domenica 12 giugno 2011

Referendum, parte la caccia al quorum: meglio votare entro le 12
Per il Tg1, viste le previsioni del tempo, oggi è la giornata ideale per una “bella gita”. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è partito già ieri. Destinazione Porto Rotondo, a Villa Certosa, lontanissimo dalla sezione elettorale di Milano dove abitualmente vota. La sua assenza ai seggi era ampiamente prevista. Ma l’importante è che ci vadano (è l’ultimo dato diffuso dal Viminale) almeno 25 milioni 209 mila 345 italiani. È il numero che può far raggiungere il quorum ai 4 referendum che si votano oggi e domani. Tutti mobilitati, quindi, possibilmente di mattina presto. Il dato dell’affluenza alle 12 di oggi è molto indicativo di come andrà a finire: sia perché, storicamente, ogni volta che a quest’ora i numeri erano già alti il quorum si è raggiunto, ma soprattutto perché sapere che molti sono andati a votare può servire a spronare anche i pigri e gli indecisi. “Il mattino ha il quorum in bocca” è lo slogan scelto dai comitati. Che ha già fatto proseliti: “Io metto la sveglia e vado presto al seggio. Facciamolo tutti”, ha scritto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani su Facebook. Lo stesso annuncio dal leader Idv Antonio Di Pietro (“Alle 10 al seggio di Curno, provincia di Bergamo”) e dell’Udc Pier Ferdinando Casini che voterà a Roma “alle 10.15”.

Più voti ci sono, e meno saranno determinanti quelli dei 3 milioni residenti all’estero. I risultati oltre confine potrebbero venire messi in dubbio, poiché sul nucleare si è votato un quesito diverso da quello delle schede italiane (si era cercato di far saltare il referendum con una moratoria sulle centrali, dunque la Cassazione ha modificato il testo). L’opposizione ha chiesto di non calcolare i voti all’estero per il quorum, ma in assenza di una decisione (la Suprema Corte deciderà solo giovedì), meglio andare sul sicuro e cercare di portare a votare un numero maggiore di persone del 50% più uno degli aventi diritto. C’è ancora tempo, avvertono i comitati, per la “caccia al ‘più uno’” che “può nascondersi nel vicino di pianerottolo cui non hai ricordato la data del voto, nella zia alla quale non hai spiegato che le centrali non stanno solo in Giappone ma le vogliono portare anche in Italia. O nell’amico che non hai accompagnato al seggio prima di andare al mare”. Guardiamoci intorno (e presto)

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