Mirafiori, Fiom accusa l'azienda
"Pressioni sugli operai per votare sì"
Confermate le date del referendum, ma si riaccende la polemica. La Fiat ferma la produzione e convoca i lavoratori a gruppi per spiegare l'accordo e sollecitare il voto favorevole. Il sindacato delle tute blu Cgil protesta. "Mistero" sul testo finale dell'intesa. Le assemblee informative di Fim, Uilm, Fismic e Ugl si terranno fuori dalla fabbrica e dell'orario di lavoro. Marchionne: "I lavoratori abbiano fiducia"
TORINO - La Commissione elettorale, composta di soli lavoratori indicati dalle sei diverse sigle sindacali presenti in fabbrica, ha confermato ufficialmente che il referendum sull'accordo a Mirafiori si terrà domani e venerdì. La decisione supera le divisioni nate ieri davanti alla proposta di Fim e Ugl di far slittare il voto perché troppo vicino alle assemblee della Fiom, confermate per domani. Oggi Fim precisa che l'ipotesi di rinvio era stata avanzata solo per gli stretti tempi di predisposizione del voto. Intanto l'amministratore delegato Sergio Marchionne oggi non entra nelle polemiche e da Detroit si limita a dire: "Ai lavoratori di Mirafiori dico di avere fiducia nel futuro e in loro stessi. Niente altro". "Mi piacerebbe tanto - ha poi aggiunto - avere conLandini lo stesso rapporto che ho con Bob King (capo del sindacato Usa ndr) - Mi piacerebbe davvero - ha aggiunto - perché bisognerebbe condividere il futuro con le parti sociali. Noi ci abbiamo provato".
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