''Grazie a tutto il direttivo, grazie a chi ha sostenuto questa ipotesi e a chi l'ha contrastata. Il compito che avrò è essere il punto di direzione di tutto e di tutti''. Così Susanna Camusso ha iniziato il suo discorso rivolto al direttivo della confederazione. Visibilmente commossa, ha detto che ''davanti al sindacato c'é un'avventura difficile, non solo per l'attacco alla Cgil ma anche per lo stato in cui si trova l'Italia. Dobbiamo pensare ai lavoratori che attendono risposte'', ha affermato. Se gli 8 anni appena trascorsi sotto la guida di Guglielmo Epifani sono stati difficili, ''riapriamo con un mandato altrettanto difficile''. Punti di riferimento del nuovo mandato della confederazione saranno lealtà e fiducia: ''La lealtà - ha proseguito Camusso - sarà il tratto del gruppo dirigente. E la fiducia è un punto di riferimento per le nostre azioni''. Successivamente, rispondendo alle domande dei giornalisti, Camusso ha chiarito che l'unità con Cisl e Uil "resta un punto di riferimento". Il principale responsabile delle divisioni, ha affermato, è il governo, che "non fa nulla per il paese" ma "ha scientemente lavorato per dividere i sindacati e utilizzato la crisi per peggiorare le condizioni dei lavoratori. Lo ha fatto senza nemmeno fingere un confronto con il sindacato. Questa è l'anomalia di questo paese". Ragione per cui, "non c'è stato nella storia del sindacato un periodo così buio nei rapporti con gli altri sindacati", ha sottolineato.La leader della Cgil si mostra però fiduciosa per il futuro, e ha assicurato che la sua organizzazione lavorerà "su come riprendere il filo", innanzitutto "definendo norme sulla rappresentanza e democrazia sindacale". Camusso ha aggiunto che "le divisioni determinano sempre un deficit di risultati per i lavoratori. La nostra ambizione storica è l'unità sindacale", ha ribadito.
Un auspicio condiviso dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni: "Davvero che con l'elezione di Susanna Camusso i rapporti tra le grandi centrali confederali possano migliorare ed evolvere verso un percorso unitario, senza settarismi e ideologismi, attraverso un confronto rispettoso ed efficace del pluralismo sindacale, che rimane una grande ricchezza del nostro Paese".
mercoledì 3 novembre 2010
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