sabato 2 luglio 2011

La stretta a sorpresa sulle pensioni sta facendo sollevare un coro di no tra le opposizioni e i sindacati. Le forbici della manovra colpiscono gli assegni previdenziali di livello relativamente modesto, come quelle da 1.400 euro al mese. Il decreto per la correzione dei conti pubblici prevedrebbe infatti la mancata rivalutazione per il biennio 2012-2013 delle pensioni superiori a cinque volte il minimo, cioè 2.300 euro al mese (il minimo delle pensioni inps 2011 è di 476 euro al mese), mentre quelle più basse, comprese tra 1.428 e 2.380 euro mensili, dovrebbero essere valutate per tenere conto dell'inflazione, ma solo nella misura del 45%. A ciò si aggiungerebbe l'allungamento dell'età minima di pensione che dal 2014 salirà di almeno tre mesi con l'anticipo dell'agganciamento automatico delle speranze di vita.

«Si colpiscono le pensioni intorno ai 1.000 euro mensili netti», spiega Stefano Fassina, responsabile per il Pd di Economia e lavoro, visto che «dall'importo annuo indicato di 18mila euro va sottratto il 30 per cento di tasse». Dunque, precisa Fassina, «sono almeno 5 milioni i pensionati su cui ricadrà l'intervento». E questa, ha poi tenuto a sottolineare, «è sola una delle norme. Poi c'è il ticket che pesa soprattutto sui pensionati visto che più di altri ricorrono al servizio sanitario nazionale. E ancora, l'aumento da 34 a 120 euro del bollo sui titoli a partire dai 1.000 euro investiti; anche qui parliamo di piccoli risparmiatori spesso anziani». Da ultimo, ha proseguito, «c'è il colpo pesantissimo e insostenibile a Comuni, Province e Regioni, con 10 miliardi di tagli che vanno ad aggiungersi ai 13 miliardi dello scorso anno. Tutti gli amministratori, anche quelli leghisti, hanno già annunciato che dovranno tagliare i servizi sociali e assistenziali».

Non ci stanno neanche le parti sociali. «I pensionati cominciano a pagare subito e subiranno un ulteriore peggioramento della loro condizione nei prossimi anni». Lo afferma Carla Cantone, segretario generale dello Spi Cgil, commentando la manovra e i tagli previsti alla previdenza e all'assistenza. Cantone annuncia anche una manifestazione il 15 luglio davanti Montecitorio per protestare contro le decisioni del Governo. «Tra i più colpiti - sottolinea Cantone - saranno gli assegni previdenziali di importo medio, la maggioranza del totale dei pensionati, quelli che percepiscono intorno agli 800 euro netti, che, oltre a essere tassati maggiormente, avranno una riduzione drastica dell'assistenza socio sanitaria, un ulteriore balzello per salvaguardare la loro salute».

Per il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica si tratta di «una misura inaccettabile, inserita in una manovra che ancora una volta colpisce i soliti noti» a cui il sindacato «si opporrà con forza anche con la mobilitazione».

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