mercoledì 13 luglio 2011



Benzina, rincaro record: 1,63 al litro
Sciopero dei benzinai il 27 e il 28 luglio
Anche il diesel supera ampiamente 1,5 euro al litro. Dietro i rincari, secondo quotidianoenergia.it, le difficoltà in Eurozona e la debolezza della moneta unica. Ma Codacons, Federconsumatori e Adusbef insorgono: "Si spenderanno 500 milioni in più per viaggiare in auto, +24% rispetto al 2009. Governo immobile, vergogna"

Nuovi aumenti, questa mattina, dei prezzi dei carburanti raccomandati sulla rete italiana. Nella media nazionale, la benzina è ormai alla quota record di 1,63 euro al litro, mentre il diesel ha superato ampiamente 1,5 euro al litro. Lo rileva la Staffetta Quotidiana di quotidianoenergia.it nel consueto monitoraggio, precisando che i picchi massimi si registrano al Sud, dove la verde tocca 1,67 euro al litro mentre il gasolio sfiora 1,53 euro al litro. Intanto è stato proclamato uno sciopero di due giorni, il 27 e 28 luglio prossimi, degli impianti di rifornimento carburanti su strade ed autostrade. L'iniziativa è stata proclamata dal coordinamento nazionale unitario di Faib confesercenti e Fegica Cisl per rispondere alla "blindatura del governo all'interno del decreto sulla manovra di un articolo sulla distribuzione carburanti che nulla ha a che vedere con i conti pubblici o la manovra finanziaria".

Sul pieno pesa debolezza dell'euro. Dietro gli aumenti, secondo quotidianoenergia.it, le preoccupazioni sull'Eurozona e la debolezza della moneta unica, scesa sotto 1,40 nel cambio col dollaro. Fattori che, dopo Eni, spingono tutte le altre compagnie a rialzare i prezzi dei carburanti. Per IP, Q8, Shell, Tamoil e TotalErg i rialzi della benzina sono compresi tra 0,5 e 0,6 centesimi al litro e per il gasolio tra 0,2 e 1,5 centesimi.

La quotazione internazionale della benzina è salita a 1.061 dollari la tonnellata (+8), pari a 573 euro per mille litri (+7), quella del gasolio a 1.009 dollari la tonnellata (+6), pari a 610 euro per mille litri (+7). Per il diesel siamo al settimo rialzo consecutivo.

Aumenti che fanno insorgere ancora una volta le associazioni dei consumatori, che denunciano i rincari nel periodo delle partenze per le vacanze. Su chi si sposterà in auto si abbatterà una stangata che il Codacons ha calcolato in complessivi 500 milioni di euro, se i prezzi di benzina e gasolio dovessero rimanere stabili ai livelli attuali. "Oggi un pieno di benzina costa oltre 10 euro in più rispetto lo scorso anno - spiega il presidente Carlo Rienzi - mentre per il diesel occorre sborsare oltre 12 euro in più. Considerando gli spostamenti lungo la rete autostradale per raggiungere le località di villeggiatura e i chilometri percorsi nei giorni di vacanza, la stangata che si abbatterà sugli automobilisti raggiungerà complessivamente i 500 milioni di euro solo di costi diretti. Stima che crescerà in modo esponenziale a ogni ulteriore rincaro dei prezzi alla pompa, alla quale dovranno essere aggiunti tutti i costi indiretti legati al caro-carburante".

Federconsumatori ha calcolato che dal 2009 la spesa degli italiani in carburante nel periodo delle vacanze è aumentato del 24% e denuncia "l'immobilismo" del governo. "L'aumento dal 2009 della spesa di andata e ritorno calcolata su alcune tratte turistiche - spiega l'associazione - prendendo in considerazione un'automobile di media cilindrata con un consumo medio di 15 km per 1 litro di carburante, si attesta intorno al 24%".

"Una vera vergogna - denunciano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef - Prezzi inconcepibili, non raggiunti nemmeno quando il petrolio toccò quota 147 dollari al barile. Un modo di agire insensato e deleterio, che ha comportato gravissime ripercussioni per i cittadini. I rincari subiti dagli automobilisti rispetto allo scorso anno ammontano complessivamente a +488 euro tra costi diretti e indiretti (+288 euro annui per i soli costi diretti e +200 euro annui per i costi indiretti)".

"L'immobilismo del governo è imperdonabile - proseguono Trefiletti e Lannutti -, tutte le decisioni intraprese in materia hanno creato ulteriori aumenti. Infatti, hanno aggiunto l'aumento delle accise sui carburanti, in ben due occasioni (solo per la benzina, la prima volta di 2 centesimi, la seconda di altri 4 centesimi). Per non parlare del mancato intervento per favorire un processo di modernizzazione della rete e per mettere in campo i provvedimenti concordati con l'intera filiera petrolifera, ad esempio la Commissione Istituzionale sulla doppia velocità e l'eliminazione dei millesimi per favorire la comparazione tra i prezzi della benzina".

Per il governo, replica il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, annunciando una "moral suasion" da parte dell'esecutivo sulle compagnie petrolifere. "Credo che entro 10-15 giorni i prezzi del petrolio si stabilizzeranno - dice Saglia -, inoltre entreranno in vigore le misure di razionalizzazione della rete distributiva previste in manovra".

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