Dati Cig metalmeccanici mese di ottobre 2010 e chiarimenti su circolare Inps del 12/10/2010
dati dell’utilizzo della CIG per i metalmeccanici e per il totale complessivo delle categorie, riferiti al mese di ottobre 2010 confrontati con i rispettivi volumi del mese precedente (settembre 2010) e di un anno fa (ottobre 2009).
I dati sono corredati anche da un prospetto riassuntivo che confronta i volumi totali di cassa per le diverse tipologie d’intervento per i primi 10 mesi (gennaio/ottobre) degli anni 2008/2009/ 2010.
Alcuni commenti
Nel mese di ottobre 2010 sono stati concessi nei comparti dell’industria metalmeccanica 47 milioni di ore di cassa integrazione, pari ad una sospensione dal lavoro a zero ore di 272 mila persone per l’intero mese, con una leggera flessione rispetto ai volumi di settembre 2010 e dell’anno precedente, confermando tuttavia i livelli altissimi del ricorso all’ammortizzatore sociale a testimonianza di una crisi che si prolunga nel tempo, tanto da coinvolgere circa un quarto della categoria (infatti come abbiamo sempre sottolineato i lavoratori coinvolti sono molto maggiori delle unità di lavoro sospese a zero ore per l’effetto della rotazione e dell’avvicendamento della cassa nelle settimane di uno stesso mese).
Guardando alla composizione interna tra le differenti tipologie, abbiamo i dati del progressivo deterioramento della situazione con il cronicizzarsi delle crisi produttive, che stanno portando,nel corso del biennio, all’esaurimento degli strumenti ordinari.
Infatti se solo guardiamo ad un anno fa, in cui i volumi complessivi del ricorso alla cassa erano già altissimi, verifichiamo che allora oltre al 68% di tutta la cassa era rappresentata dall’ordinaria, solo il 20% dalla straordinaria, mentre la cassa in deroga riguardava solo poco più del 10% dei volumi complessivi della categoria.
Oggi registriamo una situazione capovolta: i volumi della straordinaria sono lievitati al 55% del totale, e per la prima volta dall’inizio della crisi i metalmeccanici in cassa in deroga sono più numerosi di quelli in cassa ordinaria (23% rispetto al 22%): circa 63.000 lavoratrici e lavoratori, la maggior parte dei quali si trova a dover affrontare il terzo anno di sospensione dal lavoro.
Infatti con il progressivo esaurirsi degli strumenti ordinari, assistiamo ad un massiccio travaso nella cassa in deroga, che ha subìto un incremento vertiginoso dei relativi volumi dal 2008 ad oggi pari a circa 20 volte (+1.946 %), infatti, mentre nel 2008 la cassa in deroga ha interessato nella nostra categoria mediamente soltanto 3.100 unità di lavoro a 0 ore, oggi nel periodo gennaio/ottobre 2010 questo indicatore corrisponde a ben 60.700 unità.
Cifra che è destinata a crescere in modo esponenziale a causa dell’impossibilità di poter utilizzare senza soluzione di continuità ulteriori periodi di straordinaria e di ordinaria ai sensi dell’attuale normativa.
Infatti anche la recente circolare dell’INPS del 12 ottobre 2010, che in un primo momento era stata indicata come strumento che consentiva un nuovo utilizzo delle 52 settimane CIGO senza soluzione di continuità per quelle aziende che terminavano i 12 mesi di CIGS per crisi, a seguito di un successivo chiarimento interpretativo dell’INPS nazionale e del Ministero del lavoro, restringe l’ambito di utilizzo ai soli periodi di CIGO eventualmente residui e non utilizzati rispetto alle 52 settimane nel biennio.
A tal proposito vi allego il comunicato di Laura Spezia, segretaria nazionale FIOM e la lettera dei segretari confederali Fammoni e Scudiere al Ministro Sacconi e al presidente dell’INPS Mastropasqua.
Roma, 16 novembre 2010
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