domenica 7 novembre 2010

Napolitano firma il collegato lavoro

Dopo due anni di spola tra Camera e Senato, stavolta arriva la promulgazione dopo il via libera finale del Parlamento del 19 ottobre scorso. Arrivano l'arbitrato nelle cause di lavoro e l'apprendistato a 15 anni

Lo scorso 31 marzo aveva lo rinviato alle Camere. Oggi (5 novembre) il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il collegato lavoro. La legge ha fatto la spola per due anni tra Camera, Senato e Quirinale, stavolta arriva la promulgazione dopo il via libera finale del Parlamento del 19 ottobre scorso.

Il titolare del Welfare Maurizio Sacconi difende l'impianto, da lui considerato come una sorta di apripista allo Statuto dei lavori più volte annunciato. La nuova lettura del Parlamento ha tenuto in considerazione il senso generale dei rilievi sollevato da Colle. La Cgil continua ad ogni modo la propria battaglia contro una legge che definisce "sbagliata, pericolosa e palesemente incostituzionale" perché introduce l'arbitrato nelle cause del lavoro e l'apprendistato a 15 anni, abbassando così di un anno l'età dell'obbligo scolastico.

La lettura approfondita non finisce di rivelare sorprese: a ben guardare, osserva il sindacato di Corso Italia, spunta un "garbuglio" particolarmente pericoloso: dall’entrata in vigore della legge i lavoratori con i contratti di lavoro precari scaduti avranno solo 60 giorni di tempo per avvalersi della possibilità di ricorso. Questo termine finora esisteva solo per i licenziamenti dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, mentre per i contratti a termine scaduti non era previsto.

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