venerdì 10 giugno 2011

ROMA - Rai3 si configura sempre più come «un’enclave separata dal resto dell’offerta aziendale, orientata quasi completamente su uno specifico target politico-culturale e con una programmazione che sembra spesso ispirata a logiche da tifoseria, a volte pro ed altre contro». La bomba l’ha innescata ufficialmente Antonio Verro, consigliere Rai di maggioranza. Ieri il cda si è spaccato sul serio (cinque gli assenti, tutti di centro-destra) e l’approvazione dei palinsesti autunnali è saltata.
Il problema sono i programmi di punta della terza rete (ma anche la casella vuota di Annozero su Raidue sostituita con «spazio culturale»), con i contratti dei conduttori Fazio, Floris, Gabanelli, Dandini ancora non rinnovati. Del rischio di un «grave intralcio alla operatività dell’azienda» ha parlato il presidente Paolo Garimberti, mentre il dg Lorenza Lei ha definito urgente e necessaria l’approvazione dei programmi e serra i ranghi per affrontare al meglio il momento delicato. Insomma, è muro contro muro tra maggioranza e opposizione. A rimetterci è lo spettatore, quello che dovrebbe essere il servizio pubblico. La presentazione alla Sipra (gli inserzionisti) è fissata il 20 giugno, il tempo è pochissimo. «Aver impedito il voto sui palinsesti da consegnare alla Sipra per la presentazione agli investitori pubblicitari è stata una decisione irresponsabile», hanno scritto i consiglieri di opposizione Giorgio Van Straten, Nino Rizzo Nervo e Rodolfo De Laurentiis, aggiungendo che la scelta dei consiglieri di maggioranza «rischia di provocare irrimediabili danni economici all’azienda». Paolo Ruffini è stato chiaro: «Come direttore di Rai3, sento il dovere, nell’interesse dell’azienda, di ricordare come Rai3 sia l’unica rete generalista fra le sei di Rai e Mediaset, a crescere in ascolti sia nel prime time che nel day time». Intanto, è arrivata la minaccia di sciopero l’Usigrai, mentre l’Adrai ha invocato l’intervento dei presidenti delle Camere e del presidente della Commissione di Vigilanza Sergio Zavoli. Quest’ultimo, invocando il confronto contro lo smantellamento del servizio pubblico, ha annunciato un’audizione in Vigilanza del presidente e del dg Rai.

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