano strategie e, naturalmente, si festeggia. Una festa che presto volge in lite e la lite in scazzottata.
In due, tra i quali il neo senatore, si riversano fuori dandole di santa ragione a un terzo, il quale finirà all'ospedale urlando: "Tirerò fuori il dossier! Ve la farò vedere!". "C'è stata una semplice colluttazione", dirà poi Bossi: "E' un bravo ragazzo, era solo un po' agitato e gli abbiamo consigliato di andare a mangiare un pizza". Quel bravo ragazzo era Pierangelo Brivio, cognato di Umberto, marito della sorella Angela. Pare che all'origine del diverbio vi fosse la composizione delle liste: Bossi aveva escluso Brivio dalla competizione, tenendo per sé la testa di lista in tutte le circoscrizioni e non facendo correre il cognato nelle due che quello aveva reclamato. Di lì a breve, Brivio viene espulso dal partito. Per tutta risposta, Angela Bossi interrompe ogni rapporto con il fratello e, assieme al marito, fonda un nuovo soggetto politico, Autonomia Alleanza Lombarda, con il dichiarato obiettivo di strappare voti alla Lega.
Magri i risultati (un seggio al Pirellone nel 1990 e una manciata di consiglieri comunali nelle successive elezioni amministrative), ma ampia la copertura mediatica nel 1993, quando Angela sfida Marco Formentini nella corsa a sindaco di Milano. Alla stampa dichiara: "Mio fratello è un mantenuto, non ha mai lavorato in vita sua". Più articolato il marito: "Mio cognato è fuori di testa, si comporta come Craxi o come i potenti mafiosi del Sud: si crede il grande imperatore del Nord e invece è soltanto il padroncino di un'azienda in liquidazione. Ormai la Lega è un partito come gli altri, pronto a spartirsi le poltrone che il Palazzo mette a disposizione".
Il giornale di Alleanza Lombarda, primo di tanti partiti che negli anni, per gemmazione, sarebbero nati da quella che nel frattempo si costituisce come Lega Nord (compreso il Partito federalista di Gianfranco Miglio, che della Lega era l'ideologo) additerà Umberto Bossi come il "nemico numero uno", dedicando intere prime pagine ai "fatti e misfatti del partito che dice di fare gli interessi dei lombardi ma che ha tradito la causa autonomista il giorno stesso che ha messo piede a Roma".
In quegli stessi anni, ben più generoso appare Franco Bossi, il secondogenito di casa, che confiderà di aver anche lui litigato col fratello, ma "solo perché la sera io volevo dormire, mentre lui non voleva saperne di spegnere la luce, perché leggeva, leggeva sempre, dalla filosofia ai classici greci". Una generosità presto ricambiata. Licenza di scuola media inferiore, l'unico della famiglia ad essere rimasto nel paese natale dove manda avanti un negozio di autoricambi, Franco Bossi, già consigliere comunale a Gallarate, viene dapprima nominato commissario tecnico della squadra di ciclismo padana, quindi membro del consiglio di amministrazione Aler, la società che gestisce le case popolari di Varese, e infine, nel 2004, viene assunto all'Europarlamento in qualità di assistente accreditato dell'onorevole Francesco Speroni. Assistente accreditato, ovvero portaborse, ovvero 12.750 euro al mese.
"La lotta per la libertà della Padania continuerà anche dopo di me, con i miei figli", andava oramai ripetendo Umberto Bossi nei suoi comizi. Così, al seguito di Matteo Salvini, al Parlamento europeo ci finisce anche il primogenito Riccardo, avuto dalla prima moglie Gigliola Guidali. 23 anni, grande ammiratore di Napoleone ("sono andato anche a vedere il campo di battaglia dove perse") e già a busta paga, qualche anno prima, di "Made in Padania Scrl", una delle "cooperative padane" che Umberto Bossi aveva fortemente voluto nel tentativo di imitare il sistema delle Coop rosse ma che già allora stavano andando a rotoli, Riccardo Bossi replicherà, serafico, alle accuse di nepotismo mosse al padre dalla stampa: "Dov'è il problema? Se uno ha un'azienda chi pensa di inserire? I suoi figli o degli estranei?". Chiusa la breve parentesi europea (il padre lo farà tornare per mettere a tacere le polemiche) Riccardo potrà dedicarsi interamente alla sua vera passione: le gare di rally. Continuerà a dichiararsi interessato di politica, ma in televisione comparirà solo più nei rotocalchi rosa, per una storia sentimentale con una delle ragazze della scuderia Mora.
domenica 30 ottobre 2011
"Sono partito da solo - racconta Marco senza interrompere il cammino - ma strada facendo ho raccolto altri due indignati conosciuti tramite Facebook". In marcia con Marco da alcuni giorni si sono aggiunti pure Alberto Cantoni, altro lavoratore in nero, e Alessandro Murino, 25enne disoccupato. Fino a qualche giorno fa c'era pure un altro precario, Daniel Juske, che ha dovuto desistere a Pavia per un piccolo infortunio.
"Ma ci raggiungerà prima dell'arrivo a Roma, vuole essere con noi", assicurano i compagni di viaggio. Con loro, due cani "indignati". Una iniziativa, quella dei tre 'Forrest Gump', del tutto pacifica. "Non vogliamo fare rivoluzioni - argomenta ancora il leader della comitiva -camminiamo con la bandiera della pace, sperando di stimolare la coscienza civile della gente". Strada facendo, Marco e gli altri 'indignati' incontrano persone che li fermano e, talvolta, offrono loro un po' di ospitalità. "Si lamentano tutti - annota Marco Marangoni -. Oggi abbiamo incontrato pure un assessore che ci spiegava quanto è difficile ottenere fondi per realizzare un progetto. Sentiamo che la nostra battaglia e' condivisa. Su internet sto raccogliendo i pensieri di tanti indignati ma non si puo' rimanere indignati della tastiera". Ecco perche' Marco ha deciso di mettersi in marcia.
L'obiettivo è quello di arrivare nella capitale il 15 ottobre. Prima di quel giorno a Marco a ai suoi amici si unirà anche la sorella (percorrerà gli ultimi cento chilometri) che in tutti questi giorni sta offrendo, insieme alla nipote Marzia, un sostegno morale telefonico al gruppetto. Nel suo blog, Marco, che ha già preso parte al cammino di Santiago per difendere l'istruzione pubblica, ha lasciato un messaggio nella speranza che possa essere raccolto. "Ho fatto un sogno, un fiume umano indignato che si mette in cammino verso Roma, in modo pacifico, civile, armonico, come la marcia per il sale di Gandhi; forse è l'unico modo per farci prendere in considerazione, un grande movimento lento ma inesorabile, il risveglio della coscienza di una nazione: l'Italia". Intanto lui e i suoi compagni, chilometro dopo chilometro, stanno accorciando la distanza che li separa dalla capitale.
sabato 29 ottobre 2011
venerdì 28 ottobre 2011
ROMA - A Cisl e Uil rinnoviamo l'appello: ritroviamoci a discutere e ricostruiamo le ragioni unitarie. Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, dal palco di piazza del Popolo per la manifestazione nazionale dei pensionati dello Spi-Cgil. "Divisi si viene sempre penalizzati", aggiunge. "Diciamo anche a Cisl e Uil, abbiamo apprezzato il giudizio che hanno dato sulla lettera all'Ue e che hanno ritrovato la parola sciopero, che sembrava abrogata", afferma inoltre Camusso. Diciamo al governo che ha fallito, che il suo disegno è stato sconfitto" e "chiediamo a tutti di rimettere al centro il lavoro", dice il leader della Cgil.
CONFINDUSTRIA SIA COERENTE - "Vorrei dire a Confindustria, che in queste ore ha improvvisamente riscoperto l'amore per il governo che, quella sua richiesta di andare in pensione a 70 anni ce la ricorderemo. Vorremmo che con qualche coerenza difenda gli accordi che abbiamo fatto insieme e che prevedevano l'accompagnamento alla pensione". Lo afferma il leader della Cgil, Susanna Camusso, parlando alla manifestazione dello Spi. I problemi non si risolvono, aggiunge Camusso, con la logica dei licenziamenti e l'allungamento dell'età pensionabile.
PENSIONI NON SONO OGGETTO SU CUI FARE CASSA - "Le pensioni non si possono considerare, né con le finanziarie, né con la lettera all'Ue, l'oggetto su cui fare cassa". Lo dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando dal palco di piazza del Popolo per la manifestazione nazionale indetta dai pensionati dello Spi-Cgil
NESSUN TAVOLO SU LICENZIAMENTI - "Non abbiamo bisogno di alcun tavolo di discussione, perché il tema dei licenziamenti non è un problema da affrontare e discutere". Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, alla proposta del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, di aprire un confronto con le parti sociali. L'unico confronto possibile, aggiunge Camusso parlando a margine della manifestazione dello Spi-Cgil, "é solo come dare continuità all'occupazione".
ARTICOLO 18 NON SI TOCCA - "Se l'operazione del governo è quella di cancellare l'articolo 18 e gli ammortizzatori sociali, noi non ci siamo stati e non ci staremo". Lo assicura il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando dal palco di piazza del Popolo per la manifestazione nazionale indetta dai pensionati dello Spi-Cgil. "Questa è la piazza che ha portato anche alla conquista dello Statuto dei lavoratori: il governo sappia che, né con la lettera all'Ue, né con i provvedimenti di legge, lo cancellerà"
ANGELETTI, CON CGIL CI VEDIAMO NEI PROSSIMI GIORNI - I leader sindacali si incontreranno nei prossimi giorni "nel vedere se ci sono convergenze" sul modo di opporsi agli impegni contenuti nella lettera del governo italiano all'Unione Europea a partire sulle norme sui licenziamenti. Lo ha detto il segretario generale Uil, Luigi Angeletti, a margine della manifestazione del pubblico impiego del sindacato in corso a Roma. "Con la Cgil ci siamo sentiti ieri, ci siamo detti che ci saremmo visti nei prossimi giorni. Vediamo se troveremo convergenze"
GOVERNO CAMBI REGISTRO O SCIOPERO GENERALE - Se il governo "non cambia registro" a partire dagli impegni presi nella lettera all'Unione Europea sulle norme sui licenziamenti, la Uil è pronta a fare lo sciopero generale. Lo ha detto il segretario generale del sindacato, Luigi Angeletti. "Se questo governo non cambia registro - ha detto intervenendo alla manifestazione per lo sciopero del Pubblico impiego che si è appena conclusa a Roma - con la stessa determinazione e con la serenità con la quale abbiamo proclamamto lo sciopero del Pubblico impiego proclameremo lo sciopero generale di tutte le categorie, per tutto il Paese". Angeletti ha parlato di "scandalosa distanza" tra ciò che serve e ciò che sta facendo il governo.
mercoledì 26 ottobre 2011
Questo il testo integrale della lettera inviata dal Governo alla Ue: "L'Italia ha sempre onorato i propri impegni europei e intende continuare a farlo. Quest'estate il Parlamento italiano ha approvato manovre di stabilizzazione finanziaria con un effetto correttivo sui saldi di bilancio al 2014 pari a 60 miliardi di euro. Sono state cosi' create le condizioni per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, con un anno di anticipo rispetto a quanto richiesto dalle istituzioni europee. Dal 2012, grazie all'aumentato avanzo primario, il nostro debito scendera'. Tuttavia, siamo consapevoli della necessita' di presentare un piano di riforme globale e coerente. La situazione italiana va letta tenendo in debita considerazione gli equilibri piu' generali che coinvolgono l'intera area europea. Mesi di tensioni sui mercati finanziari e di aggressioni speculative contro i debiti sovrani sono, infatti, il segnale inequivocabile di una debolezza degli assetti istituzionali dell'area euro. Per quel che riguarda l'Italia, consapevoli di avere un debito pubblico troppo alto e una crescita troppo contenuta, abbiamo seguito sin dall'inizio della crisi una politica attenta e rigorosa".
"Dal 2008 ad oggi il nostro debito pubblico e' cresciuto, in rapporto al Pil, meno di quello di altri importanti paesi europei. Inoltre, la disciplina da noi adottata ha portato a un bilancio primario in attivo. Situazione non comune ad altri Paesi. Se problemi antichi, come quello del nostro debito pubblico, danno luogo oggi a ulteriori e gravi pericoli, cio' e' soprattutto il segno che la causa va cercata non nella loro sola esistenza, ma nel nuovo contesto nel quale ci si e' trovati a governarli".
I FONDAMENTALI DELL'ECONOMIA "Il Governo italiano ha risanato i conti pubblici e conseguira' l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. Il debito pubblico in rapporto al PIL e' stato ricondotto su un sentiero di progressiva riduzione. Nel 2014 avremo un avanzo di bilancio (corretto per il ciclo) pari allo 0,5% del PIL, un avanzo primario pari al 5,7% del PIL e un debito pubblico al 112,6% del PIL. Per realizzare questo obiettivo sono state approvate durante l'estate in tempi record due importanti manovre di finanza pubblica che comporteranno una correzione del deficit tendenziale nel quadriennio 2011-2014 pari rispettivamente a 0,2%, 1,7%, 3,3% e 3,5% del PIL. Nel 2011 si prevede un avanzo primario consistente pari allo 0,9% del PIL. Nonostante l'aumento delle spese per il servizio del debito, questo consentira' la riduzione del rapporto debito/PIL gia' nel 2012. I dati relativi ai primi otto mesi dell'anno in corso sono coerenti con questi obiettivi. E' doveroso segnalare che la nuova serie dei conti nazionali indica che nel 2010 il Pil italiano e' cresciuto dell'1,5% e non dell'1,3% e, nei due anni della crisi, il Pil si e' ridotto meno di quanto prima stimato (-1,2% invece di -1,3% nel 2008 e -5,1% invece di -5,2% nel 2009). Come conseguenza della revisione contabile operata da Eurostat il rapporto deficit/Pil, che e' stato confermato a 4,6% per il 2010, e' praticamente allineato a quello della Germania, rivisto dal 3,3% al 4,3%. Si noti, inoltre, che l'Eurostat ha rettificato al rialzo anche i rapporti deficit/Pil della Francia (dal 7% al 7,1%), della Spagna (dal 9,2% al 9,3%), della Grecia (dal 10,5% al 10,6%) e del Portogallo (dal 9,1% al 9,8%). In conclusione, nel 2010 l'Italia aveva, insieme alla Germania, il comportamento largamente piu' virtuoso in termini di indebitamento netto in rapporto al Pil.
CREARE CONDIZIONI STRUTTURALI FAVOREVOLI ALLA CRESCITA Siamo ora impegnati nel creare le condizioni strutturali favorevoli alla crescita. Il Governo ritiene necessario intervenire sulla composizione del bilancio pubblico per renderla piu' favorevole alla crescita. Con questo obiettivo il Governo intende operare su quattro direttrici nei prossimi 8 mesi:
- Entro 2 mesi, la rimozione di vincoli e restrizioni alla concorrenza e all'attivita' economica, cosi' da consentire, in particolare nei servizi, livelli produttivi maggiori e costi e prezzi inferiori;
- Entro 4 mesi, la definizione di un contesto istituzionale, amministrativo e regolatorio che favorisca il dinamismo delle imprese;
- Entro 6 mesi, l'adozione di misure che favoriscano l'accumulazione di capitale fisico e di capitale umano e ne accrescano l'efficacia;
- Entro 8 mesi, il completamento delle riforme del mercato del lavoro, per superarne il dualismo e favorire una maggiore partecipazione".
a - Promozione e valorizzazione del capitale umano. L'accountability delle singole scuole verra' accresciuta (sulla base delle prove INVALSI), definendo per l'anno scolastico 2012-13 un programma di ristrutturazione per quelle con risultati insoddisfacenti; si valorizzera' il ruolo dei docenti (elevandone, nell'arco d'un quinquennio, impegno didattico e livello stipendiale relativo); si introdurra' un nuovo sistema di selezione e reclutamento. Si amplieranno autonomia e competizione tra Universita'. Si accrescera' la quota di finanziamento legata alle valutazioni avviate dall'ANVUR e si accresceranno i margini di manovra nella fissazione delle rette di iscrizione, con l'obbligo di destinare una parte rilevante dei maggiori fondi a beneficio degli studenti meno abbienti. Si avviera' anche uno schema nazionale di prestiti d'onore. Da ultimo, tutti i provvedimenti attuativi della riforma universitaria saranno approvati entro il 31 dicembre 2011.
b. Efficientamento del mercato del lavoro E' prevista l'approvazione di misure addizionali concernenti il mercato del lavoro.
1. In particolare, il Governo si impegna ad approvare entro il 2011 interventi rivolti a favorire l'occupazione giovanile e femminile attraverso la promozione: a. di contratti di apprendistato contrastando le forme improprie di lavoro dei giovani; b. di rapporti di lavoro a tempo parziale e di contratti di inserimento delle donne nel mercato del lavoro; c. del credito di imposta in favore delle imprese che assumono nelle aree piu' svantaggiate.
2. Entro maggio 2012 l'esecutivo approvera' una riforma della legislazione del lavoro
a. funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell'impresa anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato;
b. piu' stringenti condizioni nell'uso dei "contratti para-subordinati" dato che tali contratti sono spesso utilizzati per lavoratori formalmente qualificati come indipendenti ma sostanzialmente impiegati in una posizione di lavoro subordinato.
c. Apertura dei mercati in chiave concorrenziale Entro il 1 marzo 2012 saranno rafforzati gli strumenti di intervento dell'Autorita' per la Concorrenza per prevenire le incoerenze tra promozione della concorrenza e disposizioni di livello regionale o locale. Verra' generalizzata, la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in accordo con gli enti territoriali.
"Le principali disposizioni contenute nella bozza di disegno di legge sulla concorrenza riguardano i settori della distribuzione dei carburanti e dell'assicurazione obbligatoria sui veicoli. Le misure relative al mercato assicurativo sono state definite all'interno di una proposta di legge di iniziativa parlamentare, che e' gia' stata approvata dalla camera dei deputati ed e' attualmente all'esame del senato. Le misure concernenti i mercati della distribuzione carburanti sono state integralmente inserite nel Decreto Legge n.98/2011 e pertanto sono gia' in vigore. Si e' preferito adottare uno strumento legislativo quale il decreto che garantisce l'immediata efficacia degli interventi. nel medesimo decreto legge sono state inserite anche altre disposizioni di apertura dei mercati e liberalizzazioni, tra cui si ricorda in particolare la liberalizzazione in via sperimentale degli orari dei negozi. Nel frattempo, fra i primi in Europa, l'Italia ha aperto alla concorrenza il mercato della distribuzione del gas: sono stati adottati e saranno a breve pubblicati nella gazzetta ufficiale i regolamenti che disciplinano le gare per l'affidamento della distribuzione del gas in ambiti territoriali piu' ampi dei comuni. Gia' con il Decreto Legge n.138/2011 sono state adottate incisive misure finalizzate alla liberalizzazione delle attivita' d'impresa e degli ordini professionali e dei servizi pubblici locali. In particolare gia' si prevede che le tariffe costituiscano soltanto un riferimento per la pattuizione del compenso spettante al professionista, derogabile su accordo fra le parti. Il provvedimento sullo sviluppo conterra' rechera' altre misure per rafforzare l'apertura degli ordini professionali e dei servizi pubblici locali. Sempre in materia di ordini professionali, nella manovra di agosto, in tema di accesso alle professioni regolamentate, e' stato previsto che gli ordinamenti professionali debbano garantire che l'esercizio dell'attivita' risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralita' di offerta che garantisca l'effettiva possibilita' di scelta degli utenti nell'ambito della piu' ampia informazione relativamente ai servizi offerti. Inoltre, gia' in sede di conversione della manovra di luglio (DL n. 98/2011) e' stato previsto che il Governo, sentita l'Alta Commissione per la Formulazione di Proposte in materia di Liberalizzazione dei Servizi, elaborera' proposte per la liberalizzazione dei servizi e delle attivita' economiche da presentare alle categorie interessate. Dopo 8 mesi dalla conversione del decreto legge, tali servizi si intenderanno liberalizzati, salvo quanto espressamente regolato".
"Verranno rafforzati i presidi a tutela della concorrenza nel campo dei servizi pubblici locali, con l'introduzione a livello nazionale di sistemi di garanzia per la qualita' dei servizi nei comparti idrico, dei rifiuti, dei trasporti, locali e nazionali e delle farmacie comunali, seguendo rispettivamente questa sequenza temporale 3 mesi, 6 mesi, 9 mesi e 12 mesi. Per quanto riguarda la riforma dei servizi pubblici locali che il Governo italiano - riprendendo quanto gia' previsto dall'articolo 23 bis del DL 112/2008 - ha approvato nella manovra di agosto 2011 escludendo il settore idrico a seguito di un referendum popolare. Con le disposizioni che si intende varare si rafforza il processo di liberalizzazione e privatizzazione prevedendo che non e' possibile attribuire diritti di esclusiva nelle ipotesi in cui l'ente locale affidante non proceda alla previa verifica della realizzabilita' di un sistema di concorrenza nel mercato, ossia di un sistema completamente liberalizzato. Inoltre, viene previsto un ampliamento delle competenze dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato, nonche' un sistema di benchmarking al fine di assicurare il progressivo miglioramento della qualita' di gestione e di effettuare valutazioni comparative delle diverse gestioni. d. Sostegno all'imprenditorialita' e all'innovazione Entro il 2011, al fine di favorire la crescita delle imprese il Governo prevede di utilizzare la leva fiscale per agevolare la capitalizzazione delle aziende, con meccanismi di deducibilita' del rendimento del capitale di rischio. Verranno potenziati gli schemi a partecipazione pubblica di venture capital e private equity, preservando la concorrenza nei relativi comparti. Il Governo trasformera' le aree di crisi in aree di sviluppo, rendendo piu' semplice ed efficace la procedura per definire i programmi di rilancio, che potranno essere finanziati anche con risorse comunitarie. Forte impegno dell'esecutivo verso le PMI, destinando loro il 50% delle risorse non utilizzate ogni anno del Fondo Rotativo per il Sostegno alle imprese e per gli investimenti in ricerca. Questi interventi - insieme al Contratto di Sviluppo, gia' operativo - rientrano a pieno titolo nell'ambito del riordino generale degli incentivi contenuto nello Statuto delle Imprese, che diventera' legge nelle prossime settimane. Per garantire la liquidita' delle imprese si prevede un sistema di certificazione di debiti delle Pubbliche Amministrazioni locali nei confronti delle imprese stesse al fine di consentire lo sconto e successivo pagamento da parte delle banche, in conformita' alle procedure di calcolo Eurostat e senza impatto addizionale sull'indebitamento della Pubblica Amministrazione. e. Semplificazione normativa e amministrativa Il Governo incentiva la costituzione di "zone a burocrazia zero" in tutto il territorio nazionale in via sperimentale per tutto il 2013, anche attraverso la creazione dell'U.L.G. - Ufficio Locale dei Governi quale autorita' unica amministrativa che coinvolgera' i livelli locali di governo in passato esclusi. Il Governo mira a semplificare la costituzione del bilancio delle S.r.l., la digitalizzazione del deposito dell'atto di trasferimento delle quote delle societa' e lo snellimento in materia di vigilanza delle societa' di capitali e degli organi di controllo. I rapporti con la pubblica amministrazione diventeranno piu' snelli grazie alla completa sostituzione dei certificati con delle autocertificazioni, mentre le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione resteranno valide solo nei rapporti tra privati".
"I controlli sulle imprese si ispireranno a criteri di semplicita' e proporzionalita', al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni che possano recare intralcio al normale esercizio delle attivita' imprenditoriali. Da ultimo, per quanto riguarda la semplificazione amministrativa verra' completata nei prossimi 6 mesi la strategia di revisione della regolamentazione settoriale, elaborando proposte puntuali di semplificazione dei procedimenti e monitorandone gli effetti. Verra' rafforzata e accelerata l'attuazione del programma di misurazione e riduzione degli oneri amministrativi derivanti da obblighi di tipo informativo previsti da leggi statali (MOA).
Inoltre, ove la disciplina sia di fonte regionale e locale, verranno rafforzati ed estesi gli incentivi previsti dalla manovra estiva per i procedimenti amministrativi relativi all'avvio e alla svolgimento dell'attivita' d'impresa. L'obiettivo e' quello di migliorare il posizionamento dell'Italia nella graduatoria internazionale relativa al Doing Business, nei prossimi 3 anni. F. Modernizzazione della pubblica amministrazione La pubblica amministrazione e' un volano fondamentale della crescita. Stiamo creando le condizioni perche' la pubblica amministrazione sia pronta ad accompagnare la ripresa, svolgendo una funzione di servizio allo sviluppo e non di zavorra burocratica. Ecco perche' la semplificazione, la trasparenza e la meritocrazia sono fondamentali. Un tassello rilevante e' costituito dalla piena attuazione della Riforma Brunetta della pubblica amministrazione, in particolar modo dalle misure che rafforzano il ruolo della Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrita' delle amministrazioni pubbliche (istituita nel dicembre del 2009) e le cui competenze saranno integrate con il disegno di legge in materia di anticorruzione, gia' approvato dal Senato, e attualmente all'esame della Camera dei Deputati. Esso rappresenta un passaggio importante per la completa implementazione della riforma della pubblica amministrazione in quanto individua una nuova governance per l'attivita' di prevenzione e contrasto della corruzione, affidando le funzioni alla Commissione e individuando con estrema puntualita' le modalita' di accrescimento del livello di trasparenza della pubblica amministrazione. Per rendere piu' efficiente, trasparente, flessibile e meno costosa la pubblica amministrazione tanto a livello centrale quanto a livello degli enti territoriali (oltre al vigente blocco del turnover del personale) renderemo effettivi con meccanismi cogenti/sanzionatori: a. la mobilita' obbligatoria del personale; b. la messa a disposizione (Cassa Integrazione Guadagni) con conseguente riduzione salariale e del personale; c. il superamento delle dotazioni organiche. Contestualmente all'entrata in vigore della legge costituzionale recante l'abolizione e la razionalizzazione delle province e' prevista l'approvazione di una normativa transitoria per il trasferimento del relativo personale nei ruoli delle regioni e dei comuni. G. Efficientamento e snellimento dell'amministrazione della giustizia Proseguendo sulla linea delle misure definite in estate, verranno rafforzati il contrasto della litigiosita' e la prevenzione del contenzioso (anche attraverso la costituzione presso il Ministero della Giustizia di un gruppo tecnico che individui situazioni a forte incidenza di litigiosita' e proponga specifici interventi di contrasto).
Entro il 30 aprile 2012 verra' completato il progetto in corso presso il Ministero della Giustizia per la creazione di una banca dati centralizzata per le statistiche civili e per quelle fallimentari. Verranno rafforzati i meccanismi incentivanti per gli uffici virtuosi di cui alla Legge n. 111 del 2011. L'obiettivo e' quello della riduzione della durata delle controversie civili di almeno il 20 per cento in 3 anni. H. Accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ed edilizia Oltre alla realizzazione degli investimenti gia' concordati con le societa' concessionarie, il Governo sollecitera' una maggiore partecipazione degli investitori privati, definendo entro il 31 dicembre 2011 standard contrattuali tipo che facilitino il ricorso al project financing, con una piu' chiara ed efficiente allocazione dei rischi tra le parti e accrescendo le certezze sulla redditivita' dell'opera e la prevenzione di comportamenti di tipo monopolistico nella determinazione dei pedaggi. Verra' rafforzata la qualita' della programmazione finanziaria pubblica, definendo obiettivi pluriennali di spesa e concentrando le risorse su progetti considerati strategici. Il Governo e' impegnato nella definizione nelle prossime 10 settimane di alcune opere immediatamente cantierabili, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che potranno beneficiare, a titolo di contributo al finanziamento, della defiscalizzazione (IRAP, IRES) a vantaggio dei concessionari dell'opera stessa. Inoltre sono previste una serie di semplificazioni e velocizzazioni nelle procedure di approvazione dei progetti da parte del CIPE e la suddivisione degli appalti in lotti funzionali per garantire alle PMI un accesso facilitato. Si prevede lo sblocco degli investimenti privati grazie alla semplificazione delle procedure relative ai contratti di programma dei maggiori aeroporti italiani. Infine, sono previste norme mirate all'ottimizzazione delle gestioni negli impianti portuali e di semplificazione in materia di trasporto eccezionale su gomma. Da ultimo, e' in corso di predisposizione una garanzia "reale" dello Stato (attraverso propri beni immobili, e non solo di natura finanziaria) per i mutui prima casa di giovani coppie, prive di contratto di lavoro a tempo indeterminato. Questo garantira' un nuovo impulso al mercato immobiliare e alle nuove famiglie.
I.Riforma dell'architettura costituzionale dello Stato Il Governo italiano e' impegnato in un processo di complessiva riforma costituzionale. Essa riguarda tanto l'assetto costituzionale dei poteri, quanto la cornice normativa volta a promuovere le condizioni di sviluppo del mercato e una disciplina piu' rigorosa delle finanze pubbliche. Pur nella complessita' del processo di revisione costituzionale l'Italia intende giungere all'approvazione della prima lettura di tali disegni di legge costituzionale entro i prossimi 6/12 mesi. In particolare, quanto alla riforma dello Stato, si tratta dei seguenti provvedimenti: A. Disegno di legge (gia' approvato in prima lettura alla Camera) sulla modifica dell'elettorato attivo e passivo per l'elezione al Parlamento nazionale al fine di garantire una maggiore partecipazione giovanile alla vita politica. B.Due disegni di legge (all'esame del Parlamento) di riforma complessiva dell'organizzazione dei vertici delle istituzioni politiche, con particolare riferimento alla riduzione significativa del numero dei parlamentari, all'abolizione delle province, alla riforma in senso federale dello Stato, alla maggiore efficienza dei meccanismi decisionali e al rafforzamento del ruolo dell'esecutivo e della maggioranza. Sul secondo versante, relativo alla disciplina del mercato e al rigore della finanza pubblica, si prevede: A. Un disegno di legge (la cui approvazione e' in corso proprio in questi giorni presso la Camera dei deputati) di riforma degli articoli della costituzione relativi alla liberta' di iniziativa economica e alla tutela della concorrenza, nonche' alla riforma della pubblica amministrazione in funzione della valorizzazione dell'efficienza e del merito. B.Un disegno di legge sull'introduzione del vincolo di pareggio di bilancio sul modello gia' seguito in altri ordinamenti europei. A tal fine si deve ricordare che l'articolo 138 della Costituzione Italiana impone che le leggi costituzionali ad intervallo non minore di tre mesi. Quindi, anche con la massima celerita' possibile, le riforme costituzionali richiedono dei tempi minimi imprescindibili. Le conseguenti leggi attuative saranno successivamente attuate senza indugio, non essendovi vincoli temporali nell'ambito della Costituzione.
C. UNA FINANZA PUBBLICA SOSTENIBILE Le pensioni Nella attuale legislatura la normativa previdenziale e' stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso a regime il sistema pensionistico italiano tra i piu' sostenibili in Europa e tra i piu' capaci di assorbire eventuali choc negativi. Grazie al meccanismo di aggancio dell'eta' pensionabile alla speranza di vita introdotto nel 2010 (art. 12 commi 12-bis e 12-ter, DL 78/2010, come modificato con art. 18 comma 4, DL 98/2011), il Governo italiano prevede che il requisito anagrafico per il pensionamento sara' pari ad almeno 67 anni per uomini e donne nel 2026. Sono gia' stati rivisti i requisiti necessari per l'accesso al pensionamento di anzianita'. Tali requisiti aumenteranno gradualmente fino ad arrivare a regime a partire dal 2013. Questi requisiti sono in ogni caso agganciati in aumento all'evoluzione della speranza di vita. La delega fiscale e assistenziale previdenziale Il provvedimento di iniziativa governativa e' gia' all'esame del Parlamento e sara' approvato, entro il 31 gennaio 2012, quindi con tempi compatibili all'emanazione dei provvedimenti delegati entro il 2012. Comunque, anche al fine di accrescere la fiducia degli investitori, nel rispetto del percorso di risanamento programmato, il Governo ha fornito, con la Legge 148 del 14 settembre 2011, le risorse che saranno reperite con l'esercizio della delega per la riforma dei sistemi fiscale e assistenziale sulla base degli attuali regimi di favore fiscale e delle sovrapposizioni fra agevolazioni e conseguenti inefficienze ad oggi individuate. Tali risorse ammontano ad almeno 4 miliardi di euro nell'anno 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi di euro annui a decorrere dal 2014. Contestualmente, per dare massima garanzia sul rispetto dei saldi e' stata introdotta una clausola di salvaguardia. La clausola prevede che, in caso di ritardo nell'attuazione della delega oltre il 30 settembre 2012, le agevolazioni fiscali vigenti saranno ridotte del 5% per l'anno 2012 e del 20% a decorrere dal 2013. In alternativa, anche parziale, si e' stabilita la possibilita' di disporre con decreto del Presidente del consiglio, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, la rimodulazione delle aliquote delle imposte indirette, inclusa l'accisa. In breve, qualora la delega non fosse esercitata entro il 30 settembre 2012 o le nuove disposizioni fiscali e assistenziali non siano in grado di garantire un sufficiente effetto positivo sul deficit (almeno 4 miliardi nel 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi a partire dal 2014), si avra' una riduzione automatica delle agevolazioni fiscali che garantira' comunque il raggiungimento degli obiettivi di risparmio. Viceversa, se la delega verra' esercitata entro il termine e le nuove disposizioni garantiranno effetti di risparmio almeno pari a quelli previsti, non si procedera' dunque al taglio automatico delle agevolazioni. Le dismissioni Entro il 30 novembre 2011, il Governo definira' un piano di dismissioni e valorizzazioni del patrimonio pubblico che prevede almeno 5 miliardi di proventi all'anno nel prossimo triennio. Previo accordo con la Conferenza Stato-Regioni, gli enti territoriali dovranno definire con la massima urgenza un programma di privatizzazione delle aziende da essi controllate. I proventi verranno utilizzati per ridurre il debito o realizzare progetti di investimento locali. La razionalizzazione della spesa pubblica Il Governo ribadisce l'impegno a definire entro il 31 dicembre 2011 il programma per la riorganizzazione della spesa previsto dalla Legge 14 settembre 2011, n. 148, in particolare per quanto riguarda: l'integrazione operativa delle agenzie fiscali; la razionalizzazione di tutte le strutture periferiche dell'amministrazione dello Stato e degli enti della previdenza pubblica in modo da creare sinergie e ottimizzare l'uso delle risorse; il coordinamento delle attivita' delle forze dell'ordine; la razionalizzazione dell'organizzazione giudiziaria nel suo complesso in modo da accelerare i tempi della giustizia civile; e la riorganizzazione della rete consolare e diplomatica. Il Governo attuera' i primi interventi dal 1 gennaio 2012 e dara' conto dei progressi realizzati con cadenza trimestrale. Debito pubblico Entro il 31 dicembre 2011, il governo affidera' l'elaborazione di un piano organico per l'abbattimento del debito attraverso anche le dismissioni ad una commissione ristretta di personalita' di prestigio, in collaborazione con gli enti territoriali e con le principali istituzioni economiche e finanziarie nazionali ed internazionali. Il costo degli apparati istituzionali Il Governo riconosce la necessita' di rafforzare gli interventi volti a ridurre i costi degli apparati istituzionali. In particolare, verra' perseguita entro il 2012, una razionalizzazione e soppressione delle provincie e la riallocazione delle funzioni delle Province alle Regioni o ai Comuni, in modo da assicurare un significativo snellimento dei relativi apparati burocratici e degli organi rappresentativi. Verra' rafforzato il regime di incompatibilita' fra le cariche elettive ai diversi livelli di governo. Il pareggio di bilancio Il disegno di legge di riforma della Costituzione in materia di pareggio di bilancio e' gia' all'esame della Camera dei Deputati. L'obiettivo e' quello di una sua definitiva approvazione entro la meta' del 2012. Con le modifiche introdotte con la Legge n.39/2011 alla "Legge di contabilita' e finanza pubblica (L. 196/2009) e' stata rivista la normativa relativa alle coperture finanziarie delle leggi a vantaggio del rafforzamento della relativa disciplina fiscale. In particolare, per la copertura degli oneri correnti della legge di stabilita' e' stata circoscritta la possibilita' di utilizzare il miglioramento del risparmio pubblico, escludendo la possibilita' di finanziare con tali risorse nuove o maggiori spese correnti. Definire le ulteriori misure correttive eventualmente necessarie Il Governo monitorera' costantemente l'andamento dei conti pubblici. Qualora il deterioramento del ciclo economico dovesse portare a un peggioramento nei saldi il Governo interverra' prontamente. L'utilizzo del Fondo per esigenze indifferibili sara' vincolato all'accertamento, nel giugno del 2012, di andamenti dei conti pubblici coerenti con l'obiettivo per l'indebitamento netto del prossimo anno.
D. CONCLUSIONI Siamo sicuri che, con l'impegno di tutti, scaturito dalla consapevolezza che ci troviamo a fronteggiare problemi che riguardano l'intera Unione e la tenuta stessa della moneta comune, dunque problemi non circoscrivibili a questa o quella debolezza o forza nazionali, consegneremo ai giovani un'Europa piu' forte e piu' coesa.
martedì 25 ottobre 2011
Crisi finanziaria
In Italia a intervalli più o meno regolari si parla della tanto famosa e temuta patrimoniale. Ma qual'è l'esatto significato e il senso di questa odiata ma per certi versi anche invocata tassa?
Vediamo insieme cos'è, a cosa serve e perchè alcuni ne reclamano l'adozione mentre altri lo aborrono.
Cos'è la patrimoniale?
Si intende per patrimoniale qualsiasi tassa applicata sul patrimonio dei contribuenti.
Chi colpisce la patrimoniale?
L'imposta può riguardare le persone fisiche e/o quelle giuridiche (enti, società, cooperative, associazioni,ditte individuali...).
Ad esempio l'ultima patrimoniale una tantum entrata in vigore in Italia è datata 1992 e ha colpito indistintamente tutti i contribuenti, mentre la tassa di successione riguarda solo le persone fisiche.
Cosa colpisce la patrimoniale?
Il patrimonio oggetto della patrimoniale può essere esteso a qualsiasi genere di bene (denaro, valori preziosi, immobili, azioni, obbligazioni, fondi, ...) o circoscritto a una particolare categoria.
Ad esempio la patrimoniale del 1992 ha colpito solo ed esclusivamente i depositi in conto corrente bancario o postale imponendone un prelievo forzoso del 6 per mille.
Quando è in vigore la patrimoniale?
La patrimoniale può essere "una tantum" (ossia in vigore solo occasionalmente senza alcuna ricorrenza periodica) o avere regolare cadenza (tipicamente annuale, ma in certi casi anche biennale, quinquennale o decennale) o in occasione di particolari eventi.
Ad esempio la patrimoniale del 1992 è stata una tantum, mentre l'Ici (che è a tutti gli effetti una patrimoniale sugli immobili) è annuale, mentre la tassa di successione si paga solo in occasione di un'eredità.
Patrimoniale secca o variabile?
Dipende... In alcuni casi è fissa, in altri casi è progressiva in funzione del patrimonio, in altri casi ancora è prevista una soglia di protezione (detta franchigia) al di sotto della quale non vi è tassazione.
Ad esempio quella del '92 era fissa (per l'appunto del 6 per mille), mentre la tassa patrimoniale francese è progressiva (da 790 mila euro a 1,3 milioni si paga lo 0,55%, lo 0,75% fino a 2,5 milioni, l'1,5% fino a 16 milioni e l’1,8% oltre i 16 milioni). E ancora, la nostra tassa di successione in linea diretta ha una franchigia di un milione di euro e solo oltre tale importo si paga un'aliquota del 4%.
La temuta patrimoniale
In generale tutte le patrimoniali sono invise al contribuente. Psicologicamente la patrimoniale è vista come un'appropriazione per mano del sistema fiscale di una parte di ciò che è proprio e dunque è considerata un'imposta "ingiusta", "oppressiva" e "illiberale".
Ma le patrimoniali più temute e odiate sono quelle una tantum perchè considerate delle vere e proprie "imboscate" ai danni dei nostri risparmi e delle nostre proprietà.
Patrimoniale 2011
Ma alla luce di tutto ciò, oggi in Italia chi osa chiedere la patrimoniale?
Arrivati a questo punto è doverosa una premessa. Come tutti sanno, il principale problema economico dell'Italia è il suo debito pubblico.
L'Italia ha un debito pubblico sproporzionato, il primo debito pubblico europeo e il terzo mondiale. Purtroppo però non siamo ne la prima economia europea ne la terza mondiale...
Per questo l'Italia fatica e faticherà sempre più non solo a restiture il debito ma anche a pagare gli interessi ai suoi creditori. Interessi che oltretutto sono fortemente suscettibili alle fluttuazioni e alle tensioni dei mercati finanziari.
Pensiamo agli interessi come a un bel elastico che regge il peso del debito, maggiore è il debito e maggiore sarà l'estensione dell'elastico. Maggiore è l'estensione e maggiore è la tensione a cui è sottoposto l'elastico... Purtroppo l'elastico è sottoposto anche al vento dei mercati e quando il vento spira contro, l'elastico si allunga ulteriormente sino al suo punto di rottura.
Superato tale punto l'elastico si rompe improvvisamente: è il default del debito, ossia il debitore non è più in grado non solo di ripagare il debito ma nemmeno i suoi interessi e fallisce.
Esistono solo tre soluzioni per evitare che questo accada:
- ridurre gli interessi
- ridurre il debito
- ridurre entrambi
Dal punto di vista politico si può dire che negli ultimi 20 anni le forze di centro-sinistra si sono concentrate a ridurre il peso del debito attraverso un'incremento delle tasse, mentre le forze di centro-destra hanno tentato di ridurre gli interessi attraverso una politica di bilanci rigorosi e di tagli alla spesa pubblica.
Purtroppo quest'ultima politica non sta dando gli effetti sperati e così negli ultimi anni lo spread (ossia il differenziale) degli interessi sul debito fra Italia e Germania si è vistosamente allargato.
Il giusto compromesso
Comunque la si veda, il debito pubblico italiano deve essere ridotto.
Lo dobbiamo innanzitutto ai nostri figli, se vogliamo che tengano fede al patto generazionale, se vogliamo che parte del loro lavoro vada a pagare le pensioni di chi non lavora più, e soprattutto se vogliamo che le nuove generazioni possano lavorare e costruirsi un futuro.
Sì, perchè solo se c'è crescita economica può esserci una sana crescita dell'occupazione. I paesi in cui il debito è troppo alto hanno una crescita economica molto lenta o addirittura nulla.
Per cui volenti o nolenti una parte della ricchezza del nostro paese deve essere impiegata a ridurre significativamente il peso del debito pubblico. Si tratta solo di accordarci su quale parte e chi dovrà pagare questa parte...
Tutto il resto è demagogia e populismo.
lunedì 24 ottobre 2011
Oggi, stravolti dal dolore per la morte dell'amico Supersic, il mondo della MotoGp si interroga sul caso. Perché è avvenuta questa tragedia? Sul banco degli imputati sicuramente tre fattori: le gomme, l'elettronica e la protezione dei piloti. Sono mesi infatti che i piloti si lamentano della cronica difficoltà dei pneumatici di andare in temperatura. Una cosa pericolosissima nei primi giri e dopo le soste ai box (anche Rossi con la Yamaha si ruppe la gamba per questo motivo) e che ancora non ha trovato soluzione. Se infatti il pilota spinge subito forte le gomme possono mollarlo di colpo, in modo del tutto anomalo e imprevedibile. In prova è relativamente facile risolvere la cosa facendo i primi due giri senza forzare troppo ma in gara, spesso (anzi sempre) non è così. Nella bagarre delle prime curve non sempre si riesce a chiudere il gas.
E poi c'è il problema dell'elettronica. Un sistema diabolico che di fatto governa la modo e il gas che il pilota chiede al motore. Il caso di Simoncelli
E veniamo ora alle protezioni: i piloti apparentemente sembrano super tutelati ma non è così. Il collo, in particolare, è ancora completamente esposto e non si riesce a trovare nulla di valido per proteggerlo a dovere. Un problema irrisolvibile perché per guidare una moto occorre voltarsi in tutte le direzioni e piegarsi da tutti i lati per assecondare gli angoli di piega. Così tutta la zona cervicale è esposta a piccoli e grandi urti se si viene investiti. Si poteva evitare dunque? Oggi no. E quello che è successo a SuperSic sarebbe potuto succedere a tutti gli altri, da Stoner a Rossi, è chiaro.
Così come è chiaro che questo, probabilmente, è l'incubo che toglierà il sonno nei prossimi giorni a tutti i fuoriclasse della MotoGp.
domenica 23 ottobre 2011
Berlusconi: “Ma quale Bunga bunga, un’invenzione di pornogiornalisti e pornoPm”
Il presidente del Consiglio si sfoga, come al solito, contro le procure e la stampa. L'occasione, questa volta, è l'anticipazione di alcuni capitoli del nuovo libro di Bruno Vespa, "Questo amore". "Non c'è nulla, assolutamente nulla di quel che ho fatto che non rifarei", dichiara il Cavaliere
“Ci sono decine e decine di miei ospiti che possono testimoniare la correttezza e l’eleganza dei comportamenti di tutti i miei invitati alle feste di Arcore“. Da ieri le agenzie sfornano a capitoletti le anticipazioni dell’ultimo libro di Bruno Vespa. Ovviamente, nonostante il libro si titoli “Questo Amore” (edito da Mondadori) e tratti storie di più personaggi della cronaca e non, come Olindo e Rosa Bazzi gli assassini di Erba, a finire sui giornali è, soprattutto, il contesto amoroso del premier Silvio Berlusconi. “Non c’è nulla, assolutamente nulla di quel che ho fatto che non rifarei – dichiara il Cavaliere al conduttore di Porta a Porta – . Devono scusarsi i porno giornalisti e i pornomagistrati che mi hanno ricoperto di calunnie”. Insomma, “nessun Bunga bunga signor Vespa”. Anzi, B. “nega risolutamente di aver voluto offendere i sentimenti dei cattolici nelle cene con ospiti femminili”.
E poi il pretesto per prendersela con le intercettazioni. “Io non ho un cellulare. Tutte le chiamate passano attraverso la mia segreteria. Una volta – continua – avevo anch’io un cellulare, ma non l’ho più potuto tenere da quando constatai di essere non controllato, ma ipercontrollato. Le pare – afferma un paese civile e libero questo?”.”Quando in un paese si arriva a violare il domicilio del premier, e a considerare possibile indiziato chiunque vi faccia ingresso, significa che il livello di guardia è stato ampiamente superato”
Ma Vespa lo “incalza” per la sua intervista da inserire nell’ennesimo libro strenna: “Ma le pare ammissibile – chiede il giornalista – usare un cellulare panamense per parlare con Lavitola?”, il premier: “Non ho usato nessun cellulare panamense. Lavitola chiamava ripetutamente Alfredo (il maggiordomo di Palazzo Grazioli a Roma, ndr), che aveva da me avuto la raccomandazione di non passarmi alcuna telefonata. Lavitola – afferma – pensò che io non mi fidassi dei normali telefoni, e allora disse ad Alfredo che gli avrebbe fatto avere dei telefoni sicuri. Alfredo me ne parlò, ma io rifiutai l’offerta e commentai che quelli erano sistemi da criminalità organizzata. Una sera Alfredo si affacciò alla porta del mio studio con un cellulare in mano. “Dottore, mi disse, Lavitola ha chiamato almeno venti volte, vuole rispondergli almeno una volta?”. Ci parlai, ma con il convincimento che il cellulare fosse quello di Alfredo”. Tutta colpa di Alfredo insomma.
Sempre colpa di certi magistrati che non gli permettono neanche di fargli fare una telefonata “sicura”. “Certe procure tentano una rivoluzione, io penso solo alla rivoluzione liberale. Il Csm? Spesso è stata la terza Camera. Pretendendo di giudicare cosa il Parlamento e il governo debbano o non debbano fare, con ciò – dichiara – stravolgendo il principio della divisione dei poteri”.
venerdì 21 ottobre 2011
giovedì 20 ottobre 2011
Sono seduto in cima a una montagna e guardo al futuro.
Vedo il mio popolo e il vostro popolo che vivono insieme.
In avvenire il mio popolo dimenticherà il modo di vivere dei suoi antenati, a meno che non l'apprenda dai libri dell'uomo bianco.
Quindi voi dovete scrivere ciò che vi dico e farne un libro affinché le generazioni a venire possano conoscere questa verità.
mercoledì 19 ottobre 2011
Nei mesi scorsi ho portato a termine la lettura di "Mondo senza fine" di Ken Follet.
Come molti di voi sapranno, e chi non lo sa lo apprende ora, è un romanzo che parla degli abusi, soprusi, ingiustizie, stupri e quant'altro di simile si possa immaginare da parte di potenti, nobili, ricchi e anche uomini di chiesa ai danni dei più poveri, dei più deboli dei più ignoranti. Quello che non ho capito da questa interessante lettura è il periodo di ambientazione: il testo riporta date del 1300, ma a me sembra di essere ai giorni nostri.......
Da "GIORNO/RESTO/NAZIONE" di giovedì 23 ottobre 2008
INTERVISTA A COSSIGA «Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei» di ANDREA CANGINI - ROMA PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato? «Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.
Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figurac- cia».
Quali fatti dovrebbero seguire? «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».
Ossia? «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece? «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che? «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti? «Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no? «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che in- dottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica:
spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».
Quale incendio? «Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università.
E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
E` dunque possibile che la storia si ripeta? «Non è possibile, è probabile.
Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».
Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.
«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».
Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...
«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio del- la contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.
La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».
lunedì 17 ottobre 2011
Come Marchionne si sarebbe espresso nei confronti dei Cheyenne nel 1865 nello stipulare un contratto di convivenza coi bianchi
Comprendiamo pienamente che è duro per qualsiasi popolo lasciare le sue case e le tombe dei suoi avi, ma disgraziatemente per voi, nel vostro paese è stato scoperto l'oro, e una gran massa di bianchi è andata a vivere in quelle terre, e la maggior parte di quella gente è acerrima nemica degli indiani. Si tratta di persone che si preoccupano solo dei loro interessi e che non si fermano di fronte a nessun crimine pur di arricchirsi. Questi uomini si trovano ora nel vostro paese - in ogni parte di esso - e non vi è angolo dove possiate vivere e provvedere a voi stessi senza entrare in contrasto con loro. Le conseguenze di questo stato di cose sono che voi vi trovate di fronte al costante pericolo di essere ingannati e di dover ricorrere alle armi per dovervi difendere. Date le circostanze, secondo il mio modesto parere, non vi è alcuna parte dei vostri territori d'origine dove voi possiate vivere in pace.
Trattasi in realtà di un tratto di "Seppellite il mio cuore a Wounded Knee" di Dee Brown; mi è risultato difficile non trovare delle analogie nel modus operandis dell'AD di Fiat nel trattare con la controparte.
Il black bloc svela i piani di guerra
"Ci siamo addestrati in Grecia"
Parla un "nero": le armi erano nascoste in piazza, è da un anno che ci prepariamo. E ancora: per noi questa è una guerra, ed è appena l'inizio
ROMA - F. è un "nero". Ha 30 anni all'anagrafe, una laurea, un lavoro precario e tutta la rabbia del mondo in corpo. Sabato le sue mani hanno devastato Roma.
E lui, ora, ne sorride compiaciuto. "Poteva esserci il morto in piazza? Perché, quanti morti fa ogni giorno questo Sistema? Chi sono gli assassini delle operaie di Barletta?".
Non i poliziotti o i carabinieri a 1.300 euro al mese su cui vi siete avventati, magari. Non quelli che pagano a rate le macchine che avete bruciato. Non il Movimento in cui vi siete nascosti.
"Noi non ci siamo nascosti. Il Movimento finge di non conoscerci. Ma sa benissimo chi siamo. E sapeva quello che intendevamo fare. Come lo sapevano gli sbirri. Lo abbiamo annunciato pubblicamente cosa sarebbe stato il nostro 15 ottobre. Ora i "capetti" del Movimento fanno le anime belle. Ma è una favola. Mettiamola così: forse ora saranno costretti finalmente a dire da che parte stanno. Ripeto: tutti sapevano cosa volevamo fare. E sapevano che lo sappiamo fare. Perché ci prepariamo da un anno".
Vi preparate?
F. sorride di nuovo. "Abbiamo fatto il "master" in Grecia".
Quale "master"?
"Per un anno, una volta al mese, siamo partiti in traghetto da Brindisi con biglietti di posto ponte, perché non si sa mai che a qualcuno viene voglia di controllare. E i compagni ateniesi ci hanno fatto capire che la guerriglia urbana è un'arte in cui
vince l'organizzazione. Un anno fa, avevamo solo una gran voglia di sfasciare tutto. Ora sappiamo come sfasciare. A Roma, abbiamo vinto perché avevamo un piano, un'organizzazione".
Quale organizzazione avevate?
"Eravamo divisi in due "falangi". I primi 500 si sono armati a inizio manifestazione e avevano il compito di devastare via Cavour. Altri 300 li proteggevano alle spalle, per evitare che il corteo potesse isolarli. L'ordine che avevano i 300 era di non tirare fuori né caschi, né maschere antigas, né biglie, né molotov, né mazzette fino a quando il corteo non avesse girato largo Corrado Ricci. Non volevamo scoprire con gli sbirri i nostri veri numeri. E volevamo convincerli che ci saremmo accontentati di sfasciare via Cavour. Ci sono cascati. Hanno fatto quello che prevedevamo. Ci hanno lasciato sfilare in via Labicana e quando ci hanno attaccato lì, anche la seconda falange dei 300 ha cominciato a combattere. E così hanno scoperto quanti eravamo davvero. A quel punto, avevamo vinto la battaglia. Anche se loro, gli sbirri, per capirlo hanno dovuto aspettare di arrivare in piazza San Giovanni, dove abbiamo giocato l'ultima sorpresa".
Quale?
"La sera di venerdì avevamo lasciato un Ducato bianco all'altezza degli archi che portano in via Sannio. Dentro quel Ducato avevamo armi per vincere non una battaglia, ma la guerra. Il resto delle mazze e dei sassi lo abbiamo recuperato nel cantiere della metropolitana in via Emanuele Filiberto".
Sarebbe andata diversamente se avessero caricato subito il corteo in largo Corrado Ricci e vi avessero isolati.
"Non lo hanno fatto perché, come ci hanno insegnato a fare i compagni greci, sono stati confusi dal modo in cui funzionano le nostre "falangi"".
Come funzionano?
"Siamo divisi in batterie da 12, 15. E ogni batteria è divisa in tre gruppi di specialisti. C'è chi arma, recuperando in strada sassi, bastoni, spranghe, fioriere. C'è chi lancia o usa le armi che quel gruppo ha recuperato. E infine ci sono gli specialisti delle bombe carta. Organizzati in questo modo, siamo in grado di assicurare un volume di fuoco continuo. E soprattutto siamo molto snelli. Ci muoviamo con grande rapidità e sembriamo meno di quanti in realtà siamo".
È la stessa organizzazione con cui funzionano i reparti celere.
"Esatto. Peccato che se lo siano dimenticato. Dal G8 di Genova in poi si muovono sempre più lentamente. Quei loro blindati sono bersagli straordinari. Soprattutto quando devono arretrare dopo una carica di alleggerimento. Prenderli ai fianchi è uno scherzo. Squarci due ruote, infili un fumogeno o una bomba carta vicino al serbatoio ed è fatta".
Parli come un militare.
"Parlo come uno che è in guerra".
Ma di quale guerra parli?
"Non l'ho dichiarata io. L'hanno dichiarata loro".
Loro chi?
"Non discuto di politica con due giornalisti".
E con chi ne discuti, ammesso che tu faccia politica?
"Ne discuto volentieri con i compagni della Val di Susa".
Sei stato in val di Susa?
"Ero lì a luglio".
A fare la guerra.
"Si. E vi do una notizia. Non è finita".
mercoledì 12 ottobre 2011
martedì 11 ottobre 2011
Questi parlamentari sono troppi e guadagnano troppo, Berlusconi COMPRESO,
Diminuire il numero di parlamentari, e fargli la nuova riforma delle pensioni girare a loro quello che hanno fatto per noi – ( Secondo Voi è giusto che Cicciolina va in pensione da parlamentare per aver fatto una legislatura? ) –
Da quando siamo in Europa ed è subentrato l’euro è aumentato tutto del 100% ma gli stipendi degli Italiani sono stati solo convertiti in Euro –( Quanto guadagna un parlamentare? )
Poco tempo fa si discuteva in parlamento se i Gay dovessero andare nel bagno delle donne o degli uomini – ( questi sono seri problemi per i cittadini Italiani )
I soldi istanziati per la “ RICERCA” li intascano i politici e i ragazzi che studiano e per pura sfiga, non perché gli piaccia, scelgono la facoltà di Biologia una volta laureati si recano all’ufficio di collocamento e si iscrivono alle liste per disoccupati – ( Veronesi ha bisogno di soldi per la ricerca non bastano quelli delle sue visite private più stipendio parlamentare, ma in Italia si può essere assunti solo da una azienda che ti versa i contributicosì anche altre facoltà) mentre siamo qui a discutere :
meglio destra? sinistra? o centro? I nostri signori politici ci tengono impegnati a farci la guerra tra di noi e loro godono di tutti i benefici che noi gli permettiamo di tenere. è ora di dire basta.. Siamo pieni di tasse per ogni cosa che facciamo, ma secondo Voi è giusto pagare una parte dei nostri soldi per IL DEBITO PUBBLICO. Di chi è questo debito, di quale pubblico? io prima di comprare una modestissima casa ero consapevole di farmi dei debiti e quindi di dover poi pagare ( con la Banca = strozzini autorizzati dallo stato e da loro legalizzati) Ma non ricordo di aver mai fatto debiti in comunione con lo stato,noi paghiamo i nostri ma non possiamo accollarci anche i loro di un secolo fa.
Vorrei farvi riflettere su una cosa: in Italia se sei proprietario di un terreno edificabile,(comprato magari facendo una vita di sacrifici) già pachi la tassa per aver in possesso il terreno,ma attenzione ,guai se ti venisse in mente di edificare in quel terreno,perché nella tua terra tu non puoi costruire se prima non ai chiesto il permesso al comune,e di conseguenza devi pagare gli oneri al comune e poi il progetto,ma attenti una volta che ai pagato tutto il progetto può essere anche bocciato dal comune (ma come, io sono il proprietario e devo pagare il comune? chiedere il permesso al comune? ma allora questa terra della quale io ho pagato il notaio per attestare che è di mia proprietà, è mia o del comune?)
Noi abbiamo come tassa la reversibilità loro la reversibilità se la sono creata per la pensione adesso vi domando quale è secondo Voi il Governo Migliore? Destra? Sinistra? Centro?
Quale sarà il nostro Futuro?
Ricordiamoci che siamo stati liberati dalla monarchia per essere schiavi della repubblica
L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro -( ma il lavoro dei cittadini non quello politico ) –
Ciao a tutti