Dopo le polemiche tra Cgil e Governo sul metodo da seguire per mettere a punto la fase due e soprattutto la riforma del mercato del lavoro, il ministro del Welfare, Elsa Fornero, accelera e convoca, per un primo faccia a faccia, il leader della Cgil, Susanna Camusso.È una nota del dicastero di Via Veneto a sancire l'inizio del confronto. «Si è avviata la fase di incontri informali con le parti sociali che proseguirà la prossima settimana con gli altri leader sindacali e con i rappresentanti delle imprese». Al termine di questa fase «si definirà l'agenda relativa a temi e modalità per il confronto, che porterà, nei tempi brevi indicati dal presidente del Consiglio Mario Monti, a una riforma del mercato del lavoro».
La Cgil: un incontro informale per definire l'agenda
Si è trattato, secondo la Cgil, «un incontro usuale, di carattere informale, per definire l'agenda di lavoro», sottolinea il sindacato di Corso d'Italia, non prima di aver affermato che «ora è auspicabile il ritorno a modalità di confronto ordinarie e vere rispetto agli annunci che si sono rincorsi in questi giorni». Nell'incontro la Cgil «ha ribadito la necessità di adottare misure per ridurre la precarietà nel mondo del lavoro e di intervenire sugli ammortizzatori sociali per estendere le garanzie». Il sindacato inoltre ha ribadito che «essendo intenzione del Governo intervenire su lavoro e occupazione, questi temi vanno correlati a quello più generale della crescita, che deve passare attraverso l'adozione di un piano del lavoro e con un intervento di riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti».
Prosegue la polemica sulla concertazione
Il faccia a faccia tra Fornero e Camusso arriva al termine di una giornata che si era aperta ancora nel segno di un nuovo affondo della Cgil contro l'esecutivo. Oggi, infatti, il sindacato di Corso d'Italia era tornato a chiedere su Twitter un reale coinvolgimento delle parti sociali nelle decisioni dell'esecutivo. «Se il Governo Monti vuole un accordo, chiami i sindacati e parli chiaro, individuando obiettivi e strumenti. È solo buon senso altrimenti è solo tutto fumo per decidere da soli».Non un ritorno «alla concertazione modello anni '90» ma «un confronto serio e onesto».
venerdì 13 gennaio 2012
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