sabato 2 luglio 2011

Il prossimo sei luglio si decide che fine farà un pezzo della libertà della Rete. In questa data potrebbe infatti essere approvata la delibera dell'Agcom, l'Autorità garante delle Comunicazioni, che permetterebbe all'authority di fare da giudice dei contenuti segnalati come in violazione dei diritti d'autore e di "spegnere" pagine web italiane ed estere: tutto questo senza passare da un tribunale. Anche se in ritardo rispetto ad altri episodi simili, gli utenti e le associazioni si stanno ora mobilitando per scongiurare l'ennesima minaccia alla libertà della Rete, diventata un pericolo da debellare attraverso codici, leggine ed emendamenti che piovono con cadenza periodica sugli utenti. Ecco una lista, soggetta a modifiche, di manifestazioni, gruppi e raccolte firme contro l'ultima minaccia per il web italiano.

Le manifestazioni
La mobilitazione per difendere la Rete non resta confinata a computer e social network, ma scende in piazza con una serie di azioni di protesta. Lunedì 4 luglio, davanti alla sede romana dell'Agcom, Valigia Blu e Agorà Digitale porteranno centinaia di palloncini per lanciare un messaggio chiaro: la Rete vola, guai a chi cerca di ingabbiarla. Sempre a Roma è stata organizzata, presso la Domus Talenti di via delle Quattro Fontane 113, la Notte della Rete: 4 ore no-stop in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti ed esperti. L'evento sarà in diretta streaming sul Fattoquotidiano.it e su una rete di tv locali.

Oltre all'azione dimostrativa romana, simili iniziative si stanno organizzando anche a Milano e Napoli, ad opera di Qui Milano Libera di Piero Ricca e degli Amici di Beppe Grillo nel capoluogo partenopeo.

Le petizioni
Il portale internazionale di attivismo online Avaaz.org ha lanciato lo scorso 28 giugno una petizione per invitare l'Agcom a non censurare Internet. Sul sito è possibile scrivere un breve messaggio da inviare proprio all'Autorità delle comunicazioni: un'azione che in pochi giorni è stata compiuta da oltre 100mila utenti e che cresce al ritmo di decine di adesioni al minuto. "Cari membri dell'Autorità per le comunicazioni – è questo il testo del messaggio che si può inviare dal sito - Vi chiediamo di astenervi dall'adottare la nuova regolamentazione numero 668 2010 che vi darebbe il potere di rimuovere contenuti da siti internet italiani e di chiudere i siti stranieri, se sospettati di violare il copyright. Nessuna decisione che sopprime la libertà della Rete e i nostri diritti fondamentali di accedere alle informazioni può essere presa senza la decisione di un giudice. Vi chiediamo di rimettere la questione al Parlamento, come prevede la nostra Costituzione".

La già citata associazione della galassia radicale Agorà digitale, insieme ad associazioni dei consumatori, rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e all'avvocato Fulvio Sarzana si è fatta promotrice di un'altra raccolta firme attraverso sitononraggiungibile.it, una pagina che già dal nome rievoca la possibile scomparsa degli spazi web per mano dall'Agcom. Negli ultimi giorni il sito è stato vittima di attacchi informatici (come quello dell'Agcom), lanciati con l'obiettivo di rubare l'indirizzo mail degli aderenti alla raccolta firme. Il furto dei dati personali, secondo quanto riferiscono gli amministratori, è stato sventato, ma ancora oggi si registrano alcune difficoltà nell'accedere alla pagina (rilevata da alcuni browser come potenzialmente infestata da malware).

Facebook
Il social network di Palo Alto non poteva mancare all'appello in questa mobilitazione e, come in tutte le recenti campagne di protesta, la Rete di contatti degli utenti sta contribuendo in maniera determinante alla diffusione di informazioni sulla delibera Agcom, provvedendo a colmare il vuoto informativo dei media mainstream. Un esempio su tutti è l'articolo di Alessandro Longo con l'intervista a Luca Nicotra di Agorà Digitale, che ha superato le 90mila condivisioni sul social network. Tra le altre pagine da segnalare c'è Il gruppo

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