giovedì 9 febbraio 2012

Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso intervistata in occasione dell'inchiesta di 'Repubblica.it' 'Lavoro, la grande crisi' parla della difficile situazione industriale nel nostro Paese legata a quella che è una vera 'emergenza lavoro' tra i giovani precari, ma ormai, anche, tra gli over 50.

Per la leader della CGIL il rigore delle nuove regole dettate dalla finanziaria del Governo Monti va necessariamente accompagnato da nuove strategie di investimento industriale se l'obiettivo è veramente quello di far tornare in carreggiata il Paese. La critica mossa dalla leader della CGIL al Governo è che “non assume il tema del lavoro come tema centrale a cui dare risposte, ma continua ad immaginarsi che verranno “benefici” dal rigore finanziario, che – spiega - al contrario, così come interpretato, continua a produrre recessione e diminuzione di lavoro”.

Alla richiesta di un commento sui drammatici dati sull'occupazione diffusi dal centro studi di Confindustria che stimano essere a rischio nel 2012 più di 200mila posti di lavoro, Camusso avverte “è certo che leggono i problemi che abbiamo oggi”, riferendosi ai 300mila lavoratori coinvolti nelle vertenze al MISE, a quelli in Cassa integrazione in deroga, che afferma il Segretario Generale della CGIL “non si capisce se si potrà trasformare nuovamente in attività produttiva”. Inoltre, di fondamentale importanza secondo Camusso è la possibilità di ingresso nel mondo del lavoro “bisogna calcolare – dice - sia chi perde il lavoro, sia chi ne rimane fuori”.

E' nel cercare un legame tra la trattativa con il Governo sul mercato del lavoro, che si sta svolgendo in questi giorni, e la crisi caratterizzata dall'emergenza occupazionale, che la leader della CGIL elenca tre temi: le regole che, ribadisce “non basta cambiarle per creare occupazione”. Il Governo deve chiedere responsabilità alle grandi imprese e un'accelerazione degli investimenti ai grandi player dell'economia, c'è bisogno di “uno sforzo straordinario per rimettere in moto la macchina” afferma Camusso. In secondo luogo per la numero uno di corso d'Italia è necessario eliminare la “cesura” nel mercato del lavoro che è costituita dai giovani precari, dalle donne che, spiega “sono quasi scoraggiate nella ricerca del lavoro” e dagli over 50 che entrano nel circuito della precarietà. E' a queste figure, sottolinea Camusso che “bisogna dare risposte”. Infine, il terzo nodo da sciogliere è “come si sostiene l'attuale apparato produttivo” senza scaricare le soluzioni in termini di disoccupazione. A questo punto, la leader della CGIL tira in ballo la riforma pensionistica tanto contestata dalla CGIL che, conclude “rappresenta un vero problema”.

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