Il 24 giugno Silvio Berlusconi sarà impegnato in Canada per il G8. Per questo i suoi difensori hanno chiesto un rinvio della prima udienza preliminare fissata proprio per quel giorno nell’ambito del procedimento Mediatrade, l’ultimo filone di indagine concluso alla Procura di Milano per i diritti tv.
I legali del presidente del Consiglio fanno sapere, inoltre, che il loro assistito non rientrerà in Italia prima del 4 luglio. Nel procedimento Mediatrade indagati, oltre a Silvio Berlusconi, figurano anche Fedele Confalonieri e Piersilvio Berlusconi. Del processo Mediatrade abbiamo parlato qui: Non sarà facile, nel processo, per i pubblici ministeri Fabio De Pasquale eSergio Spadaro, dimostrare la tesi accusatoria per quanto riguarda il premier: ovvero, cheBerlusconi sapesse del vorticoso giro di denaro che partiva dalle società di Frank Agrama (le quali acquistavano i diritti tv) per finire nelle aziende del gruppo, dopo che i prezzi di cessione venivano artatamente gonfiati per creare fondi neri che rimanevano nelle disponibilità dell’azienda.
Dalla loro parte c’è un punto ben preciso: ovvero, che il sistema non nasce dall’oggi al domani, ma va avanti per tutti gli anni Ottanta e continua anche negli anni Novanta, quando Berlusconi è ormai sceso in politica e, formalmente, non ricopre più cariche di responsabilità dentro Mediaset e Fininvest. E questo, secondo gli inquirenti, sarebbe dimostrato da una rogatoria (citata da Repubblica): “I trasferimenti di denaro - si legge – sono stati effettuati dai conti correnti della Silvio Berlusconi Finanziaria Sa (dal 1995 Sfi, Société Financiaire d’investissement) e dai conti correnti della società International Media Services Ltd (posseduta da Mediaset al 99%) a favore di 1) conti correnti intestati a fiduciari di Silvio Berlusconi 2) conti delle società di Frank Agrama 3) conti bancari di società di Lorenzano 4) conti intestati a società di comodo“.
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