venerdì 9 agosto 2013

Chi muove l'Esercito di Silvio

Alfano non li sopporta e anche la Santanché li guarda con sospetto. Ma allora chi c'è dietro gli ultrà di Berlusconi?  Una catena di comando che va da Diego Volpe Pasini fino a Bondi passando per Dell'Utri. Mentre il Cavaliere è pronto tanto a servirsene quanto a prendere le distanze, a seconda della convenienza

 L'ultima trovata è la petizione per l'amnistia. Una raccolta di firme per presentare al Parlamento la legge salva-Silvio, che nessun partito - per ragioni diverse - potrebbe proporre. Bastano 50 mila sottoscrizioni, fra i berlusconiani. Roba da poco. Ma soprattutto, se la proposta non arrivasse mai al voto, resta un modo per mettere in piedi sul territorio una struttura di volontari da far pesare al momento delle grandi decisioni.

Già. C'è un partito parallelo che da mesi si muove nel nome di Berlusconi, ma a sua insaputa. Ultimo nato è proprio l'Esercito di Silvio. Cui peraltro non crede nessuno. «Ma chi sono quelli lì?», ripetono i big pidiellini. «Che vogliono dal Presidente?».

Domanda legittima, se si pensa che il portavoce del movimento, Simone Furlan, padovano, è talmente poco noto al suo partito da non avere alcun rapporto nemmeno con il suo concittadino più illustre alla corte del Cav, l'avvocato Niccolò Ghedini. Tanto che il legale dell'ex premier non fa mistero di vedere come fumo negli occhi le iniziative populiste che da un anno a questa parte nascono come funghi intorno al quasi ex Cavaliere. Eppure, se si fa qualche verifica in loco, dalle truppe dell'Esercito spunta un altro nome noto.

Fra i primissimi arruolati, c'è pure Diego Volpe Pasini, l'imprenditore friulano che un anno fa cenava in allegria a casa di Berlusconi, in compagnia di avvocati, finanzieri e qualche amica. Lo stesso che vergò il piano "Rosa tricolore", bollato dai vertici del Pdl come la «fantasia di un pazzo», ma discusso con Berlusconi il 21 giugno 2012. E, soprattutto, che conteneva un'indicazione: il ritorno a Forza Italia. Pazzo, peone, mitomane quanto si vuole, quel progetto si è manifestato a distanza di un anno sotto la residenza romana del Cavaliere.

Quando è ricomparso il simbolo della discesa in campo del 1994. «Oggi sono tutti favorevoli al ritorno di Forza Italia, ma quando io organizzai a Milano la prima manifestazione con le vecchie bandiere fui lasciato solo», si sfoga Volpe Pasini. Che da quei giorni di lite con il segretario Angelino Alfano ha congelato, suo malgrado, i rapporti con Silvio. E così, nel mondo parallelo dei fan di Berlusconi, ecco comparire anche il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, così come l'avvocato Gianpiero Samorì, classe ? 57, modenese, milionario, fondatore dei "Moderati rivoluzionari" con ambizioni di ministro.

A portarlo da Berlusconi fu Volpe Pasini, ancora lui, e, oggi che l'Esercito cresce, è sempre Volpe Pasini a tessere la rete. E a mettere insieme mondi diversi. Oltre ad Alfano, a sbarrare la porta ai ribelli ci sono pure Maurizio Gasparri e Daniela Santanché, titolari della corrente dei falchi e tacciati, dai ribelli, di essere berlusconiani dell'ultima ora. E ancora l'ex ministro Maria Stella Gelmini. Fra i big, però, c'è pure chi, senza farsi troppo notare, tiene aperto un ponte con i filo-Cav.

Anche perché se ufficialmente Berlusconi sta con i vertici del suo partito e censura, censura e censura, tiene sempre aperta una porta all'ipotesi bis. E cioè che domani possa tornargli utile proprio quella mobilitazione, che non è costata fatica. E che, all'occorrenza, può essere sconfessata con un tweet.

Fra i coordinatori, il più aperto è Denis Verdini, così come l'ex pupillo di Silvio, Raffaele Fitto, e lo stesso Sandro Bondi, quello che invocò la "guerra civile" e, poche ore dopo, vide scendere in piazza proprio l'Esercito di Silvio. Buoni i rapporti anche con Marcello Dell'Utri, che nel piano del 2012 figurava fra i leader storici da non rottamare. Ma che ne sarà dei soldati berlusconiani? Conoscendo Volpe Pasini, slogan a parte, quel che conterà saranno le "caserme della libertà" che, grazie alla raccolta di firme per l'aministia, riusciranno ad aprire. Con l'obiettivo di rientrare dalla porta di Forza Italia, dopo essere stati lanciati dalla finestra del Pdl.

Nessun commento: