martedì 26 luglio 2011

domenica 24 luglio 2011

Quando Penso a Berlusconi

Francesco Guccini -L' Avvelenata-

Antonello Venditti - Compagno di scuola

sara ( venditti )

bomba o non bomba

Franco Battiato - bandiera bianca

Franco Battiato - Cuccurucu Paloma

Nomadi - Io vagabondo

Massimo Ranieri - Perdere l'amore

Massimo Ranieri e Massimo Ranieri in VENT' ANNI

MANTOVA. Tragico infortunio sul lavoro questa mattina alla Foresi, una ditta metalmeccanica di Gonzaga (Mantova). Una dipendente, Amedea Renna, 58 anni, responsabile del servizio di verniciatura, è stata investita da un carrello guidato da un collega, Moreno Ballotta, ed è morta per le ferite riportate. La donna lavorava assieme al marito, anch'egli presente in fabbrica nel momento della tragedia. Il carrellista non si sarebbe accorto della presenza della collega durante una manovra: dopo averle agganciato un piede, il mezzo le ha schiacciato il torace. Moreno Ballotta è stato poi trasportato in stato di choc al pronto soccorso dell'ospedale di Suzzara.

sabato 23 luglio 2011


Non è solo la casta che vive alle nostre spalle

Si parla tanto di mandare a casa la casta perchè sono lazzeroni che vivono alle nostre spalle, ma proviamo un attimo a guardarci intorno ad osservare quanta gente vive alle nostre spalle.

Qualche esempio ? Iniziamo a mandare a casa tutti quei personaggi che corrono dietro ad un pallone. Disertiamo stadi e televisione, vedrete che il loro mondo, che in un modo o nell'altro MANTENIAMO NOI, SI SGONFIERA'

Lasciamo i posti dei concerti VUOTI; vedrete poi che anziché pagare oltre 50 euro per assisterne uno cui ci teniamo tanto, probabilmente i prezzi caleranno.

Lo stesso vale per quei personaggi pubblici definiti VIP. Proviamo a sbattercene le palle di loro e magari anche di quello che ci propongono per farsi mantenere da noi. Può darsi che alla fine anche loro si troveranno senza lavoro come tanti di noi.

Grillo qualche tempo fa mise in rete un'idea per fare abbassare i prezzi della benzina: rifornirci tutti da uno stesso fornite, in modo da costringare la concorrenza ad abbassare i prezzi. Vogliamo fare di più ? Proviamo, dico proviamo per un fine settimana, anzichè incolonnarci tutti su strade e autostrade a trovare delle alternative a tutto ciò. Lo sò che ciò richiede rinuncie, ma se non proviamo a cambiare quei modi di vita che QUALCUNO PER IL PROPRIO INTERESSE ha deciso per noi, difficilmente riusciremo a saltarcene fuori.

Quando avemo elimintato tutto questo mondo inutile che vive alle nostre spalle, potremo, grazie all'esperienza acquisita, iniziare a pensare sul come fare pulizia anche sulla casta, che come ben sappiamo sulle nostre spalle ci mangia parecchio.

mercoledì 20 luglio 2011

Non fate finta di vivere in un paese normale
Io so' come sarà il prossimo simbolo del pdl: una foto di silvio di fronte e una di profilo
Datemi un politico onesto, e io vi troverò una prostituta vergine
Ergastolo: il nome dell'ottavo nano
Non raccontate i vostri guai agli altri: il 50% se ne infischia; l'altro 50% se la gode
Sono della generazione del Perfavore, Buongiorno, Buonasera, Arrivederci e Grazie, del rispetto degli Anziani, del chiedere Permesso. Di Salutare con un Sorriso, di Amare le persone per quello che sono non per quello che hanno o mi danno. Mi hanno insegnato a trattare bene le persone.
Come si fa ad avere il senso dello stato in uno stato che fa senso ?

domenica 17 luglio 2011



C'è un enorme coda in autostrada, una persona al volante di una
macchina comincia ad innervosirsi, e ad un certo punto spazientito abbassa il finestrino ed urla ad un'altra persona che si sta avvicinando a piedi:

- Che cosa sta succedendo?

- Un gruppo di terroristi ha preso Berlusconi in ostaggio e chiede 10 milioni di dollari di riscatto; altrimenti hanno detto che lo cospargono di benzina e gli danno fuoco! Stiamo facendo una colletta tra tutti gli automobilisti per raccogliere il necessario.

- Quanto avete raccolto fino ad ora?

- 500 litri...

venerdì 15 luglio 2011

Bisogna spiegare a brunetta che quando gli danno del cretino, non lo insultano, ma gli danno un informazione

Stanotte dovremo consumare il matrimonio.
Come diavolo farò a salire sul letto?!?!
Come mai durante le campagne elettorali era tutto un litigare di uno contro l'altro, e adesso ci stanno infilando l'ennesima supposta nessuno dice niente ?
Tagli per gli asili: a rischio il percorso scolastico di Renzo Bossi.

giovedì 14 luglio 2011

Dopo l’incidente di Fukushima il primo ministro Naoto Kan annuncia che il Paese ridurrà progressivamente il ricorso all’atomo: “Dobbiamo concepire una società che possa farne a meno”. E sui reattori della centrale: “Potrebbero volerci oltre dieci anni per smantellarli”

Giappone, svolta del premier  "Futuro senza nucleare"

TOKYO - Il premier giapponese Naoto Kan ha dichiarato che il Giappone deve ridurre la propria dipendenza dell’energia nucleare e puntare verso una società in grado di farne a meno. Tenuto conto della gravità dell’incidente di Fukushima, “non si può più sostenere che la politica condotta fino ad oggi garantisca la sicurezza dello sfruttamento dell’energia nucleare. Dobbiamo concepire una società che possa farne a meno”, ha spiegato Kan in conferenza stampa. Parlando del disastro di marzo, il primo ministro ha affermato che “ci potrebbero volere cinque, dieci anni o anche più per il definitivo smantellamento dei reattori della centrale”.

“Riduzione a favore delle energie rinnovabili”. Secondo il capo del governo nipponico è necessario rivedere i fondamentali della politica energetica del Paese che, prima dell’incidente alla centrale nucleare, prevedeva un aumento della quota di elettricità fornita dal nucleare fino al 50% entro il 2030, contro il 30% nel 2010. Kan è a favore di una “riduzione progressiva” della quota nucleare a favore delle energie rinnovabili, solare, eolico e da biomassa, con l’obiettivo finale di un abbandono completo del nucleare.

In Giappone ci sono attualmente 54 reattori, di cui solo 19 in funzione: gli altri 35 sono fermi, alcuni a causa del terremoto, altri per manutenzione. Un blocco che, ha spiegato il premier, assicura comunque una produzione energetica sufficiente sia per l’estate sia per l’inverno. Il governo ha imposto che prima di essere riavviati vengano sottoposti a nuovi e severi test di resistenza ad eventi catastrofici naturali. Il dibattito su una legge quadro sulle energie rinnovabili dovrebbe cominciare domani in Parlamento.

Luciana Littizzetto scherza al Giffoni festival e conferma che rimarrà in Rai

“Ieri sera sono arrivata per vedere Harry Potter ma l’ho fatto solo per i miei figli”. Luciana Littizzetto commenta cosi’ l’ultimo capitolo di Harry Potter che ieri sera l’attrice ha visto in anteprima al Giffoni Film Festival.

BRUNETTA INSIDE - “Io non ci ho capito nulla – ha detto la Littizzetto – avevo visto solo il primo capitolo e non mi piace il genere fantasy. Gli elfi mi sembravano tutti Brunetta. Una cosa che non sono riuscita a capire e’ perche’ nel finale, quando tutti diventano grandi, li fanno sembrare dei babbioni. E’ come se volessero dire che quando diventi adulto diventi uno sfigato”.

LA RAI - Poi l’attrice passa ad un altro argomento importante: “La7 e’ una bella realta’, una bella televisione, ma io preferisco la Rai”. La Littizzetto, ospite del Giffoni Film Festival, non sembra avere dubbi sul suo futuro e allontana le possibilita’ di approdo nel canale di Telecom Italia Media. “Voglio rimanere in Rai dove c’e’ un pubblico normale. Anche perche’ – ha aggiunto la torinese – la gente non e’ ancora abituata a schiacciare il tasto 7. E poi a me piace andare al mercato e incontrare la signora che si e’ divertita a vedermi e ascoltarmi la sera prima.

NON SOLO BOIATE – Il pubblico puo’ vedere cose importanti, non solo le solite boiate – ha concluso la Littizzetto – Ed io sono un saltimbanco, porto leggerezza, e’ vero, ma sono all’interno di un contenitore che boiata non e’”. La co-conduttrice di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” vorrebbe quindi proseguire la sua avventura in Rai. Con il solito umorismo svela anche la ricetta del successo: “Liberta’ al cinema e in tv? Io dico quello che voglio, l’ho sempre fatto, magari prendo qualche querela, ma bisogna essere sfacciati e coraggiosi altrimenti non si va da nessuna parte”.

BERGAMO,LICENZIATA MAMMA PERCHÈ IN STATO VEGETATIVO
.......toccato il fondo,una persona non può star male che la sua assenza è considerata un intralcio all'attività produttiva,come se fosse colpa sua..bastardi!!!!.....

BERGAMO - Licenziata mentre è in stato vegetativo perchè, secondo l'azienda, «la discontinuità della sua prestazione lavorativa crea evidenti intralci all'attività produttiva». Rosa, nome di fantasia, è in stato vegetativo dal 2010, conseguenza di un aneurisma cerebrale e ha 4 figli, l'ultima dei quali è nata 4 mesi dopo l'evento. La Filctem-Cgil e l'ufficio vertenze del sindacato che assistono la signora, hanno impugnato il licenziamento. L'azienda respinge, in un comunicato, l'accusa. Sul caso è intervenuto il Pd con un' interrogazione al ministro Sacconi. Il 4 giugno 2011 la Nuova Termostampi di Lallio (Bergamo), per la quale la signora ha lavorato 16 anni, le comunica il licenziamento con una lettera: «Con la presente dobbiamo rilevare che Lei ha effettuato le assenze per malattia di seguito riportate, dal 01.06.2010 al 03.06.2011. Avendo effettuato 368 giorni di malattia nell'arco del periodo, Lei ha superato il periodo di conservazione del posto di lavoro».

Ma è la seconda parte della lettera indirizzata alla donna, denuncia la Filctem, che ha maggiormente urtato i familiari che l'hanno aperta e letta per lei: «Comunque - prosegue il documento - la discontinuità della sua prestazione lavorativa crea evidenti intralci all'attività produttiva, all'organizzazione del lavoro ed al suo regolare funzionamento, incide in modo sensibile sull'equilibrio dei rispettivi obblighi contrattuali. Per tutti i motivi sopra esposti, Le notifichiamo pertanto la risoluzione del rapporto di lavoro tra noi in corso a far data dalla presente. Le Sue spettanze di fine rapporto, comprensive dell'indennità sostitutiva del preavviso, Le saranno liquidate, come di consueto, direttamente sul Suo conto corrente entro l'11 luglio 2011». La lettera di licenziamento è successiva alla richiesta, formalizzata dal marito perchè ovviamente la signora non poteva farlo, di godimento delle ferie e dei permessi maturati prima dello scadere del periodo di malattia consentito. «Mi sembra scandaloso che un'azienda neghi la fruizione delle ferie utilizzando la motivazione delle esigenze produttive - commenta il marito - ed ancor più ci ha turbato la parola intralcio».

«Siamo rimasti molto, molto sorpresi da alcuni articoli pubblicati dalla stampa locale, e di uno particolare, dal titolo 'Termostampi, vige l'etica del lavorò. Un'etica che con noi non è stata utilizzata. Chiedo rispetto per i diritti di mia moglie. Chiedo che se ne ha diritto venga riassunta: nulla di più», conclude il familiare. In altri casi simili «anche grazie alla sostanziale assenza di costi per il datore di lavoro, le aziende non hanno provveduto al licenziamento ma, al contrario, hanno mantenuto in essere il rapporto di lavoro. Mi pare di poter dire che l'azienda in questione abbia quanto meno sottovalutato la condizione difficilissima di una propria collaboratrice. Di attenzione al fattore umano qui proprio non si vede traccia» ha commentato il segretario provinciale della Filctem-Cgil di Bergamo, Fulvio Bolis. In una breve nota dell'amministratore delegato Maria Nella Manzoni, la società Nuova Termostampi, spiega di ritenere le informazioni fornite dal sindacato «altamente fuorvianti della realtà dei fatti e lesive dell'immagine aziendale».

«L'azienda - si legge nel comunicato - provvederà ad intraprendere tutte le iniziative del caso, al fine di tutelarsi nelle opportune sedi». Reazioni ci sono state anche dal mondo politico: «È una cosa vergognosa», ha dichiarato il parlamentare Antonio Misiani (Pd) affermando che «le motivazioni alla base del licenziamento sono surreali; altro che 'evidenti intralci all'attivit… produttivà, dietro la freddezza burocratica di questa terminologia c'è—una incredibile mancanza di umanità , che aggiunge ulteriori sofferenze al dolore di una famiglia già colpita duramente nei suoi affetti. Mi auguro di tutto cuore che l'azienda torni sui suoi passi, in nome del rispetto dovuto alla donna e ai suoi familiari. Sulla vicenda l'on. Misiani ha presentato insieme all'on. Emanuele Fiano un'interrogazione parlamentare al ministro Sacconi.

mercoledì 13 luglio 2011



Benzina, rincaro record: 1,63 al litro
Sciopero dei benzinai il 27 e il 28 luglio
Anche il diesel supera ampiamente 1,5 euro al litro. Dietro i rincari, secondo quotidianoenergia.it, le difficoltà in Eurozona e la debolezza della moneta unica. Ma Codacons, Federconsumatori e Adusbef insorgono: "Si spenderanno 500 milioni in più per viaggiare in auto, +24% rispetto al 2009. Governo immobile, vergogna"

Nuovi aumenti, questa mattina, dei prezzi dei carburanti raccomandati sulla rete italiana. Nella media nazionale, la benzina è ormai alla quota record di 1,63 euro al litro, mentre il diesel ha superato ampiamente 1,5 euro al litro. Lo rileva la Staffetta Quotidiana di quotidianoenergia.it nel consueto monitoraggio, precisando che i picchi massimi si registrano al Sud, dove la verde tocca 1,67 euro al litro mentre il gasolio sfiora 1,53 euro al litro. Intanto è stato proclamato uno sciopero di due giorni, il 27 e 28 luglio prossimi, degli impianti di rifornimento carburanti su strade ed autostrade. L'iniziativa è stata proclamata dal coordinamento nazionale unitario di Faib confesercenti e Fegica Cisl per rispondere alla "blindatura del governo all'interno del decreto sulla manovra di un articolo sulla distribuzione carburanti che nulla ha a che vedere con i conti pubblici o la manovra finanziaria".

Sul pieno pesa debolezza dell'euro. Dietro gli aumenti, secondo quotidianoenergia.it, le preoccupazioni sull'Eurozona e la debolezza della moneta unica, scesa sotto 1,40 nel cambio col dollaro. Fattori che, dopo Eni, spingono tutte le altre compagnie a rialzare i prezzi dei carburanti. Per IP, Q8, Shell, Tamoil e TotalErg i rialzi della benzina sono compresi tra 0,5 e 0,6 centesimi al litro e per il gasolio tra 0,2 e 1,5 centesimi.

La quotazione internazionale della benzina è salita a 1.061 dollari la tonnellata (+8), pari a 573 euro per mille litri (+7), quella del gasolio a 1.009 dollari la tonnellata (+6), pari a 610 euro per mille litri (+7). Per il diesel siamo al settimo rialzo consecutivo.

Aumenti che fanno insorgere ancora una volta le associazioni dei consumatori, che denunciano i rincari nel periodo delle partenze per le vacanze. Su chi si sposterà in auto si abbatterà una stangata che il Codacons ha calcolato in complessivi 500 milioni di euro, se i prezzi di benzina e gasolio dovessero rimanere stabili ai livelli attuali. "Oggi un pieno di benzina costa oltre 10 euro in più rispetto lo scorso anno - spiega il presidente Carlo Rienzi - mentre per il diesel occorre sborsare oltre 12 euro in più. Considerando gli spostamenti lungo la rete autostradale per raggiungere le località di villeggiatura e i chilometri percorsi nei giorni di vacanza, la stangata che si abbatterà sugli automobilisti raggiungerà complessivamente i 500 milioni di euro solo di costi diretti. Stima che crescerà in modo esponenziale a ogni ulteriore rincaro dei prezzi alla pompa, alla quale dovranno essere aggiunti tutti i costi indiretti legati al caro-carburante".

Federconsumatori ha calcolato che dal 2009 la spesa degli italiani in carburante nel periodo delle vacanze è aumentato del 24% e denuncia "l'immobilismo" del governo. "L'aumento dal 2009 della spesa di andata e ritorno calcolata su alcune tratte turistiche - spiega l'associazione - prendendo in considerazione un'automobile di media cilindrata con un consumo medio di 15 km per 1 litro di carburante, si attesta intorno al 24%".

"Una vera vergogna - denunciano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef - Prezzi inconcepibili, non raggiunti nemmeno quando il petrolio toccò quota 147 dollari al barile. Un modo di agire insensato e deleterio, che ha comportato gravissime ripercussioni per i cittadini. I rincari subiti dagli automobilisti rispetto allo scorso anno ammontano complessivamente a +488 euro tra costi diretti e indiretti (+288 euro annui per i soli costi diretti e +200 euro annui per i costi indiretti)".

"L'immobilismo del governo è imperdonabile - proseguono Trefiletti e Lannutti -, tutte le decisioni intraprese in materia hanno creato ulteriori aumenti. Infatti, hanno aggiunto l'aumento delle accise sui carburanti, in ben due occasioni (solo per la benzina, la prima volta di 2 centesimi, la seconda di altri 4 centesimi). Per non parlare del mancato intervento per favorire un processo di modernizzazione della rete e per mettere in campo i provvedimenti concordati con l'intera filiera petrolifera, ad esempio la Commissione Istituzionale sulla doppia velocità e l'eliminazione dei millesimi per favorire la comparazione tra i prezzi della benzina".

Per il governo, replica il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, annunciando una "moral suasion" da parte dell'esecutivo sulle compagnie petrolifere. "Credo che entro 10-15 giorni i prezzi del petrolio si stabilizzeranno - dice Saglia -, inoltre entreranno in vigore le misure di razionalizzazione della rete distributiva previste in manovra".

martedì 12 luglio 2011

BRINDISI - Un operaio edile, Claudio Maggi, è morto a 29 anni dopo essere caduto da un'impalcatura. Il giovane, di San Vito dei Normanni (Brindisi), è precipitato dal terzo piano a Ostuni, in via Oronzo Paolo Orlando, mentre era impegnato, per conto di una impresa edile, nella ristrutturazione di un appartamento al terzo piano di uno stabile, andando a finire nel cassone utilizzato per la raccolta di materiale inerte.
Sono stati i suoi colleghi a dare l'allarme ma quando sul posto sono giunti gli operatori di una autoambulanza del 118 ormai per lui non c'era più nulla da fare. A causare la caduta potrebbe essere stato il cedimento del montacarichi utilizzato per le operazioni di carico-scarico di materiali. Alla tragedia ha assistito il padre, titolare della stessa impresa edile. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco ed i carabinieri della stazione di Ostuni.
Processo Ruby, avvocati di Fede all’attacco: “Competenza al tribunale di Messina

“La competenza territoriale del caso Ruby è a Messina”. Così gli avvocati di Emilio Fede si sono difesi nell’udienza preliminare, al tribunale di Milano. Nadia Alecci e Gaetano Pecorella, difensori del direttore del Tg4, hanno spiegato che Fede è nel merito totalmente estraneo alle accuse, e hanno posto al gup di Milano Maria Grazia Domanico la questione preliminare di incompetenza dei magistrati milanesi ad indagare e a giudicare. La ragione dello spostamento a Messina, secondo i legali, sta nel fatto che i pm fanno partire l’attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di Ruby dall’ormai famoso concorso di bellezza di Letojanni (Messina) nel settembre del 2009.

Come ha spiegato l’avvocato Alecci, infatti, “il reato più grave contestato a Fede (ed anche a Lele Mora e a Nicole Minetti, ndr) è l’induzione e il favoreggiamento della prostituzione minorile”. E, ha proseguito l’avvocato, “il primo atto secondo l’accusa che concretizza l’induzione alla prostituzione è il concorso di Letojanni”. Da qui secondo i legali la competenza del Tribunale di Messina. I pm infatti, nel capo di imputazione, spiegano che l’adescamento di Ruby da parte di Fede, Mora e Minetti si verifica nel settembre 2009 in occasione del concorso di bellezza, quando la ragazza aveva 16 anni. I pm nella scorsa udienza avevano già ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per i tre imputati.

Anche i legali di Silvio Berlusconi, nel processo a carico del premier per il caso Ruby che riprenderà lunedì prossimo, hanno presentato una questione di incompetenza territoriale. Secondo la difesa del premier, la competenza territoriale si radica a Monza perché la Procura contesta i presunti festini a luci rosse che sarebbero avvenuti ad Arcore, che ricade sotto Monza.

Nell’udienza di oggi è previsto l’intervento dei legali di Chiara Danese e Ambra Battilana, le due ex miss piemontesi di 19 anni che si sono costituite parti civili. Gli avvocati Patrizia Bugnano e Stefano Castrale, legali di Ambra e Chiara (le due giovani non sono presenti all’udienza), parleranno davanti al gup per chiedere i danni di immagine, morali e patrimoniali per le due ragazze, che avrebbero partecipato ad un presunto festino hard ad Arcore il 22 agosto scorso.

All’udienza è presente anche l’avvocato Egidio Verzini, legale di Ruby, che è parte offesa nel procedimento. L’avvocato Verzini, prima di entrare in aula, ha spiegato ai cronisti che il 22 luglio, quando è fissata una conferenza stampa con lo stesso avvocato e la giovane marocchina, “parleremo anche della strategia processuale”. Il legale infatti non ha ancora deciso se Ruby sarà o meno parte civile nel processo sui presunti festini a luci rosse ad Arcore e non ha ancora sciolto la riserva su una eventuale costituzione di parte civile nel procedimento a carico di Fede, Mora e Minetti.

lunedì 11 luglio 2011


Più alto che intelligente

Lo shampo - Giorgio Gaber

Giorgio Gaber - Qualcuno era comunista

Destra-sinistra di gaber

L'associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) è stata costituita a Roma nel 1944, quando ancora il Nord Italia era sotto l'occupazione nazifascista, dai volontari che avevano partecipato alla guerra partigiana nelle regioni del centro. Dopo la liberazione di tutto il territorio nazionale essa si estese in tutto il Paese: anche al sud, dove gli episodi di resistenza erano stati sporadici, ma dalle cui regioni provenivano molti dei partigiani che avevano fatto parte delle formazioni del centro-nord e all'estero (Jugoslavia, Albania, Grecia, Francia). Intanto, il 5 aprile del 1945, essa era stata eretta in Ente morale. I suoi scopi - codificati dallo Statuto associativo - sono: * a) riunire in associazione tutti coloro che hanno partecipato con azione personale diretta, alla guerra partigiana contro il nazifascismo, per la liberazione d'Italia, e tutti coloro che, lottando contro i nazifascisti, hanno contribuito a ridare al nostro Paese la libertà e a favorire un regime di democrazia, al fine di impedire il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e di assolutismo; * b) valorizzare in campo nazionale ed internazionale il contributo effettivo portato alla causa della libertà dall'azione dei partigiani e degli antifascisti, glorificare i Caduti e perpetuarne la memoria; * c) far valere e difendere il diritto acquisito dei partigiani di partecipare allo sviluppo morale e materiale del Paese; * d) tutelare l'onore e il nome partigiano contro ogni forma di vilipendio o di speculazione; * e) mantenere vincoli di fratellanza tra partigiani italiani e partigiani di altri paesi; * f) adottare forme di assistenza atte a recare aiuti materiali e morali ai soci, alle famiglie dei Caduti e di coloro che hanno sofferto nella lotta contro il fascismo; * g) promuovere studi intesi a mettere in rilievo l'importanza della guerra partigiana ai fini del riscatto del Paese dalla servitù tedesca e delle riconquiste della libertà; * h) promuovere eventuali iniziative di lavoro, educazione e qualificazione professionale, che si propongano fini di progresso democratico della società; * i) battersi affinché i principi informatori della guerra di liberazione divengano elementi essenziali nella formazione delle giovani generazioni; * l) concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione Italiana, frutto della Guerra di Liberazione, in assoluta fedeltà allo spirito che ne ha dettato gli articoli; * m) dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si battono, singolarmente o in associazioni, per quei valori di libertà e di democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno trovato la loro più alta espressione. La sede nazionale dell'ANPI è in Via degli Scipioni 271 - 00192 Roma E-mail: info@anpi.it Tel. 06-3211949 - 06-3212807 - Fax 06-3218495 L'Associazione è organizzata in Comitati provinciali e regionali, Sezioni comunali, mandamentali e di quartiere, Circoli. Si può chiedere l'iscrizione alla sede ANPI più vicina al luogo di residenza. Sul sito si possono trovare gli indirizzi alla voce Le nostre sedi, dislocate su quasi tutto il territorio nazionale. Sarà cura delle ANPI provinciali, a loro volta, di indirizzare i candidati alle sezioni più vicine per poter dare un contributo fattivo di crescita e di impegno, richiesto dall’iscrizione all’Associazione.
Ci vogliono servi ci avranno ribelli

Roma, 10-07-2011

Solo il 20% degli italiani quest'anno andra' in vacanza e il 62% per una sola settimana, con un aumento medio della spesa per famiglia di 200 euro. Lo rileva
una indagine dell'Associazione per la Difesa e Orientamento Consumatori secondo cui il budget per il 56% dei vacanzieri e' mediamente di 700 euro e le mete piu' gettonate sono agriturismi e terme.

Secondo l'Associazione, dunque, "sarà un'estate nera per il turismo: solo un quinto degli italiani andrà in vacanza e la maggior parte di questi opterà per viaggi brevi e economici - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - secondo i risultati dell'indagine sei italiani su dieci soggiorneranno al massimo per una settimana, mentre solo l'1% potrà permettersi quasi un mese di relax. Anche perché‚ per spostarsi e alloggiare
quest'anno si spenderanno in media 200 euro in pi- che nel 2010".

L'Adoc sottolinea come il costo di un traghetto quest'anno è aumentato del 70%, pari a circa 230 euro di aggravio rispetto allo scorso anno e per un biglietto aereo di andata e ritorno si spendono in media 112 euro in più, un rialzo del 25%, un
biglietto del treno costa il 7% in più. Prendere l'auto comporterà un esborso maggiore di oltre 20 euro per due pieni.

In rialzo dell'1,6% anche i pacchetti vacanza "tutto compreso", mentre l'alloggio in un albergo a mezza pensione per una settimana costa lo 0,8% in più.
La spesa media di una singola persona, per viaggio e alloggio, si aggira sui 700 euro, solo il 2% ha preventivato un budget superiore a 1000 euro per le proprie vacanze. Inoltre, il carovita ha costretto a ridurre drasticamente il soggiorno fuori
casa. Dunque crescono i viaggi low cost, scelti dal 39% dei vacanzieri e quelli pagati a rate, circa l'11%.

Secondo l'Aduc, infatti, l'indebitamento per le vacanze sta divenendo una pratica diffusa, in crescita di circa il 2% rispetto allo scorso anno, per un importo medio tra i 1500 e i 2000 euro, sia i viaggi, che i gli alberghi e i ristoranti oggi vengono pagati a rate. "Con il rischio, elevato - si sottolinea - che il relax di una settimana si tramuti in un sacrifico economico troppo oneroso da sostenere durante il resto dell'anno, visto che gli interessi arrivano anche fino al 24%".

Anche i tour operator stessi offrono prodotti finanziari ad hoc, che vanno ad aggiungersi agli altri tipi d'indebitamento.
"Il 58% sceglierà l'Italia e in particolare le località marittime come meta del proprio viaggio - continua Pileri - per chi andrà all'estero la meta preferita è l'Europa, in
particolare le citt... d'arte, solo il 23% si sposterà oltreoceano. Il 62% acquisterà un biglietto low-cost o si organizzerà in completa autonomia, magari in camper. I campeggi hanno registrato un aumento del prenotazioni del 2%, diventando
la meta preferita dal 5% dei vacanzieri".

Infine Adoc segnala come un nuovo fenomeno che sta prendendo sempre pi- piede è il couch surfing, letteralmente "saltare da un divano all'altro". E' un programma che permette di mettere in contatto persone da ogni parte del mondo. C'è chi mette a disposizione una stanza della sua casa e c'è chi parte e cerca
un posto in cui poter sostare per qualche giorno. "E' un sistema che offre la possibilità di viaggiare a costi molto bassi, una sorta di tour operator fai-da-te. Solo in Italia sono oltre 33mila i "praticanti", che crescono alla media del 2%
l'anno. L'età media è molto bassa, intorno ai 28 anni ma ci sono casi in cui viaggiare in questo modo sono persone ultra sessantenni".

Lodo Mondadori, Marina Berlusconi: “Magistratura e stampa: è un’operazione a tenaglia”
– ”L’aggressione verso mio padre dura da 17 anni ed è evidente come dietro tutto questo ci sia una parte della magistratura e certa stampa, che ha nei giornali di De Benedetti la sua punta di diamante. E’ una vera e propria tenaglia, che con questa sentenza si è chiusa”. Così Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, in un’intervista al Corriere della Sera.

”In questa storia siamo totalmente nel giusto. Abbiamo sempre rispettato le regole e rispetteremo le sentenze, ma è nostro sacrosanto diritto denunciare un verdetto indegno per un paese civile”, afferma Berlusconi. ”E’ indegno che per colpire mio padre vengano colpite le sue aziende, costringendole perfino a finanziare proprio il gruppo De Benedetti che ha un’unica missione: cancellare dalla scena politica il presidente del Consiglio”.

La figlia del premier usa toni duri nei confronti dell’ingegnere. ”La verità è che Carlo De Benedetti avrebbe sempre voluto essere come Silvio Berlusconi, sia nelle imprese che in politica, ma non c’e’ mai riuscito”, sostiene. ”Il suo è un capitalismo cannibale, che non costruisce ma distrugge. Penso alle tante rovine finanziarie e industriali che si è lasciato alle spalle come ad esempio la Olivetti. Penso alle rovine politiche, e non solo perché tutti i suoi candidati alla guida della sinistra hanno fatto la fine che hanno fatto”. Inoltre, aggiunge, ”penso alla televisione, un sogno che ha sempre coltivato e che non è stato capace di realizzare. E ora, magari, a lui non dispiacerebbe comprarsi La7 con i nostri soldi”.
Nell’intervista Marina Berlusconi difende la norma ‘salva-Fininvest’. ”E’ inaccettabile che qualunque norma possa risultare utile a Silvio Berlusconi o alle sue aziende venga definita ad personam. Siamo al conflitto d’interessi all’incontrario”, dichiara. ”Il principio è assolutamente giusto: evitare danni irreparabili alle aziende ancor prima di una sentenza definitiva. Ma ormai in questo paese il giudizio è stato sostituito dal pregiudizio”.
Per la presidente di Fininvest il premier non deve fare un passo indietro in politica. ”Mio padre è stato legittimamente eletto dagli italiani per governare, e un suo arretramento rappresenterebbe la sconfitta della democrazia nel nostro paese”, afferma. ”Da figlia provo rabbia e dolore per lui, ma so che è sempre stato capace di trarre energia dagli attacchi a cui veniva sottoposto, e sara’ cosi’ anche questa volta”
Brunetta si sposa e i precari preparano 'assedio'
Protestano anche i poliziotti del Coisp: "Con i regali della lista nozze potrebbe pagare un terzo degli straordinari"

Roma, 10 lug. (TMNews) - Convola a nozze con la fidanzata Titti Giovannoni, e la festa - blindata - sulla costiera amalfitana per il ministro Renato Brunetta è a rischio contestazioni. Ma anche a rischio grandi assenze: a Ravello non è previsto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, volato in Sardegna dove passerà il weekend. Dovrebbe mancare anche il collega Giulio Tremonti, protagonista del video in cui a microfoni aperti apostrofava Brunetta di "cretino" appena tre giorni fa: il titolare dell'Economia sarebbe a Pavia per il fine settimana.

L'incidente con Tremonti era stato definito "chiuso" dal ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, che due giorni fa chiosava "ha chiesto scusa a Brunetta. Era un commento sottovoce come se ne fanno tanti. Andremo tutti al suo matrimonio".

Proprio tutti no. Ma fra i presenti - non invitati - dovrebbero esserci anche i precari: su Facebook è circolato l'invito a organizzare la protesta contro il responsabile della Funzione pubblica. "Assediamo con i nostri corpi e la nostra voce le loro feste, diventiamo il loro incubo", è l'invito lanciato da un gruppo di cinque sigle, tra cui gli 'Indignati Costa D'Amalfi', il Comitato insegnanti e Ata precari Salerno e associazioni disabili, che si autodefiniscono "l'Italia peggiore" citando con sarcasmo le parole rivolte da Brunetta a un gruppo di precari qualche settimana fa.

Fuori dal ricevimento di Ravello, poi, ci saranno anche delle sagome di poliziotti pugnalati alle spalle, già apparse lo scorso anno sul red carpet del Festival del cinema di Venezia e diventate un'icona della protesta del comparto sicurezza contro il Governo: contestazione a cura del sindacato indipendente di polizia-Coisp, che invita il ministro a "accettare di buon grado il nostro regalo di nozze e guardandolo a ricordarsi che con gli esclusivi e costosissimi regali che lei ha inserito nella sua lista nozze potrebbe pagare un terzo degli straordinari anche di quei colleghi che saranno impegnati a difendere la sua preziosissima privacy".

La cerimonia si terrà nel tardo pomeriggio a Villa Rufolo, officiata dall'ex sindaco Secondo Amalfitano, oggi presidente di FormezItalia; testimone di Brunetta sarà il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Quanto al ricevimento, lo stesso ministro aveva detto in maggio: "Titti e io abbiamo le idee chiare. Il nostro sarà un pranzo di nozze molto semplice: un buffet dove si prende, si assaggia e ci si siede dove si vuole". E a quanto disse allora, la torta nuziale sarà opera "del mio amico Salvatore De Riso, uno dei migliori pasticceri d'Italia".

giovedì 7 luglio 2011

Renato Renato Renato (Brunetta) - ME.TRO. (Merighi - Troja).wmv

I DEPUTATI LADRONI

guadagnano circa 15.000 € al mese escluso tutte le varie aggiuntive e tutti i vari enormi Benefici e Privilegi
ECCO A VOI I NUMERI DELLA VERGOGNA... L'UNICA CLASSIFICA IN CUI SIAMO PRIMI.....

Fede: «Me ne andrò dal Tg4 quando se ne andrà Berlusconi» ....giusto, in questo momento di crisi è meglio fare una sola festa !

SUPERTASSA SUI BOT

Supertassa sui Bot: su 10mila euro
si perdono tre quarti del reddito
Ecco gli effetti dell'aumento dell'imposta di bollo sui conti titoli. Colpiti soprattutto i piccoli risparmiatori. Allarme degli operatori: operazione miope, si rischia la fuga dai titoli di Stato

Fuga dai titoli di Stato. Più che il remake di "Fuga da Alcatraz", rischia di essere l'effetto della manovra 2011-2014 che ridurrà al minimo la rendita di Bot, Cct e Btp, soprattutto per i piccoli risparmiatori.

Un'operazione "miope, di breve periodo" secondo gli addetti ai lavori perché "a queste cifre - spiega un operatore - gli italiani dovrebbero preferire i fondi comuni aperti sperando in rendimenti migliori. E, in effetti, fare peggio sarebbe difficile". Soprattutto se il capitale del piccolo risparmiatore non supera i 10mila euro. Una cifra che se investita oggi in Bot rende 152,5 euro netti l'anno (il rendimento lordo è al 2,14%), ma che dopo il decreto scenderà a 66,7 euro (con una perdita del 56,3%). E nel 2013 calerà addirittura a 36,7 euro (-76%).

Un effetto legato al progressivo aumento del bollo d'imposta sul dossier titoli, che aumenterà subito da 34,2 a 120 euro per arrivare a 150 nel 2013. Con il paradosso che a rimetterci sarebbero proprio i piccoli risparmiatori, perché con l'aumentare dell'esposizione finanziaria l'impatto dell'imposta si diluisce. E così 25mila euro investito che oggi valgono 432,3 euro netti, sono pronti a scendere 346,5 dopo la manovra (-20%) e a 316,5 euro nel 2013 (-27%).

Sopra 50mila euro, poi, nei piani dell'esecutivo, c'è un nuovo scoglio: la tassazione sale a 120 euro subito dopo l'approvazione del decreto e a 380 euro dal 2013. Con un'evidente sperequazione tra chi può
investire tanto e chi no. Più si sale, meno è forte l'incidenza dell'imposta.

E così la mossa del governo rischia di trasformarsi in un'arma a doppio taglio perché i titoli di Stato sono lo strumento principe per finanziare il proprio debito. In questo modo, invece, il rischio è proprio quello di allontanare i propri finanziatori. Ecco perché - a giudizio di molti - la proposta del governo pare una mossa ancorata esclusivamente al breve periodo. Anche perché autorevoli fonti bancarie contestano i numeri presentati nella relazione tecnica della manovra.

Secondo il ministero dell'Economia, che cita una ricerca Eurisko, il 26% dei correntisti avrebbe un conto titoli con una cifra che si aggirerebbe oltre i 10 milioni di clienti. A queste cifre l'incremento dell'imposta di bollo a 120 euro per il 2011 e il 2012 e a 150 euro per i depositi sotto i 50mila euro dal 2013 (380 euro per i depositi con valore superiore), determinerebbe un incremento del gettito nell'arco dei prossimi quattro anni di 8,8 miliardi.

Eppure sono proprio le fonti bancarie a spiegare che i conti titoli sono meno, circa 8 milioni dove sono depositati 236 miliardi di euro in titoli di Stato per un ammontare medio di 29mila euro. A queste cifre lo sforzo richiesto ai piccoli risparmiatori arriverebbe, a regime, un miliardo di euro solo per Bot, Btp e Cct. A meno che la stretta non spinga le famiglie verso altre scelte. L'ultima incognita è legata alla tassazione delle rendite fiscali. La finanziaria non le tocca, ma la legge delega non esclude di portare l'aliquota dal 12,5 al 20% nel prossimo triennio. Senza alcuna distinzione tra chi specula in Borsa e chi investe i propri risparmi nell'acquisto del debito dello Stato.

mercoledì 6 luglio 2011

Morti bianche; niente onori statali per Claudio

Un idraulico di una ditta di manutenzioni, Claudio Bedin di 54 anni, è morto alla Nuova Pansac. Si trovava sul tetto e, per cause ancora da accertare, ha perso l'equilibrio ed è caduto da un'altezza di dieci metri

VENEZIA. Un idraulico di una ditta di manutenzioni, Claudio Bedin di 54 anni di Mira, è morto nel primo pomeriggio di oggi alla Nuova Pansac nel veneziano. L'uomo, che lavorava per una ditta idraulica, stava facendo dei lavori di manutenzione - secondo quanto si è appreso - su una serie di tubature sul tetto di una palazzina. Per cause al vaglio dei carabinieri l'idraulico è caduto a terra da un'altezza di 10 metri rimanendo gravemente ferito e morendo
poco dopo il fatto.

Sul posto sono giunti i carabinieri, gli addetti dello Spisal e i sanitari del Suem 118 che non hanno potuto che constatare la morte. Per Massimo Meneghetti, segretario della Femca Cisl di Venezia, quanto accaduto ''va accertato con il coinvolgimento di tutti i soggetti competenti, così come vanno accertate le dinamiche dell'incidente e le eventuali responsabilità''.
ROMA, 5 LUG - Fare una consultazione tra gli iscritti portando solo un documento, pur approvato dal direttivo, che rappresenta un solo punto di vista, quello del si', "non e' una pratica particolarmente democratica". Cosi', il leader della Fiom, Maurizio Landini, replica alla proposta portata dal leader della Cgil, Susanna Camusso, al direttivo della Confederazione sull'ipotesi di accordo sui contratti e la rappresentanza del 28 giugno Accordo su cui "noi confermiamo il nostro giudizio negativo", aggiunge Landini, evidenziando, inoltre, "l'interpretazione" dello statuto sulla scelta di far pronunciare soltanto i lavoratori iscritti alla Cgil per i quali si applicano "i contratti legati a Confindustria", lasciando fuori, quindi, per esempio, i pensionati ed i lavoratori del pubblico impiego. Comunque "visto che e' stato indicato che ci sara' una consultazione tra gli iscritti, noi per rispetto del nostro statuto organizzeremo un referendum in tutte le fabbriche metalmeccaniche per permettere a tutti di esprimersi. Noi chiediamo che i lavoratori debbano essere messi nella condizione di conoscere tutti i punti di vista diversi che esistono". Se il direttivo non decidera' in questo senso "ci riserveremo di valutare cosa fare", conclude il numero uno dei metalmeccanici della Cgil.

lunedì 4 luglio 2011

E ho capito perchè le Chiese cristiane che mandano missionari cattolici e protestanti nelle riserve indiane devono spesso, con rapidità e discrezione, richiamarli, per evitare che la intensa, travolgente spiritualità di quella gente converta loro, prima che loro riescano a convertire gli "infedeli". (Vittorio Zucconi - Gli Spiriti non dimenticano")

Fatele pagare a chi NON le paga, bastardi! E così, solo così torneremo ad essere il Bel Paese

IL PRESIDENTE PARTIGIANO,APPELLO AI GIOVANI...Onestà e coraggio

Incredibile Azione Violenta di una Manifestante No TAV ai Danni delle Fo...



Ecco ciò che le TV controllate dal PDL (o dal PD) non vi faranno mai vedere!


ALFANO, POVER'UOMO,
E' STATO NOMINATO SEGRETARIO
DEL NANO, IL CAPOCOMICO DEL PDL.
La sua Prima Dichiarazione è Stata:
"VOGLIAMO UN PARTITO DI ONESTI"
Il PDL è la Formazione Politica con il Maggior
Numero di CONDANNATI in via DEFINITIVA.
Alfano, un Incapace al Servizio di un Plurindagato.
Gli spiriti liberi non sono fatti per essere domati: hanno bisogno di restare liberi fin che non trovano qualcuno con cui correre

sabato 2 luglio 2011

A Napoli si dice monnezza, al nord si chiama lega
"La mia libertà finisce dove comincia la vostra".
Martin Luther King
Il prossimo sei luglio si decide che fine farà un pezzo della libertà della Rete. In questa data potrebbe infatti essere approvata la delibera dell'Agcom, l'Autorità garante delle Comunicazioni, che permetterebbe all'authority di fare da giudice dei contenuti segnalati come in violazione dei diritti d'autore e di "spegnere" pagine web italiane ed estere: tutto questo senza passare da un tribunale. Anche se in ritardo rispetto ad altri episodi simili, gli utenti e le associazioni si stanno ora mobilitando per scongiurare l'ennesima minaccia alla libertà della Rete, diventata un pericolo da debellare attraverso codici, leggine ed emendamenti che piovono con cadenza periodica sugli utenti. Ecco una lista, soggetta a modifiche, di manifestazioni, gruppi e raccolte firme contro l'ultima minaccia per il web italiano.

Le manifestazioni
La mobilitazione per difendere la Rete non resta confinata a computer e social network, ma scende in piazza con una serie di azioni di protesta. Lunedì 4 luglio, davanti alla sede romana dell'Agcom, Valigia Blu e Agorà Digitale porteranno centinaia di palloncini per lanciare un messaggio chiaro: la Rete vola, guai a chi cerca di ingabbiarla. Sempre a Roma è stata organizzata, presso la Domus Talenti di via delle Quattro Fontane 113, la Notte della Rete: 4 ore no-stop in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti ed esperti. L'evento sarà in diretta streaming sul Fattoquotidiano.it e su una rete di tv locali.

Oltre all'azione dimostrativa romana, simili iniziative si stanno organizzando anche a Milano e Napoli, ad opera di Qui Milano Libera di Piero Ricca e degli Amici di Beppe Grillo nel capoluogo partenopeo.

Le petizioni
Il portale internazionale di attivismo online Avaaz.org ha lanciato lo scorso 28 giugno una petizione per invitare l'Agcom a non censurare Internet. Sul sito è possibile scrivere un breve messaggio da inviare proprio all'Autorità delle comunicazioni: un'azione che in pochi giorni è stata compiuta da oltre 100mila utenti e che cresce al ritmo di decine di adesioni al minuto. "Cari membri dell'Autorità per le comunicazioni – è questo il testo del messaggio che si può inviare dal sito - Vi chiediamo di astenervi dall'adottare la nuova regolamentazione numero 668 2010 che vi darebbe il potere di rimuovere contenuti da siti internet italiani e di chiudere i siti stranieri, se sospettati di violare il copyright. Nessuna decisione che sopprime la libertà della Rete e i nostri diritti fondamentali di accedere alle informazioni può essere presa senza la decisione di un giudice. Vi chiediamo di rimettere la questione al Parlamento, come prevede la nostra Costituzione".

La già citata associazione della galassia radicale Agorà digitale, insieme ad associazioni dei consumatori, rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e all'avvocato Fulvio Sarzana si è fatta promotrice di un'altra raccolta firme attraverso sitononraggiungibile.it, una pagina che già dal nome rievoca la possibile scomparsa degli spazi web per mano dall'Agcom. Negli ultimi giorni il sito è stato vittima di attacchi informatici (come quello dell'Agcom), lanciati con l'obiettivo di rubare l'indirizzo mail degli aderenti alla raccolta firme. Il furto dei dati personali, secondo quanto riferiscono gli amministratori, è stato sventato, ma ancora oggi si registrano alcune difficoltà nell'accedere alla pagina (rilevata da alcuni browser come potenzialmente infestata da malware).

Facebook
Il social network di Palo Alto non poteva mancare all'appello in questa mobilitazione e, come in tutte le recenti campagne di protesta, la Rete di contatti degli utenti sta contribuendo in maniera determinante alla diffusione di informazioni sulla delibera Agcom, provvedendo a colmare il vuoto informativo dei media mainstream. Un esempio su tutti è l'articolo di Alessandro Longo con l'intervista a Luca Nicotra di Agorà Digitale, che ha superato le 90mila condivisioni sul social network. Tra le altre pagine da segnalare c'è Il gruppo
Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
Antonio Gramsci
La denuncia di Fand e Fish: i tagli “radicali e indiscriminati” priveranno di ogni assistenza il 20% dei disabili al nord, il 30% nel centro, il 50% al sud. Annunciata l’adesione alla manifestazione di protesta del Forum Terzo Settore ROMA – I tagli “radicali e indiscriminati” alle politiche sociali avranno dal 2012 l’effetto di “privare di ogni assistenza il 20% delle persone con disabilità del nord, il 30% al centro e il 50% al sud: uno “scenario drammatico che penalizza le famiglie, sovraccaricandole e impoverendole ulteriormente”. E’ la denuncia di Fand e Fish, le due maggiori federazioni rappresentative delle persone con disabilità e dei loro familiari, che parlano di un vero e proprio rischio di “emarginazione” per un alto numero di persone anziane o con disabilità causato principalmente dai tagli al Fondo per le politiche sociali e a quello per la non autosufficienza. Le due federazioni, che annunciano l’adesione alla manifestazione nazionale indetta a Roma il 23 giugno prossimo dal Forum del Terzo Settore e dalle associazioni aderenti alla campagna “I diritti alzano la voce”, rilevano che la diminuzione di impegno che l’Italia ha deciso verso il sociale comporta di fatto lo smantellamento del “pur minimo sistema di protezione” assicurato in precedenza, quando il nostro paese, in rapporto al Pil, “stanziava meno della Polonia ed era al passo con la Bulgaria”. Oggi la situazione è ancora peggiore e “gli effetti si sentiranno inclementi sull’emarginazione, sull’impoverimento, sul rischio di istituzionalizzazione”. I presidenti Giovanni Pagano (Fand) e Pietro Barbieri (Fish) fanno notare che dal prossimo anno il Fondo per le politiche sociali sarà cancellato e nulla arriverà alle Regioni; che il Fondo per la non autosufficienza, già stato abrogato dal 2011, non verrà ripristinato; che il Fondo per il diritto al lavoro delle persone disabili (L. 68/99) sarà tagliato del 75% e che la riduzione delle risorse sulla scuola sarà causa di rinnovati gravi disagi per gli studenti con disabilità. Inevitabilmente, “i dati statistici pubblicati dall’Istat secondo i quali il 25% della popolazione, in Italia, vive un’esperienza quotidiana di emarginazione tenderanno a modificarsi in peggio”. Situazione alla quale si aggiunge la “implacabile, inefficace, costosa e infarcita di toni stigmatizzanti, crociata contro le presunte false invalidità che maschera, in modo malcelato, la volontà di tagliare le pensioni ai veri invalidi”. Le federazioni parlano di “quotidiane revoche indiscriminate”, con un contenzioso da 400mila cause giacenti con l’Inps, che peraltro “non riesce a gestire adeguatamente l’ordinaria amministrazione”, con “i tempi di attesa del riconoscimento dell’handicap e dell’invalidità che si sono ulteriormente allungati”
La stretta a sorpresa sulle pensioni sta facendo sollevare un coro di no tra le opposizioni e i sindacati. Le forbici della manovra colpiscono gli assegni previdenziali di livello relativamente modesto, come quelle da 1.400 euro al mese. Il decreto per la correzione dei conti pubblici prevedrebbe infatti la mancata rivalutazione per il biennio 2012-2013 delle pensioni superiori a cinque volte il minimo, cioè 2.300 euro al mese (il minimo delle pensioni inps 2011 è di 476 euro al mese), mentre quelle più basse, comprese tra 1.428 e 2.380 euro mensili, dovrebbero essere valutate per tenere conto dell'inflazione, ma solo nella misura del 45%. A ciò si aggiungerebbe l'allungamento dell'età minima di pensione che dal 2014 salirà di almeno tre mesi con l'anticipo dell'agganciamento automatico delle speranze di vita.

«Si colpiscono le pensioni intorno ai 1.000 euro mensili netti», spiega Stefano Fassina, responsabile per il Pd di Economia e lavoro, visto che «dall'importo annuo indicato di 18mila euro va sottratto il 30 per cento di tasse». Dunque, precisa Fassina, «sono almeno 5 milioni i pensionati su cui ricadrà l'intervento». E questa, ha poi tenuto a sottolineare, «è sola una delle norme. Poi c'è il ticket che pesa soprattutto sui pensionati visto che più di altri ricorrono al servizio sanitario nazionale. E ancora, l'aumento da 34 a 120 euro del bollo sui titoli a partire dai 1.000 euro investiti; anche qui parliamo di piccoli risparmiatori spesso anziani». Da ultimo, ha proseguito, «c'è il colpo pesantissimo e insostenibile a Comuni, Province e Regioni, con 10 miliardi di tagli che vanno ad aggiungersi ai 13 miliardi dello scorso anno. Tutti gli amministratori, anche quelli leghisti, hanno già annunciato che dovranno tagliare i servizi sociali e assistenziali».

Non ci stanno neanche le parti sociali. «I pensionati cominciano a pagare subito e subiranno un ulteriore peggioramento della loro condizione nei prossimi anni». Lo afferma Carla Cantone, segretario generale dello Spi Cgil, commentando la manovra e i tagli previsti alla previdenza e all'assistenza. Cantone annuncia anche una manifestazione il 15 luglio davanti Montecitorio per protestare contro le decisioni del Governo. «Tra i più colpiti - sottolinea Cantone - saranno gli assegni previdenziali di importo medio, la maggioranza del totale dei pensionati, quelli che percepiscono intorno agli 800 euro netti, che, oltre a essere tassati maggiormente, avranno una riduzione drastica dell'assistenza socio sanitaria, un ulteriore balzello per salvaguardare la loro salute».

Per il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica si tratta di «una misura inaccettabile, inserita in una manovra che ancora una volta colpisce i soliti noti» a cui il sindacato «si opporrà con forza anche con la mobilitazione».
ROMA – La manovra economica del governo potrebbe costare ai cittadini italiani, solo per la Sanità, 500 euro all'anno. Questa e' l'ipotesi più probabile se, come appare da una prima lettura del testo, i finanziamenti per il settore diminuiranno di 10 miliardi in tre anni. A fare i calcoli è Federico Spandonaro, coordinatore Ceis Sanità della facoltà di Economia dell'Università Tor Vergata di Roma.

''Secondo la manovra – spiega Spandonaro al quotidianosanità.it – il finanziamento pubblico della Sanità dovrebbe aumentare dello 0,5% per il prossimo anno e del 1,4% in quelli seguenti con una media per il biennio 2013-2014 dello 0,9%''.

Un aumento che di fatto costituisce un ''taglio'': ''basta confrontare questi dati – sottolinea – con le previsioni di crescita del Pil, che il Governo stima fra il 3,1% e il 3,4% annuo, da qui al 2014. Quindi per la sanità pubblica si configura una recessione''.

Già dalle percentuali, rileva Spandonaro, ''è facile convincersi che alla Sanità si chiede un contributo rilevante al risanamento della finanza pubblica: il ''taglio'' è di circa il 1,7% annuo e, cosa ancora più rilevante, inferiore dello 0,6% della crescita reale per il 2013 e 2014'':

Il finanziamento pubblico della Sanità che ''è stato congelato al 6,7% del Pil da alcuni anni, in particolare si ridurrebbe – sottolinea l'economista – giungendo al 6,3% nel 2014. Affinché l'impatto sulle famiglie fosse nullo, la spesa sanitaria si dovrebbe ridurre di una somma di circa 10 miliardi di euro da qui al 2014, ovvero oltre il 6% circa di tutta la spesa sanitaria pubblica e privata attuale''.

A dimostrazione della rilevanza della manovra sul fronte sanitario, secondo l'economista, c'è una considerazione: ''affinché la manovra non comporti un impatto sulle famiglie, si allargherebbe in modo sostanzialmente inspiegabile il divario di spesa sanitaria fra l'Italia e gli altri Paesi Europei. Rispetto ai Paesi ricchi si raddoppierebbe il gap attuale, che vede la spesa sanitaria italiana già significativamente inferiore alla media di quei Paesi.

Ma che la spesa pubblica possa ridursi in modo così significativo rispetto al Pil, in controtendenza con gli andamenti internazionali, osserva Spandonaro, ''appare lecito dubitare: appare piu' probabile che i cittadini debbano mettersi le mani in tasca per pagare maggiori ticket (che infatti vengono aumentati), maggior prestazioni private e, infine, per pagare con tasse regionali i disavanzi''. Per mantenere i livelli di spesa sanitaria (pubblica e privata) attuali che si attestano a circa il 9% del Pil, quindi, le famiglie direttamente e indirettamente dovranno sborsare circa 10 miliardi, ovvero circa 500 euro annui a nucleo familiare.

A pagare il conto, rileva l'economista, saranno ''certamente i cittadini del meridione e del Lazio, Regioni dove si concentrano i disavanzi e quindi dove maggiore dovra' essere il prelievo compensativo. Per la restante parte, quella delle compartecipazioni, il rischio e' che il federalismo comportera' di nuovo che il maggiore onere relativo sia i cittadini piu' poveri, ovvero ancora quelli meridionali

Enigma - Sadeness [HQ]

the spirits of nature part 1

SPIRIT OF NATURE - YANNI

Native American Indians - Indiani Nativi Americani

El condor pasa - PERU

tatanka-manantial

Lettera del capo indiano Seattle al presidente USA Franklin

Musiche Indiane - Flauto Di Pan - Earth Drums -

INDIANI D'AMERICA - Ho bisogno di Te (Native American ~ Spiritual Music)...


L'unico libro che appena lo finisci ti viene immediatamente voglia di ricominciare a rileggere

VEDO NERO - ZUCCHERO (zucchero fornaciari-mimmo cavallo)

Il popolo deve capire che non bisogna soltanto far cadere un dittatore, ma anche il sistema.


Comandante Ernesto Che Guevara
La replica del premier sui voli blu è piena di bugie e di reticenze. Oltre a essere offensiva verso i contribuenti, verso l'Aeronautica, verso il Papa e verso Napolitano

«Uso i miei elicotteri perché mi sento in condizioni di sicurezza solo con quelli».

Vanno bene per Benedetto XVI e per Giorgio Napolitano, ma Silvio Berlusconi non si fida dei mezzi dell'Aeronautica. Così il premier, interrompendo la conferenza stampa di Giulio Tremonti sulla manovra da 47 miliardi, ha commentato l'inchiesta dell'Espresso sull'abuso di voli di Stato. E sui due nuovi elicotteri extralusso appena acquistati dal governo con una spesa che il nostro giornale ritiene vicina a 50 milioni di euro.

La frase del Cavaliere ha fatto infuriare gli uomini che si dedicano alla sua sicurezza, e in particolare il personale dell'Aeronautica che gestisce la flotta dei voli di Stato: uno stormo che ha livelli di affidabilità unici al mondo, senza che ci sia mai stato un incidente in oltre mezzo secolo. «E' molto grave che non si fidi delle istituzioni, dei mezzi e degli uomini che hanno il compito di assicurare gli spostamenti del presidente del Consiglio e ne tutelano l'incolumità», ha detto Ettore Rosato, deputato del Pd e membro del Comitato parlamentare di controllo sugli apparati di sicurezza: «Berlusconi ritiri la sua frase o dia spiegazioni nelle sedi appropriate».

Anche la smentita di Palazzo Chigi a 'L'Espresso' sulla questione dei nuovi elicotteri presenta elementi a dir poco discutibili.
“Non voglio che la mia casa sia cinta da un muro su tutti i lati e le mie finestre siano sbarrate. Voglio che le culture di tutte le terre circolino nella mia casa con la massima libertà. Ma mi rifiuto di lasciarmi dominare da una sola di queste!” (Mahatma Gandhi)
Se fossi medico prescriverei una vacanza a tutti i miei pazienti che affermano che non possono stare senza il proprio lavoro
Non voglio grandi cose dalla vita...
ma piccole cose che facciano grande la mia vita
Dio creò cota. fu molto prima dei mammiferi
MESSINA - L'attore Luca Barbareschi, deputato ex Fli e ora nel gruppo misto, dice di «non aver ricevuto nessuna notifica» e di aver chiarito tutto con la sovrintendenza di Messina, ma il suo nome risulta iscritto nel registro degli indagati della procura di Barcellona Pozzo di Gotto, dove il pm Giorgio Nicola conduce l'indagine per un episodio di abusivismo edilizio che avrebbe commesso Barbareschi a Filicudi, nelle Eolie, fino al 5 agosto dello scorso anno.
Il politico avrebbe realizzato nella sua villa (200 metri quadri in una delle zone più panoramiche dell'isola) una piscina, contravvenendo alle norme edilizie, in un un'area sismica e sottoposta a vincolo paesaggistico. Nelle scorse settimane, dopo che Barbareschi aveva presentato un'istanza (il cosiddetto articolo 13), la soprintendenza di Messina aveva definito la piscina compatibile con il paesaggio, anche se l'ultima parola sarebbe comunque spettata al Comune di Lipari.
La vicenda che riguarda Barbareschi venne fuori lo scorso agosto nell'isoletta di 250 abitanti, soggetta a rigidi vincoli urbanistici, gli stessi che hanno recentemente permesso alla soprintendenza di bocciare il progetto di una piscina presentato da un'isolana. Già lo scorso anno Barbareschi spiegò che la piscina di circa 6 metri per 3 era stata realizzata nello stesso posto dove si trovava, sin dal 1964, una cisterna d'acqua.
Dopo la denuncia da parte dei carabinieri - che fecero un sopralluogo nella villa insieme ai tecnici comunali, trovando anche variazioni nella planimetria della costruzione e l'allargamento di un vano - vi fu pure una ordinanza di demolizione da parte del Tar, che stabilì in 90 giorni il tempo utile per il ripristino dei luoghi. Barbareschi presentò istanza alla soprintendenza, accolta positivamente; ma tutto questo non ha fermato l'indagine della procura.

Contratti e rappresentanza: Conferenza stampa del Segretario Generale CG...



Anche lei venduta ?
comprate la biografia di scipolitii; chiudetevi in bagno; fate le vostre cose; e...miracolo, ne otterrete una copia senza fotocopiatrice
Anche il pdl è una barzelletta di berlusconi
Vi presento Ergastolo, l'Ottavo Nano:
È il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. Quando piange, alcuni pensano che le sue siano lacrime di coccodrillo: niente affatto sono lacrime vere. È questo che lo rende così pericoloso.(I. Montanelli)

Santana. Samba Pa Ti

Se il figlio di bossi è così idiota, io non oso immaginare quello di borghezio
Non credo che siamo stretti parenti, ma se Lei è capace di tremare d'indignazione ogni qualvolta si commetta un'ingiustizia nel
mondo, siamo compagni, il che è più importante.
Ernesto Che Guevara
Silvio è talmente stronzo, che se si fosse nascosto nel cavallo di Troia, ne sarebbe uscito dal buco del culo.
Preferisco dipingere gli occhi degli uomini, che non le cattedrali, perchè negli occhi degli uomini c'è qualcosa che nelle cattedrali non c'è. (V. V. Gogh)

Louis Armstrong What A Wonderful World

De Magistris - Una discarica ad Arcore

Gli extracomunitari regalano alla lega la Costituzione. Scrivono: "Lo facciamo perchè si conosca meglio questa Carta che regola la vita civile di questo paese". E più avanti ricordano di essere regolari contibuenti senza avere diritti di scegliere in politica
ROMA - Arriva una nuova ministangata sulla benzina: da oggi sono salite di 4 centesimi al litro le accise sia sulla verde che sul diesel allo scopo di «fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale» dovuta «all'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa». Ma non finisce qui: già da venerdì primo luglio l'aumento salirà a quasi 4,2 centesimi, visto che scatterà il secondo scaglione di rincaro previsto per il finanziamento del Fondo unico per lo spettacolo (Fus). Ecco che nel giro di tre giorni si rischia di bruciare gran parte dei cali accumulati nell'ultimo mese. Basti pensare che secondo i calcoli di Nomisma Energia un pieno-tipo costa da oggi 2,5 euro in più, e da venerdì ben 3 euro. I rincari di oggi sono, quindi, legati al'urgenza provocata dalle ondate migratorie e sono stati stabiliti dall'Agenzia delle Dogane, con riferimento alla legge Milleproroghe, che dà la possibilità di ricorrere alle accise in situazioni di emergenza. Mentre gli aumenti che si aggiungeranno a partire da venerdì primo luglio riguardano la fase due del rincaro modulare previsto a primavera dal decreto Omnibus per cultura e spettacolo, o meglio per il finanziamento del Fus. Così, dal primo luglio al 31 dicembre 2011, le accise saliranno a quota 613,20 euro per mille litri sulla verde e 472,20 euro per mille litri sul gasolio. E così è forte il rischio di cancellare l'ondata di ribassi che ha investito i listi dei carburanti nell'ultimo periodo, dal 19 maggio ad aggi si tratta di circa 6 centesimi (con riferimento alle compagnie market leader). Cali spinti dal ribasso dei petrolio, sceso qualche giorno fa a New York addirittura sotto quota 90 dollari al barile. Al riguardo, i calcoli di Nomisma Energia parlano chiaro. Applicando al rialzo delle accise gli aumenti l'Iva, spiega, «l'aggravio per gli automobilisti da oggi si traduce, considerando un'auto di media cilindrata con un pieno medio di 50 litri, in 2,5 euro a 'pienò. Un aumento che salirà a 3 euro dal primo luglio». Si tratta, sottolinea il presidente Davide Tabarelli, della crescita «più alta delle tasse sui carburanti dalla decisione del governo Dini del febbraio 1995 che, con le tasse sulla benzina, cercò di tamponare il grave peggioramento dei conti pubblici». Considerando un anno interno, Nomisma Energia, inoltre, stima che la stangata peserà sulla spesa di una famiglia standard per circa 30 euro.
Dalla settimana prossima l'Autorità delle comunicazioni avrà il diritto arbitrario di oscurare siti senza un processo. Una norma che non esiste in nessun Paese libero. Fortemente voluta da Berlusconi e da Mediaset
Nato sugli scogli???


SCOGLIONATO