mercoledì 3 aprile 2013

Il genocidio dei nativi americani: 1607-1890
Tratto da “Il libro nero degli Stati Uniti d’America”

90 Milioni di veri americani sterminati dalla peggior gentaglia che abbia mai calpestato il suolo terrestre...

Per nativi americani (chiamati anche in modo più o meno consono Indiani d'America, Pellerossa, Amerindi, Amerindiani, Prime Nazioni, Aborigeni americani, Indios) si intendono tutti i popoli indigeni che vivevano in America del Nord, America centrale e America del Sud prima della colonizzazione degli europei. Il loro sterminio rappresenta uno dei più gravi genocidi della storia dell'umanità, tanto che oggi sono una minoranza nel continente americano.

Non si sa con sicurezza quanti fossero i Nativi d'America prima della colonizzazione ma gli storici sono stati in grado di stimare
con una certa plausibilità che nel 1500 circa 80 milioni di abitanti
occupavano il nuovo mondo e nel 1550 solo 10 milioni di indigeni sopravvivevano.
In Messico vi erano circa 25 milioni di persone nel 1500 e nel 1600
solo 1 milione di indigeni mesoamericani erano ancora vivi.
Quindi si parla di circa 90 milioni di morti.

Gli inglesi arrivarono a Jamestown nel 1607. Dal 1610 iniziò lo sterminio dei nativi americani che proseguì fino al 1890, anno in cui il settantesimo cavalleggeri dell’esercito nordamericano massacrò la popolazione Lakota, nel Sud Dakota.
Assetati di oro, argento c pellicce, i bellicosi cow-boys a cavallo, armati di fucili, ebbero, gioco facile contro, popolazioni pacifiche che erano armate solo di archi e frecce, e non conoscevano la polvere da sparo, il denaro e la proprietà privata. Voglio riportare qui un brano, che descrive molto bene il lungo calvario attraversato dai nativi dopo essere venuti in contatto con i conquistatori europei:

“Dopo lo storico sbarco del 1492, per anni l'Europa, lacerata da sanguinose guerre di religione, non si mostrò molto interessata al nuovo continente. Successivamente la bramosia di possesso, il mito dell'oro, l'interes­se verso nuove terre, la passione per le pregiate pellicce, l'imperativo missionario di "mettere il nuovo continente sotto la protezione di Dio” e il fascino dell'avventura, rappresentarono un micidiale cocktail distruttivo. Ben presto l'insieme di questi elementi si tradusse in atrocità e oscenità di ogni tipo. una miscela esplosiva che rese via via sempre più manifeste le peggiori disposizioni dell'uomo.
Quel misto di avventura e ingordigia funse da propulsore e spinse verso occidente i grandi velieri.
Il destino dei nativi americani e delle loro antiche culture (e probabilmente del mondo intero) era segnato: la presunta "civiltà” europea, boriosa e dispotica, ne aveva decretato l'epilogo”


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