sabato 9 febbraio 2013

MAURIZIO CROZZA - Ballarò 10/01/2012 - Marchionne... Malinconico e la Pa...

MAURIZIO CROZZA - Schettino e lo «scontro tra scoglioni...» - Ballarò

Maurizio Crozza - Zapatero Zapatera (Sognavo Che Guevara e c'è Bordon) [...

Chissà se Sergio Marchionne, Mario Monti
e Giorgio Squinzi seguono le vicende
cinesi? Da attenti uomini d’impresa e di
governo dovrebbero appassionarsi per ciò che
accade “nell’officina del mondo”. Ma forse sono
troppo occupati a fare mobbing e discriminare
19 operai di Pomigliano, predicare più flessibilità,
fare accordi separati, negare la democrazia
in fabbriche e uffici, per accorgersi che persino
la direzione di una delle fabbriche più produttive
(e grandi) del mondo ha dovuto accettare di
dare il diritto di voto ai propri dipendenti. Non
è una fabbrica qualsiasi. Si tratta della Foxconn,
colosso taiwanese che assembla in stabilimenti
cinesi telefonini, tablet e altre diavolerie informatiche
che invadono il mondo. Lì un milione
di operai lavorano e vivono in condizioni per
noi impensabili, come potete leggere nell’inchiesta
pubblicata alle pagine 4 e 5 di questo
giornale. Eppure persino lì, dopo decine di suicidi
disperati e rivolte operaie, nell’autoritaria
Cina, i lavoratori hanno conquistato il diritto di
voto e potranno eleggere direttamente i loro
rappresentanti. Chissà se Marchionne, Monti e
Squinzi pensano che democrazia e diritti in fabbrica
siano solo delle cineserie?
Ebbene sì, in Cina stanno nascendo i «nuovi
operai». Sembra un paradosso storico, per
una Repubblica popolare nata dalla rivoluzione
di Mao e ancora oggi governata (bestia
rarissima) da un Partito comunista, non solo
sopravvissuto al grande crollo dell’89 ma trasformatosi
nell’artefice di riforme che hanno fatto
diventare la Cina la seconda economia mondiale.
Un altro paradosso, che però spiega
bene il primo.
Per giungere a tali vette la Rpc è
diventata la «fabbrica del mondo» attraverso
un percorso senza precedenti che
ha scomposto radicalmente i connotati
sociali del paese. La vecchia classe operaia,
un tempo osannata e protetta in
quanto «padrona» della Cina, è stata
smantellata e ridimensionata, di pari
passo con le ristrutturazioni delle fabbriche
statali, per essere sostituita da un
esercito di nongmingong, contadini
lavoratori. In poco meno di 20 anni, 240
milioni di cinesi hanno lasciato le campagne,
una migrazione dalle proporzioni
bibliche avvenuta con una velocità
che non ha uguali nella storia umana.
Nessuno li ha costretti. A spingerli era
solo il bisogno di riscossa da un destino di privazioni,
che le riforme avevano reso anche più
duro, e il sogno di fare parte di una ricchezza
nuova, un tempo stigmatizzata e oggi incoraggiata
dai nuovi simboli dell’immaginario collettivo.
L’ingegneria sociale dettata dall’imperativo
dello sviluppo ha creato così una nuova classe di
sradicati dalla propria terra, sospesi nelle propria
identità perché mai riconosciuti, nemmeno nei
diritti, come gongren (operai a parte intera) ma
solo come nongmingong (contadini lavoratori).
Flessibili oltre misura, sfruttabili oltre ogni limite,
chiusi nei dormitori, allineati docilmente lungo
catene di montaggio per 12 ore al giorno, hanno
creato la ricchezza di un paese che solo oggi ha
cominciato a porsi il problema di redistribuirla in
modo meno gretto. Lo detta l’opportunità politica
di sopravvivenza del sistema, perché lo squilibrio
sociale è diventato insostenibile e l’economia
non potrà continuare a crescere se non si
modifica il suo asse di sviluppo. Ma lo impone
anche la consapevolezza dei «nuovi operai» che
la loro condizione deve cambiare. I 30 anni di
«riforme e aperture» hanno infatti indotto un
cambiamento antropologico accelerato nelle
nuove generazioni e i nongmingong ne costituiscono
la punta più avanzata.
Lo spiegano bene gli articoli del «Nanfeng
Chuang» (Rivista del Sud) che abbiamo scelto di
pubblicare, e un ringraziamento particolare va a
Diego Gullotta che li ha segnalati e ne ha
curato la traduzione. La rivista cinese è un
quindicinale di politica e di attualità che
sin dalla sua nascita, nel 1985, ha rivolto
un’attenzione particolare ai cambiamenti
della società e ai nodi più intricati della
trasformazione cinese. In ottobre, la sua
attenzione si è rivolta ai «nuovi operai»,
quelli nati negli anni 80 e 90 che stanno
cambiando valenza alla questione operaia
in Cina. L’ondata di scioperi partita nella
primavera del 2010 dalla Honda di
Foshan e diffusasi rapidamente in altre
aree del paese, ha rivelato di colpo al
mondo che «la fabbrica del mondo» sta
mutando i propri connotati. Comprenderne
le dinamiche è essenziale anche
per il nostro destino di occidentali. La
consapevolezza dei giovani operai è
ancora in embrione, ma ci sono oggi in Cina
organizzazioni che silenziosamente lavorano per
farla crescere e indirizzarla, oltre l’insofferenza,
verso una coscienza politica. Il sindacato ufficiale
cinese non è fra queste, e la sua ambigua natura
costituisce uno dei problemi che i lavoratori
cinesi devono affrontare.
Vicino all’aeroporto di Zhengzhou c’è il
quartier generale della Foxconn locale.
Fino a due anni fa c’erano solo campi coltivati
e alberi, oggi c’è uno degli impianti più
grandi al mondo di componenti e prodotti
elettronici costruiti su committenza dei grandi
marchi globali. Se ne sta lì, come un enorme
mostro. In base ai dati forniti dall’ufficio risorse
della Foxconn di Zhengzhou, alla metà di gennaio
2012, il totale degli operai e impiegati
assommava a 130.000 persone, di cui 122.000
provenienti dalla stessa provincia dell’ Henan.
Se non fosse la Foxconn, sarebbe impensabile
trovare una così alta concentrazione di
giovani nati dopo gli anni 80 e 90. I loro studi
sono stati brevi, vivono
in un mondo di
interessi molto
materiali ma non
hanno le risorse
e c o n o m i c h e
necessarie per
soddisfarli. Venire
alla Foxconn forse
non è una scelta
sbagliata: sei mesi
di prova, tre mesi
di test e poi possono
arrivare a un
mensile di 3.000
yuan. Facile essere
assunti, non serve nessuna istruzione tecnica.
Tanto se ce l’hai non ti servirà.
Gli operai non hanno affatto l’idea di lavorare
in una impresa hi-tech. Ogni giorno entrano
in reparto e disciplinati, tranquilli e anestetizzati
ripetono gli stessi movimenti alla catena.
Non hanno nessun interesse verso il futuro
della fabbrica, non sanno nemmeno in quanti
lavorano nel loro stesso reparto. Ogni giorno ci
sono operai che si licenziano, se ne vanno, che
vengono espulsi, che sono rimpiazzati. Catena
di montaggio di produzione, catena di montaggio
di operai.
A est della zona di produzione c’è un enorme
quartiere residenziale dove vivono
100.000 persone. La differenza rispetto alle
altre zone abitate
della città è
che qui non ci
sono famiglie,
solo dormitori
con posti
letto singoli.
Gli operai
della Foxconn
d e v o n o
pagarsi l’affitto
dell’alloggio.
Il lavaggio
dei vestiti
è gratuito, ad
ogni piano c’è
la televisione. Se un operaio si ammala, c’è
l’ospedale della Foxconn. Si presenta il certificato
medico e non si lavora, le medicine sono
rimborsate al 70-80%.
Fuori dalle aree abitate, strade impolverate,
e ovunque bancarelle che vendono merci e
cibo al dettaglio e sembra che tutti i sapori dei
cibi dello Henan si siano concentrati qui. Le
strade sono affollate di persone che vanno al
lavoro, che prendono i bus della fabbrica. Per
mangiare alla mensa bisogna sempre fare la
fila, anche per prendere posto. Ragazzi e ragazze
che staccano dal lavoro gironzolano per le
strade. Motorini elettrici, tre-ruote, furgoncini e
taxi illegali prendono clienti, rumore di clacson.
Dentro la zona abitata l’atmosfera chiassosa
del mercato è proibita. Gli internet point
fanno affari. Qui i ragazzi chiacchierano in rete
e giocano, vedono le fiction, alcuni invece se
ne stanno nel dormitorio a riposare.
«Lavorare è meno noioso del tempo libero,
ogni volta che hai tempo libero ti viene l’ansia
», dice un operaio nato dopo gli 80. Qui
non è città e non è campagna. Trascorrono
una vita separata dal mondo, angusta, senza
interessi, senza privacy e senza spazi dove
esprimere la propria libertà. Lontani dalla
famiglia, dalla società dei loro piccoli paesi
natii, arrivano in questo luogo che raccoglie
decine di migliaia di sconosciuti. Sono atterriti
e al tempo stesso indifferenti. C’è chi si affitta
una camera da solo o con altri compagni,
ma subito salgono i prezzi e i locali da affittare
si moltiplicano.
Anche se intascano due o tremila yuan, e
ogni giorno fanno straordinari da distruggere
le gambe per aumentare il proprio salario,
molti operai e
i m p i e g a t i
s p e n d o n o
tutto. Così
velocemente
che «le tasche
sono più pulite
della faccia». E
così continuano
a fare straordinari.
In
questa enorme
fabbrica spendono
la loro
giovinezza, e
non vedono
un’uscita. Il loro modo di vivere è modellato
dalle regole della Foxconn, influenzato da una
bassa cultura consumistica, vissuta fra sconosciuti,
senza sapere cosa fare.
La Foxconn è come un’enorme idrovora.
Risucchia dalle campagne decine di migliaia di
ragazzi e ragazze che rappresentano la vita, la
forza e la speranza, e li riunisce qui. Le campagne
diventano sempre più vecchie, chi ci resta
è ancora più solo e senza aiuto. Ma anche
senza la Foxconn, ci sono altre idrovore che
prendono i nongmin e li scaraventano ovunque.
Anche se la strada per il loro paese natale
non è lontana, è difficile tornarci.
Immaginate una fabbrica con centinaia di
migliaia di operai. Che ci lavorano, ci mangiano,
ci dormono. Tecnologia avanzatissima e condizioni
di lavoro arretratissime. Così si producono
tablet, palmari e telefonini. In Cina, per l’intero
Occidente.
Il 17 marzo del 2010, non riuscendo a ottenere
lo stipendio, Tian Yu, 17 anni, salta giù dal
tetto del dormitorio della Foxconn di Longhua
(Shenzhen), rimanendo paralizzata. Con
l’aiuto di persone sensibili e generose è riuscita
a tornare al paese d’origine, riscoprendone
la bellezza.
Ci racconta che prima di lavorare, non aveva
idea di cosa fosse la vita in fabbrica, pensava
solo di andarci per fare esperienza. Aperta,
spensierata, sorridente quando è entrata, dopo
un mese alla Foxconn di Shenzhen salta giù.
Non aveva saputo nulla degli altri operai che
prima di lei si erano uccisi. Ma come è potuto
accadere che una ragazza così vivace commettesse
un tale gesto? Non vuole rispondere a
questa domanda. Non conosceva nessuno lì e
non vuole sapere niente dell’attuale situazione
alla Foxconn. Di quel posto non vuole parlare,
nonostante su Weibo abbia scritto «dovessi
costruire una fabbrica, la farei diversa dalle
altre, dove non è consentito parlare, dove il
controllo è severo. Gestirei le cose con umanità
perché chi produce fosse felice, senza pressioni.
Perché venisse al lavoro contento e contento
se ne tornasse a casa».
Ottobre 2010. Alle assunzioni della Foxconn
di Zhengzhou (Henan), un ragazzo di 20 anni
arriva per il colloquio. Viene rifiutato, perché gli
vedono ai polsi delle cicatrici e pensano
a tendenze autolesioniste. In quel
periodo c’erano già stati dieci suicidi
consecutivi di operai saltati dal
tetto (a Shenzhen). Un mese dopo
riprova il colloquio e passa. Forse
stavolta non gli hanno visto i polsi
o forse non ci hanno voluto far
caso. I requisiti per l’assunzione in
realtà non sono molto alti. Nessuna
richiesta riguardo al livello culturale, si
indaga solo sul far di conto e sulla conoscenza
dell’alfabeto inglese. Col vestito nuovo da
lavoro, con altri 60 compagni va alla Foxconn di
Shenzhen per il corso di formazione, che in
realtà è già lavoro, forse perché la Foxconn ha
semplificato ulteriormente il lavoro e dunque
non c’è bisogno di alcuna conoscenza e preparazione
particolare. Bisogna solo ripetere pochi
e semplici gesti. È rimasto 6 mesi a Shenzhen,
dopo l’apertura della Foxconn di Zhengzhou è
tornato lì a lavorare. Era capo di una catena di
montaggio. Anche se ha lasciato il lavoro,
non vuole si faccia il suo nome.
«Dopo che sono andato a Shenzhen,
ho sentito una forte e indescrivibile
pressione. Ogni giorno 8
ore di lavoro, ma poi c’è lo straordinario.
Spesso arrivi a 12 ore giornaliere.
Per raggiungere la produzione
richiesta, la catena è veloce. Non
puoi sederti per 12 ore, i piedi si
gonfiano».
Due palazzi per i dormitori, tre o
quattromila operai. Ogni camera ha 8
operai, con letti a castello. I compagni di came-
ra non sono gli stessi del reparto, a volte non
fanno nemmeno lo stesso tipo di lavoro. Alcuni
fanno il turno di notte, altri di giorno, rari i
contatti.
Con alcuni arrivi a non parlare mai per 4 o 5
mesi. Le porte delle camere si susseguono.
Finito il lavoro nessuno
entra nelle
camere altrui per
paura dei sospetti
sulle cose perse o
rubate. Giochi e
chiacchiere in rete
sembrano essere
le uniche attività
del tempo libero.
«In rete puoi fare
amicizia, sfogarti,
ma con le persone
che hai accanto
c’è poco scambio
».
Le finestre hanno tutte una rete metallica e
al di sotto c’è una rete anti-suicidi. Questi operai
dell’Henan hanno sentito dei suicidi alla
Foxconn, ma non ci fanno troppo caso. Dopotutto
ci sono decine di migliaia di operai, se
accade qualcosa in mezzo a tutta questa massa
di gente, è difficile che possa toccarli da vicino.
Alla catena gli operai si alternano per mangiare,
ma le macchine non mangiano, quanto
devono produrre tanto producono. Finito di
mangiare non c’è nemmeno il tempo di respirare
e di nuovo si torna alla catena, per recuperare
il tempo perso. Oltre alla pausa per mangiare,
se un operaio si allontana dalla catena
deve segnalarlo e non può assentarsi per più di
5 minuti. Alcuni maschi si nascondono nei
bagni a fumare, ma se ti beccano sei espulso.
Le punizioni si suddividono in tre tipi: monito,
infrazione grave, espulsione. Due moniti
sono un’infrazione grave, due infrazioni gravi
portano all’espulsione. Prima di dimettersi a
luglio, il ragazzo aveva subìto una punizione.
Doveva tornare a casa e aveva chiesto a un
compagno di sostituirlo. Il capo reparto si era
opposto. Stavano per essere espulsi tutti e due
ma decisero di andare dal superiore che abbassò
la punizione a un monito. Il loro capo però
non prese bene la faccenda e retrocesse il
nostro operaio da capo della catena alla mansione
di pulitura dei prodotti, cioè alla fine
della catena. Se ne andò dopo un mese, «ero
troppo depresso» dice. Ha poi trovato lavoro in
un’altra piccola fabbica di Zhengzhou ma
come commesso. Tutto il giorno su e giù, a contatto
con le persone. È abbastanza soddisfatto.

venerdì 8 febbraio 2013

NOTIZIE IN PRIMO PIANO

Mantova.Firmato l'accordo alla Bondioli& Pavesi.
07/02/2013
 COMUNICATO STAMPA
Milano, 07 febbraio 2013

Alla Bondioli e Pavesi la Fiom firma un’intesa che rende inapplicabile il contratto separato di Fim e Uilm per 600 lavoratori nel mantovano.

Nella giornata di mercoledì 6 febbraio è stato firmato un accordo presso la società Bondioli & Pavesi Spa di Mantova e le società COMS e C.G.H. facenti parte del medesimo gruppo. Società che nel loro complesso raggruppano oltre 600 dipendenti.

Nei giorni scorsi la RSU Fiom Bondioli & Pavesi insieme alla Fiom Cgil di Mantova avevano presentato alla società la carta rivendicativa per rendere inapplicabile il contratto separato di Fim e Uilm e Federmeccanica sottoscritto nel dicembre scorso. Il contratto separato, oltre a non tutelare il potere d'acquisto delle retribuzioni, peggiora notevolmente punti normativi importanti circa l'orario di lavoro e le flessibilità, nonché diritti di base riguardanti il mercato del lavoro come il trattamento di malattia di breve durata, cancellando il pagamento del 100% per i primi tre giorni.

L'intesa voluta dalla Fiom e firmata dalla società, che dovrà essere votata da tutti i lavoratori attraverso lo strumento del referendum, si basa sui seguenti punti:

• alla Fiom Cgil vengono mantenute in essere tutte le agibilità sindacali (diritto di assemblea, diritto a concorrere all'elezione di tutti i delegati della RSU, ecc.);
• l'azienda ha riconosciuto tutti i punti presenti nella carta rivendicativa Fiom, e ha convenuto che per i prossimi anni continuerà ad applicare il ccnl del 2008 firmato unitariamente (pertanto i primi tre giorni di malattia continueranno ad essere pagati al 100% e in caso di qualsiasi modifica dell'orario di lavoro dovrà essere discussa e oggetto di accordo con la Fiom);
• per quanto riguarda il mercato del lavoro, vengono di fatto esclusi i peggioramenti introdotti dall'accordo separato di Fim e Uilm come ad esempio il fatto che in caso di assunzioni di lavoratori apprendisti l'azienda dovrà garantire l'assunzione di almeno il 70% e non la condizione peggiorativa del 50% sottoscritta da Fim e Uilm;
• per quanto riguarda il salario, l'accordo sottoscritto determina minimi tabellari diversi dall'accordo separato di Fim e Uilm;
• oltre a stabilire delle decorrenze certe e non derogabili (1.01.2014 e 1.01.2015) verranno riconosciute a tutti i lavoratori 20€ lordi con riferimento al 4° livello, nella voce minimi tabellari mensili, considerando gli aumenti dell'accordo separato a titolo di anticipo.
Dichiara Mirco Rota, segretario generale Fiom Lombardia: "l'intesa sottoscritta alla Bondioli & Pavesi spa di Mantova è un risultato estremamente importante sia politicamente sia per quanto riguarda i contenuti. Sul piano politico, questo accordo che riguarda 3 imprese e 600 addetti, quindi di assoluta rilevanza, dimostra non solo che anche in Lombardia la Fiom aprirà vertenze e contrattazioni in molte imprese, ma soprattutto che nei fatti la linea di Federmeccanica inizia a non essere seguita da importanti imprese metalmeccaniche. Questo accordo dimostra che la strada di rendere inapplicabile l'intesa separata di Fim e Uil è praticabile e può rimettere in

discussione quanto hanno fatto questi sindacati senza il consenso democratico dei lavoratori metalmeccanici".

Anche Mauro Mantovanelli, segretario generale Fiom Cgil di Mantova, esprime grande soddisfazione: “siamo molto contenti in primis per i lavoratori. Si tratta del primo accordo a cui siamo certi ne seguiranno altri. Nel nostro territorio molti industriali non vogliono seguire le indicazioni di Federmeccanica. Ci sono delle trattative già aperte che ci fanno ben sperare e che confermerebbero il fatto che gli imprenditori della nostra provincia sono disposti a discutere con la Fiom la nostra carta rivendicativa”.

Ballarò - Berlusconi: Quali sono le fonti di finanziamento per la restit...

Ballarò - MAURIZIO CROZZA 05/02/2013 - "Tenetevi il resto!"

Viviamo tutti sotto lo stesso cielo.

Ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.
Che cosa è la vita ?
E' il chiarore di una lucciola nella notte.
E' il respiro di un bisonte in un'alba invernale.
E' la piccola ombra che corre nell'erba e si perde nel tramonto.

Ma quando le leggende muoiono,
muoiono anche i sogni.
E quando non ci sono sogni, non c'è più grandezza.

(Piede di Corvo)

domenica 3 febbraio 2013

1. …la Maddalena viene chiamata escort. (Vittorio Lattanzi)
2. …Gesù trasforma l’acqua in spritz. (Marco Bressanini)
3. …Gesù eviterà il processo appellandosi al legittimo impedimento. (Davide Rossi)
4. …Gesù riscatta l’umanità dal peccato facendo balconing. (Rita Filomena Merenda)
5. …la ricostruzione del tempio di Gerusalemme è affidata a Bertolaso. (Rita Filomena Merenda)
6. …Gesù muore con l’iniezione letale. (Mattia F. Pappalardo)
7. …l’annunciazione avviene su Twitter. (Giuseppe Coppola)
8. …i romani sono in missione di pace in Palestina. (Luigi Latrottola)
9. …i Re Magi seguono il TomTom. (Nicola Congiu)
10. …nell’ultima cena Gesù ha spezzato un cheeseburger (Miriam Labita)
11. ……Adamo ed Eva si son conosciuti su Facebook. (filippo midiri)
12. ……i Romani comprano la croce all’IKEA. (Fausto Lombardi)
13. …i 30 denari saranno intascati da Anemone. (nico donisi)
14. …non convince la casa di Giuda a Montecarlo. (nico donisi)
15. …… Gesù viene battezzato nel Po con Rito Celtico. (Alessandro Gosetti)
16. …Lazzaro è un Emo (Daniela Ranieri)
17. …Gesù viene condannato a morte da giudici di sinistra.
(fiilppo midiri)
18. ……Maria muore durante il parto per una lite tra i medici. (Davide Rossi)
19. …nelle tavole della legge c’è il processo breve.
(Alex Lovisa)
20. ……il peccato non è originale, ma un tarocco fatto a Prato. (Bastiano Pugioni)
21. …Mosè ha i 10 comandamenti scritti sull’iPad.
(Alex Lovisa)
22. …la terra promessa è tutta edificabile. (Alex Lovisa)
23. …Ponzio Pilato indossa calzini turchesi. (Alex Lovisa)
24. …Barabba è difeso da Ghedini. (Nicola Vialetto)
25. …Maria dice di esser rimasta incinta a sua insaputa. (Nicola Vialetto)
26. …Gesu’ intesta i suoi miracoli al fratello per non finire sulla croce. (Mauro Ottonello)
27. …le crune degli aghi sono allargate con una legge ad personam. (Mauro Ottonello)
28. …i Re Magi vengono fatti fuori dal Mossad. (Nicolò Falcone)
29. …Gesù viene arrestato e “cade dalle scale”. (giovanni cavallo)
30. …Lazzaro racconta la sua storia a “Buona Domenica”. (giovanni cavallo)
31. …Maria si accorge di essere troppo giovane per avere un figlio e abortisce. (giovanni cavallo)
32. …le due croci alla destra e alla sinistra di Gesù sono vuote grazie all’indulto. (filippo midiri)
33. …Gesù si chiama PierDio. (Ignazio Caruso)
34. …Gesù sulla croce, invece di gridare “Dio mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato”, mostra il dito medio. (Davide Passaia)
35. …il protagonista è un vampiro. (Niccolò Dionisi)
36. …la Maddalena sara’ sostituita da L’Aquila (Giuseppe Stefano Franchi)
37. …… a guarire i lebbrosi ci pensa Dr. House. (Matteo Donninelli)
38. ……la torre di Babele è la sede del PD. (Giovanni Giuzio)
39. …… “date a Cesare quel che è di Cesare” lo dice uno della loggia P3. (Paolo Caregnato)
40. …Gesù ascende in cielo con Rayanair. (Mauro Stringo)
41. …Gesù ha lo sponsor. (Mauro Stringo)
42. …Lazzaro risorge dalla tomba gridando: “ITALIA UNO!!”. (Mauro Stringo)
43. …quando Pilato lascia al popolo la scelta di liberare Gesù o Barabba, Gesù è sostenuto dal Pd. (Albert Huliselan Canepa)
44. …sono curioso di sapere stavolta cosa s’inventano (Peppe Clemente)
45. …Giuseppe trova un arcangelo nell’armadio. (Simone D’Angelo)
46. …Lazzaro viene ripescato col televoto. (massimo unali)
47. …Gesù è un trans. (Andrea Michielotto)
48. …Sara e Abramo fanno l’inseminazione artificiale. (Simona Podda)
49. …Giuseppe chiede l’esame del DNA. (Gianni Zoccheddu)
50. …Eva viene portata da Tarantini. (Andrea Michielotto)
51. …il serpente offre a Eva un posto in Parlamento. (Andrea Michielotto)
52. …l’apocalisse viene trasmessa su mediaset premium (Francesco Colaiacono)
53. …ci sono le e-mail di San Paolo ai Corinzi. (Sarah Chiti)
54. …Maria scopre di essere incinta con un test di gravidanza. (Sarah Chiti)
55. …Matteo, Marco, Luca e Giovanni hanno un blog. (Francesco Dibenedetto)
56. …l’ultima cena è al McDonalds’. (Tommaso Springhetti)
57. …una delle piaghe d’Egitto e’ la Bp. (Vittorio Lattanzi)
58. …l’arca di Noe’ viene affondata da una motovedetta libica. (Enrico Riccardi)
59. …Gesù insegna a tutti la preghiera: “Meno male che Dio c’è”. (nico donisi)
60. …prima che il roveto ardente parli è meglio restare in linea per non perdere la priorità acquisita (Domenico Farina)
61. …Mosè spiega che i Dieci Comandamenti non valgono per le quattro più alte cariche dello Stato. (Andrea Michielotto)
62. …Andreotti dice che Gesù se l’è cercata (Giuseppe Reale)
63. ……I soldati romani percuotono Gesù col controller della Wii (Raffaele My)
64. …Gesù dichiara di essere più famoso dei Beatles. (Paolo Zocconali)
65. …Gesù tenta vanamente di far spostare il processo a Brescia. (Luca Maniscalco)
66. …per il ritorno del figliol prodigo viene organizzato un festino a Palazzo Grazioli. (Francesco Turri)
67. …Dio gioca a dadi con l’universo (Pieralberto Maianti)
68. …Dio neppure ci sarà. (Donato Castellana)
69. …Dio non vuole pubblicare con la Mondadori. (Daniele Balzano)
70. …Eva mangia la mela sul lettone di Putin. (Fabio Bellacicco)
71. …i talenti vengono investiti in fondi subprime (Simona Podda)
72. …inizia con il Big Bang. (Daniele Botti)
73. …la strage degli innocenti è fatta con le bombe al fosforo. (Daniele Botti)
74. …Giuseppe va dall’analista. (roberta peron)
75. …al posto di Lazzaro viene resuscitato Michael Jackson (Giuseppe Savino)
76. …Lazzaro è uno zombie. (Andrea Michielotto)
77. …Cristo mentre cammina sulle acque viene crivellato dai libici. (edoardo rubatto)
78. …Giuseppe, prima di rassegnarsi alla stalla, fa un ultimo tentativo con Hostelworld.com (edoardo rubatto)
79. …Eva tenta Adamo offrendogli la Apple (anon.)
80. …Gesù subisce le tentazioni al Salaria Sport Village.
(Rita Filomena Merenda)
81. …Minzolini dice che Gesù è stato assolto. (Rita Filomena Merenda)
82. …Abele viene ucciso da Annamaria Franzoni. (Rita Filomena Merenda)
83. …l’apertura delle acque del Mar Rosso è realizzata con le stesse tecniche di Avatar. (Raffaele Zuccaro)
84. …Caino viene considerato un eroe. (Daniele Zullo)
85. …Tra il vecchio e il nuovo testamento c’è la pubblicità. (Daniele Zullo)
86. …Gesù, anzichè portare la croce, guarda un programma della De Filippi. (Giancarlo Gismondo)
87. …Gesù è un giovane con chiari problemi psichiatrici.
(Eugenio Iodice)
88. …al Qaeda rivendica il crollo della torre di Babele.
(Daniele Maestranzi)
89. …Mosé conduce il popolo ebraico a Ibiza. (Alessio Marchesin)
90. …Pietro nega per tre volte l’ amicizia a Gesù su facebook. (Santino Midali)
91. …i mercanti del tempio sono tutti cinesi. (Simone D’Angelo)
92. …al termine di ogni comandamento c’è scritto “lol”. (Antonio Corraine)
93. …Gesù nasce in una capanna di Propaganda Fide (Fabio Scalese)
94. …i due ladroni non vengono piu’ crocefissi. Il primo per intervenuta prescrizione, mentre il secondo perche’ il fatto attribuitogli non costituisce piu’ reato. (Alfio Rizzo)
95. …a resuscitare Gesù ci pensa Belen Rodriguez ( Ale Portelli )
96. … la manna contiene solo lo 0,5% di grassi (Giulia Cervi)
97. …Dio dice: “Tu, donna, partorirai al Policlinico di Messina”. (eddie settembrini)
98. … Gesù è stato prelevato dal Mossad e adesso è recluso in una località sconosciuta. (Antonio Marino)
99. …lo Spirito Santo suggerisce a Maria di toccarsi più spesso (Paride Bottamedi)
100. …Feltri ha un dossier su Pilato (Davide Rossi)
101. …sulla croce, al posto di “INRI”, c’è :(      (filippo midiri)
Io sono la Voce Indiana.
Voglio che mi sentano in tutti i nostri territori.
Da duecento anni sono prigioniero di guerra
nella mia Terra.
Sono prigioniero dell'odio e dell'avidità,
della menzogna e del pregiudizio,
dell'indifferenza e dell'ignoranza,
dell'ingiustizia, degli uomini che schiacciarono
con la forza del loro numero me e il mio Popolo,
da quando scesero sulle mie spiagge
e invasero la mia terra nativa.
Imposero a Me
la loro società, la loro religione, le loro leggi,
ed è per questo che la mia gente
ora è ridotta a meno di quanto era,
quando con false promesse vennero
per la prima volta sulla nostra Terra.
Io sono la Voce Indiana collettiva
e grido forte dalle milioni di tombe
di spiriti senza pace e milioni sono le grida che si alzano
e chiedono:
Dov'è il mio futuro?
Appartiene al Mio Popolo?
Ci sarà felicità sulla Terra che per diritto è Mia?
Insegna ai tuoi figli che LA TERRA E’ NOSTRA MADRE. TUTTO CIO’ CHE ACCADE ALLA TERRA, ACCADRA’ AI FIGLI DELLA TERRA.Se gli uomini sputano in terra, sputano su se stessi. Questo noi sappiamo: LA TERRA NON APPARTIENE ALL’UOMO, MA E’ L’UOMO CHE APPARTIENE ALLA TERRA
Non e’ stato l’uomo a tessere la trama della vita, egli e’ solamente un filo. Quello che fa alla trama, lo fa a se stesso.
“Ogni palmo di questa terra è sacro per la mia gente. Ogni collina, ogni valle, ogni pianura e insenatura è stata resa sacra da eventi tristi o felici, persi nella notte dei tempi. Perfino le rocce, che sembrano ottuse e morte nel loro ergersi sotto il sole, lungo la spiaggia silenziosa, sono animate dai ricordi di eventi emozionanti, collegati alla vita del mio popolo. La sabbia stessa su cui stai poggiando i piedi risponde più amorevolmente ai nostri passi che ai tuoi, perché è arricchita dal sangue dei nostri antenati e i nostri piedi nudi sono consapevoli del suo tocco affettuoso.”
“Che cos’è un uomo senza gli animali selvatici?
Se tutti gli animali scomparissero, gli uomini morirebbero di profonda solitudine dello spirito, perché qualunque cosa accade agli animali, accade anche agli uomini. Tutte le cose sono collegate tra loro. Qualsiasi cosa accade alla terra, accade ai figli della terra.” .