«Noi
in tempi non sospetti, a giugno dello scorso anno e cioè prima della
campagna elettorale, abbiamo fatto un'iniziativa per chiedere che i
partiti tornino a rappresentare il lavoro.
Credo che nel
nostro paese in questi ultimi vent'anni il lavoro non sia stato
rappresentato sul piano politico. Lo denunciamo da un po' di tempo e che
ci sia questo bisogno è evidente. Perché il punto è rappresentare il lavoro nelle sue forme attuale, il lavoro precario.
Il successo del Movimento 5 stelle è una spia di quanto i partiti
tradizionali rappresentino poco il lavoro, la realtà. Per esempio, è
assurdo che Marchionne annunci di poter vendere asset per comprare
Chrysler nel silenzio totale della politica.
La politica deve
tornare ad avere capacità e rappresentanza, abbiamo una crisi enorme e
ritardi, serve un piano straordinario di investimenti e un nuovo modello
di produzione. Siccome sono anni che non si investe, l'esistenza del
sistema industriale si giocherà adesso.
Sono questioni che
vanno oltre chi sarà il nuovo leader, penso che la personalizzazione
della politica abbia fatto perdere di vista i problemi reali».
lunedì 29 aprile 2013
È
tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa:
mettere fine alla vostra permanenza in questo posto, che voi avete
disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con la pratica di
ogni vizio; siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di
miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con Esaù per un
piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli.
Avete conservato almeno una virtù? C'è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cavallo crede più di voi; l'oro è il vostro Dio; chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi? È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene del vostro Paese
Voi, sporche prostitute, non avete forse sporcato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con i vostri principi immorali e atti malvagi? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l'intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l'ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!».
Avete conservato almeno una virtù? C'è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cavallo crede più di voi; l'oro è il vostro Dio; chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi? È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene del vostro Paese
Voi, sporche prostitute, non avete forse sporcato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con i vostri principi immorali e atti malvagi? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l'intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l'ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!».
18 maggio, tutti a Roma
Non possiamo
più aspettare
I metalmeccanici tornano in piazza. Con tutti i lavoratori, i pensionati, gli studenti,
i movimenti. Contro la crisi e la disoccupazione, per il lavoro, un reddito
dignitoso per tutti, un nuovo modello di sviluppo e una politica industriale
rispettosa dell’ambiente. Per i diritti, la democrazia e un contratto nazionale
degno di questo nome.
Per preprare la manifestazione di Roma - 18 maggio, piazza san Giovanni - la
Fiom organizza alcuni momenti di discussione.
Non possiamo
più aspettare
I metalmeccanici tornano in piazza. Con tutti i lavoratori, i pensionati, gli studenti,
i movimenti. Contro la crisi e la disoccupazione, per il lavoro, un reddito
dignitoso per tutti, un nuovo modello di sviluppo e una politica industriale
rispettosa dell’ambiente. Per i diritti, la democrazia e un contratto nazionale
degno di questo nome.
Per preprare la manifestazione di Roma - 18 maggio, piazza san Giovanni - la
Fiom organizza alcuni momenti di discussione.
"Ho 60 anni. Chiedo scusa. Chiedo scusa per l'Italia che la
nostra generazione ha lasciato a voi ragazzi. Chiedo scusa per non aver
saputo portare avanti quel sogno che nel '68, quando i ragazzi eravamo
noi, immaginavamo di portare a termine. Non ci siamo riusciti. Ci hanno
usato, imbrogliati, illusi. Hanno preso una Nazione che sapeva fare
tutto meglio di tutti. L'hanno cannibalizzata, spolpata; sono riusciti a
distruggere tutto quello che i nostri nonni hanno saputo fare con
sacrifici. E noi credendo di combattere per un ideale, siamo entrati nel
tritacarne di lor signori. Ci hanno fatto vedere un benessere che
sarebbe stato solo lo zuccherino per il cavallo. Ma noi dovevamo
galoppare. E i lor signori erano a cassetta. E anno dopo anno il loro
potere si è moltiplicato. Nessuna responsabilità. Leggi fatte solo per
gratificare questo o quello. Ma quanti partiti ci vogliono per far star
bene e dignitosamente l'essere umano ? La mia generazione ha colpe.
Quella di essersi addormentata, di non aver voluto o saputo vedere lo
sfacelo. Di non aver avuto più il senso dello Stato. Di aver pensato
"all'io" e non al "noi". Vi chiedo scusa ragazzi per l'Italia che vi
abbiamo lasciato. Vi prego solo di non fare lo stesso errore nostro.
Adesso avete una enorme possibilità. Usatela. Spazzate via tutti e non
fermatevi come abbiamo fatto noi. Riprendetevi l'Italia. Riprendetevi il
vostro futuro."
domenica 14 aprile 2013
domenica 7 aprile 2013
Caro Grillo, dato che dall'alto della tua arroganza da dittatore
in erba che gioca con questo paese come un bambino fa coi suoi
soldatini, ti permetti di trattare tutti allo stesso modo - che si
tratti di giornalisti, politici, persone comuni, o tuoi stessi elettori
che hanno osato mettere in discussione il tuo Verbo, ponendo domande,
sollevando dubbi o provando semplicemente a chiedere quella
partecipazione che avevi loro promesso durante la campagna elettorale -
mi permetto di replicare al tuo appuntino da maestro onnisciente con la
mia personalissima lista di punti per i quali credevo di aver fatto bene
a votare Movimento 5 Stelle:
1) Per non sentirmi dire cosa pensare dall'ennesimo tuttologo prepotente che piega l'opinione della gente al suo interesse personale, e strumentalizza la sofferenza di un intero paese per terzi scopi che nulla hanno a che fare con il bene collettivo.
2) Per poter dire finalmente la mia nei processi decisionali che avrebbero dovuto caratterizzare il nuovo percorso di questo paese.
3) Per affidare il mio interesse di comune cittadino a dei cittadini comuni e disinteressati.
4) Per porre fine all'era populista e inconsistente, e dare inizio a una nuova era politica e costruttiva.
5) Per una società orizzontale, senza gerarchie e decisioni calate dall'alto.
6) Perché uno vale uno.
7) Per la meritocrazia.
8) Per avere anche un solo motivo che mi portasse a dire "forse vale la pena di restare".
9) Perché da attivista coi miei 5 anni di fatiche alle spalle, avrei voluto trovare un valido interlocutore con il quale far squadra.
10) Per una politica finalmente aperta e trasparente.
Bene, le mie illusioni sono svanite a distanza di un mese dalle elezioni. Vi ho votato sia alle comunali che alle Regionali in Sicilia. Per le prime non abbiamo avuto successo, per le seconde non ho motivo di pentirmi della mia scelta. Il modello Sicilia funziona, è vero. Ma funziona perché un governo quanto meno esiste, e se quel governo esiste è solo perché non era necessaria la fiducia dei grillini per farlo partire. Se il governo in Sicilia non fosse partito, a quest'ora non avreste potuto dimostrare tutto ciò che avete da dimostrare. Quindi non ti riempire la bocca del "modello Sicilia" se non hai alcuna intenzione di replicarlo a livello nazionale.
Da tempo hai perso la mia stima. Ma ho continuato a mantenerla intatta nei ragazzi del Movimento 5 Stelle. Non mi importa del leader, se c'è una base compatta che agisce autonomamente e prende le decisioni giuste. Purtroppo, sei venuto meno anche all'unico merito che ti avevo sempre riconosciuto: il non interferire con l'attività di chi governa.
Adesso non solo interferisci eccome, ma non sei nemmeno stato eletto, il che rende la cosa ancora più grave. Sono stufo dei tuoi anatemi, dei tuoi sputi dal palco, della tua violenza verbale, del perpetuo clima da campagna elettorale, del tuo populismo spiccio. E' un'escalation continua verso il delirio! Non ti riconosco nemmeno più se ti paragono al Grillo di qualche anno fa. Stai trasformando il Movimento 5 Stelle in una setta, dove chiunque non è allineato col tuo pensiero viene subito tacciato di cospirazione col nemico, di appartenenza a vecchie logiche, e se insiste viene epurato. E sarebbe questo il nuovo? Questo è il vecchio, anzi...vecchissimo! Si chiama fascismo.
Come se non bastasse, adesso devo anche subire i tuoi quotidiani insulti, insulti nel vero senso della parola, oltre che all'intelligenza. O forse dovrei specificare meglio, devo subire i VOSTRI insulti. Si perché devi sapere che le stesse critiche le ho mosse all'interno del Movimento 5 Stelle Sicilia, e in tutta risposta mi hanno detto che ho fatto male a votarli (ma guarda un po') e che sono soltanto, udite udite, un "berlusconiano rosicone"! Io che non ho mai votato il nano malefico neanche una sola volta in tutta la mia vita, a differenza di tanti tuoi elettori e attivisti! Io che Berlusconi lo schifavo già in fasce, e molto prima che il Movimento 5 Stelle nascesse!
Ho visto proprio di tutto. Chiunque osi sollevare una voce, è un colluso cospiratore. Un clima degno di Scientology!
In tutto ciò, dov'è finita la partecipazione democratica? Dove sono finite le consultazioni popolari? Te ne guardi bene adesso eh? Il paese è ad una svolta cruciale e tu non chiedi alle gente cosa desidera in questo momento?! Lo streaming arriva solo quando vi dovete fare belli mentre dite di NO a un Bersani che striscia ai vostri piedi! Si, perché checché tu ne dica è questo che sta facendo ormai; ma tu continui a evocare un inciucio PD-PDL, nella speranza che arrivi davvero...così magari il tuo totalitario 100% alle prossime elezioni lo ottieni davvero. E cos'è questa storia che può votare solo chi è iscritto al sito del Movimento 5 Stelle? Forse ti sfugge il banale concetto che adesso rappresentate l'intera nazione! Compresi gli elettori di PD, PDL e Lista Civica! O forse credi che la nonnina di 80 anni che abita in paese si connetta al tuo blog per andare a votare? Credi che il pensiero umano debba coincidere con la tua filosofia? Pensi che gli altri non siano degni di essere rappresentati? Se la pensi così, come purtroppo temo, allora c'è solo da avere paura perché il paese con te rischia solo una deriva totalitarista.
Mi preoccupi Grillo, mi preoccupi seriamente, perché nelle tue parole vedo solo odio. Speravo nell'autonomia intellettuale dei deputati e senatori eletti, ma vedo che anche loro stanno cedendo alle tue pressioni psicologiche. Quando l'unica strategia di governo diventa la vendetta, non può venir fuori nulla di buono.
Altro che uno vale uno, più che Grillo mi sembra di sentire il MARCHESE del Grillo: "io so io, e voi non siete un cazzo!". Mi sa che il potere ti ha dato alla testa, e quando con appena un 25% pretendi un governo, dopo aver tra l'altro dimostrato di non esserne all'altezza, mi appari allo stesso livello di un Berlusconi che pretende la presidenza della Repubblica.
Avevate la possibilità di governare! Chi è il PD lo sappiamo tutti, non c'è bisogno che ci ricordi quotidianamente la scoperta dell'acqua calda. Avevate però l'opportunità di costringere il PD a governare, e a governare bene! La soluzione era la più auspicabile. Un Bersani che governa con la pistola puntata alla tempia ve lo immaginate? Si sarebbero potute fare tante, tantissime cose! E al primo passo falso, avreste potuto fare cadere il governo...e lo avreste fatto da eroi! Senza contare che vi sareste pure tolti dall'imbarazzo di dover governare direttamente senza avere di fatto alcuna esperienza. E invece? Invece nulla. Avete scelto la mossa più stupida, o meglio...HAI scelto la mossa più stupida. Ho sperato sino all'ultimo che il gregge non ti seguisse, che si facesse valere l'art. 67 della Costituzione. Ma ho capito alla fine che la paura ha vinto. Quindi adesso evita di venirmi a dare le tue lezioncine di morale su come si cambia, perché qui l'unico che non ha voluto cambiare sei tu...e lo hai fatto nel modo più squallido, dimenticando i principi basilari di una democrazia.
Lo abbiamo già avuto un comico che ha indottrinato le masse con le sue barzellette per quasi 20 anni, non credo ce ne serva un altro. Dall'altro lato della barricata c'è un paese che soffre, che non arriva a fine mese, che non ha prospettive di lavoro e di futuro, che non può farsi una famiglia, che si ammala e non riceve cure, che paga tasse senza ricevere servizi, che ha perso le speranze. La crisi non è un gioco Grillo, la crisi la gente la vive per davvero a differenza tua. E tu insulti questo paese con le tue cazzate. Tu dai del colluso all'operaio che viene licenziato, dai della cospiratrice alla casalinga che non riesce a pagare le bollette, dai del venduto al prete che prova a mandare avanti la sua missione. Tutta gente che non necessariamente la pensa come te, ma che ha una voglia di cambiamento autentica, e non costruita come la tua, da bravo attore quale sei. La rabbia di questa gente è vera, e tu ti permetti di elargire giudizi senza sapere un cazzo.
Caro Grillo permettimi, ma questa volta a fanculo ti ci mando io.
1) Per non sentirmi dire cosa pensare dall'ennesimo tuttologo prepotente che piega l'opinione della gente al suo interesse personale, e strumentalizza la sofferenza di un intero paese per terzi scopi che nulla hanno a che fare con il bene collettivo.
2) Per poter dire finalmente la mia nei processi decisionali che avrebbero dovuto caratterizzare il nuovo percorso di questo paese.
3) Per affidare il mio interesse di comune cittadino a dei cittadini comuni e disinteressati.
4) Per porre fine all'era populista e inconsistente, e dare inizio a una nuova era politica e costruttiva.
5) Per una società orizzontale, senza gerarchie e decisioni calate dall'alto.
6) Perché uno vale uno.
7) Per la meritocrazia.
8) Per avere anche un solo motivo che mi portasse a dire "forse vale la pena di restare".
9) Perché da attivista coi miei 5 anni di fatiche alle spalle, avrei voluto trovare un valido interlocutore con il quale far squadra.
10) Per una politica finalmente aperta e trasparente.
Bene, le mie illusioni sono svanite a distanza di un mese dalle elezioni. Vi ho votato sia alle comunali che alle Regionali in Sicilia. Per le prime non abbiamo avuto successo, per le seconde non ho motivo di pentirmi della mia scelta. Il modello Sicilia funziona, è vero. Ma funziona perché un governo quanto meno esiste, e se quel governo esiste è solo perché non era necessaria la fiducia dei grillini per farlo partire. Se il governo in Sicilia non fosse partito, a quest'ora non avreste potuto dimostrare tutto ciò che avete da dimostrare. Quindi non ti riempire la bocca del "modello Sicilia" se non hai alcuna intenzione di replicarlo a livello nazionale.
Da tempo hai perso la mia stima. Ma ho continuato a mantenerla intatta nei ragazzi del Movimento 5 Stelle. Non mi importa del leader, se c'è una base compatta che agisce autonomamente e prende le decisioni giuste. Purtroppo, sei venuto meno anche all'unico merito che ti avevo sempre riconosciuto: il non interferire con l'attività di chi governa.
Adesso non solo interferisci eccome, ma non sei nemmeno stato eletto, il che rende la cosa ancora più grave. Sono stufo dei tuoi anatemi, dei tuoi sputi dal palco, della tua violenza verbale, del perpetuo clima da campagna elettorale, del tuo populismo spiccio. E' un'escalation continua verso il delirio! Non ti riconosco nemmeno più se ti paragono al Grillo di qualche anno fa. Stai trasformando il Movimento 5 Stelle in una setta, dove chiunque non è allineato col tuo pensiero viene subito tacciato di cospirazione col nemico, di appartenenza a vecchie logiche, e se insiste viene epurato. E sarebbe questo il nuovo? Questo è il vecchio, anzi...vecchissimo! Si chiama fascismo.
Come se non bastasse, adesso devo anche subire i tuoi quotidiani insulti, insulti nel vero senso della parola, oltre che all'intelligenza. O forse dovrei specificare meglio, devo subire i VOSTRI insulti. Si perché devi sapere che le stesse critiche le ho mosse all'interno del Movimento 5 Stelle Sicilia, e in tutta risposta mi hanno detto che ho fatto male a votarli (ma guarda un po') e che sono soltanto, udite udite, un "berlusconiano rosicone"! Io che non ho mai votato il nano malefico neanche una sola volta in tutta la mia vita, a differenza di tanti tuoi elettori e attivisti! Io che Berlusconi lo schifavo già in fasce, e molto prima che il Movimento 5 Stelle nascesse!
Ho visto proprio di tutto. Chiunque osi sollevare una voce, è un colluso cospiratore. Un clima degno di Scientology!
In tutto ciò, dov'è finita la partecipazione democratica? Dove sono finite le consultazioni popolari? Te ne guardi bene adesso eh? Il paese è ad una svolta cruciale e tu non chiedi alle gente cosa desidera in questo momento?! Lo streaming arriva solo quando vi dovete fare belli mentre dite di NO a un Bersani che striscia ai vostri piedi! Si, perché checché tu ne dica è questo che sta facendo ormai; ma tu continui a evocare un inciucio PD-PDL, nella speranza che arrivi davvero...così magari il tuo totalitario 100% alle prossime elezioni lo ottieni davvero. E cos'è questa storia che può votare solo chi è iscritto al sito del Movimento 5 Stelle? Forse ti sfugge il banale concetto che adesso rappresentate l'intera nazione! Compresi gli elettori di PD, PDL e Lista Civica! O forse credi che la nonnina di 80 anni che abita in paese si connetta al tuo blog per andare a votare? Credi che il pensiero umano debba coincidere con la tua filosofia? Pensi che gli altri non siano degni di essere rappresentati? Se la pensi così, come purtroppo temo, allora c'è solo da avere paura perché il paese con te rischia solo una deriva totalitarista.
Mi preoccupi Grillo, mi preoccupi seriamente, perché nelle tue parole vedo solo odio. Speravo nell'autonomia intellettuale dei deputati e senatori eletti, ma vedo che anche loro stanno cedendo alle tue pressioni psicologiche. Quando l'unica strategia di governo diventa la vendetta, non può venir fuori nulla di buono.
Altro che uno vale uno, più che Grillo mi sembra di sentire il MARCHESE del Grillo: "io so io, e voi non siete un cazzo!". Mi sa che il potere ti ha dato alla testa, e quando con appena un 25% pretendi un governo, dopo aver tra l'altro dimostrato di non esserne all'altezza, mi appari allo stesso livello di un Berlusconi che pretende la presidenza della Repubblica.
Avevate la possibilità di governare! Chi è il PD lo sappiamo tutti, non c'è bisogno che ci ricordi quotidianamente la scoperta dell'acqua calda. Avevate però l'opportunità di costringere il PD a governare, e a governare bene! La soluzione era la più auspicabile. Un Bersani che governa con la pistola puntata alla tempia ve lo immaginate? Si sarebbero potute fare tante, tantissime cose! E al primo passo falso, avreste potuto fare cadere il governo...e lo avreste fatto da eroi! Senza contare che vi sareste pure tolti dall'imbarazzo di dover governare direttamente senza avere di fatto alcuna esperienza. E invece? Invece nulla. Avete scelto la mossa più stupida, o meglio...HAI scelto la mossa più stupida. Ho sperato sino all'ultimo che il gregge non ti seguisse, che si facesse valere l'art. 67 della Costituzione. Ma ho capito alla fine che la paura ha vinto. Quindi adesso evita di venirmi a dare le tue lezioncine di morale su come si cambia, perché qui l'unico che non ha voluto cambiare sei tu...e lo hai fatto nel modo più squallido, dimenticando i principi basilari di una democrazia.
Lo abbiamo già avuto un comico che ha indottrinato le masse con le sue barzellette per quasi 20 anni, non credo ce ne serva un altro. Dall'altro lato della barricata c'è un paese che soffre, che non arriva a fine mese, che non ha prospettive di lavoro e di futuro, che non può farsi una famiglia, che si ammala e non riceve cure, che paga tasse senza ricevere servizi, che ha perso le speranze. La crisi non è un gioco Grillo, la crisi la gente la vive per davvero a differenza tua. E tu insulti questo paese con le tue cazzate. Tu dai del colluso all'operaio che viene licenziato, dai della cospiratrice alla casalinga che non riesce a pagare le bollette, dai del venduto al prete che prova a mandare avanti la sua missione. Tutta gente che non necessariamente la pensa come te, ma che ha una voglia di cambiamento autentica, e non costruita come la tua, da bravo attore quale sei. La rabbia di questa gente è vera, e tu ti permetti di elargire giudizi senza sapere un cazzo.
Caro Grillo permettimi, ma questa volta a fanculo ti ci mando io.
sabato 6 aprile 2013
***MANIFESTAZIONE 18 MAGGIO, ROMA***
06/04/2013
«ADESSO FACCIAMOCI SENTIRE»
Intervista a Landini:
-Maurizio Landini, hai detto che alla manifestazione della Fiom del 18
maggio a Roma sarebbe auspicabile la presenza dei precari, degli
studenti, dei disoccupati… Insomma, questa sarà la prima grande
manifestazione «politica» dopo il terremoto delle elezioni di febbraio.
-In prima fila ci sono i metalmeccanici, ma è una manifestazione che il
comitato centrale della Fiom ha deciso di organizzare per coinvolgere
tutte le persone che vogliono cambiare questa situazione inaccettabile.
Al centro c’è soprattutto la difesa del lavoro: la richiesta di
ammortizzatori sociali, una politica di tutela dei redditi, il blocco
dei licenziamenti, un piano straordinario di investimenti per rilanciare
l’economia, la denuncia della folle idea di defiscalizzare gli
straordinari… E’ in atto una crisi democratica e non solo nei luoghi di
lavoro, abbiamo bisogno di un governo che cambi le cose, è urgente fare
di tutto per superare la precarietà. Inoltre, penso che la democrazia
vada agita concretamente e che non sia accettabile che le piazze vengano
usate solo da coloro che in questi anni hanno fatto danni enormi.
-A chi ti riferisci?
-A Silvio Berlusconi.
-Perché una manifestazione proprio in questa fase di spaesamento totale
dove ancora non si sa quali siano gli interlocutori politici in
parlamento?
-Siamo davanti a un parlamento che in questi giorni deve
eleggere il presidente della Repubblica, in questa fase delicata
rivendicare la democrazia nei luoghi di lavoro è un tema decisivo. Non
passa giorno senza la chiusura di una fabbrica, senza nuovi
licenziamenti, è adesso che bisogna farsi sentire affinché le persone
non si sentano sole. Corriamo il rischio di una guerra tra poveri.
-Perché gli operai ancora una volta non hanno votato i partiti tradizionali della sinistra?
-I partiti dovrebbero chiedersi cosa hanno fatto per guadagnarsi quei
voti. L’esperienza del governo Monti è stata fallimentare, ed è evidente
che ha penalizzato chi lo ha sostenuto. Il nuovo governo deve cambiare
rotta puntando a condizionare anche le politiche europee, così non si
può andare avanti. Frequentando le assemblee non era complicato capire
cosa stava succedendo, era evidente la distanza che c’era fra i partiti
della sinistra e i lavoratori spaventati dalla crisi. Io non sono certo
sorpreso per quello che è successo alle elezioni.
-La
lacerazione del Pd potrebbe risolversi con la vittoria di Renzi, l’ala
destra del partito sul piano delle politiche per il lavoro. Prospettiva
preoccupante?
-Sono per evitare certe personalizzazioni, ed eviterei
anche di appellarmi a qualche salvatore della patria. In questa fase
drammatica dobbiamo discutere non di chi ma di che cosa bisogna fare. Il
voto di febbraio ha chiesto con grande determinazione alle forze
politiche, e direi anche al sindacato, di imboccare nettamente la strada
del cambiamento. Dobbiamo stare ai contenuti, e proprio questo non è
stato chiaro al momento del voto: adesso voglio capire quali scelte per
non precipitare nel dramma e non quali persone, quali leader. Dobbiamo
tornare a praticare la democrazia.
-Grillo ha sempre sparato a
zero contro i sindacati ma contemporaneamente ha sempre elogiato la Fiom
e il suo ruolo. A questo punto, quale approccio ti sembra utile
adottare nei confronti del M5S?
-La Fiom ha scritto una lettera a
tutti i gruppi parlamentari per chiedere un incontro, quindi anche al
M5S. Dirò loro cosa intende fare la Fiom. I sindacati non li scioglie
certo Grillo. I lavoratori, per esempio, hanno bisogno di una legge
sulla rappresentanza che li metta nella condizione di potersi scegliere i
sindacati che vogliono. Loro dicono che uno vale uno, giusto? Vediamo
cosa hanno da dire a questo proposito.
-Marito e moglie, a
Civitanova Marche, ieri si sono impiccati per la vergogna di essere
diventati poveri. Non passa giorno senza un suicidio legato alla crisi,
eppure non fa scandalo.
-Una tragedia, un’altra. Questa è una delle
ragioni, forse la prima, per cui abbiamo deciso di scendere in piazza il
prossimo 18 maggio. Le persone oggi sono disperate perché si sentono
sole e noi abbiamo il dovere di tutelarle, di garantire loro un reddito
anche quando perdono il lavoro.
-Tutti adesso parlano di reddito di cittadinanza. E’ una strada percorribile nell’immediato?
-Noi siamo stati i primi a parlarne in piazza, a Roma, il 16 ottobre
del 2010. Non deve essere uno strumento alternativo alla cassa
integrazione, ma bisogna sperimentarlo subito. E’ necessario e doveroso
estendere le tutele a chi non ce la fa più
I partiti di sinistra dovrebbero chiedersi
cosa hanno fatto per guadagnarsi i voti degli operai. L’esperienza del
governo Monti è stata fallimentare, ed è evidente che ha penalizzato chi
lo ha sostenuto. Il nuovo governo dovrà cambiare rotta puntando a
condizionare anche le politiche europee, così non si può andare avanti.
Frequentando le assemblee non era complicato capire cosa stava succedendo, era evidente la distanza che c’era fra i partiti della sinistra e i lavoratori spaventati dalla crisi. Io non sono certo sorpreso per quello che è successo alle elezioni. (M.Landini)
Frequentando le assemblee non era complicato capire cosa stava succedendo, era evidente la distanza che c’era fra i partiti della sinistra e i lavoratori spaventati dalla crisi. Io non sono certo sorpreso per quello che è successo alle elezioni. (M.Landini)
mercoledì 3 aprile 2013
Il genocidio dei nativi americani: 1607-1890
Tratto da “Il libro nero degli Stati Uniti d’America”
90 Milioni di veri americani sterminati dalla peggior gentaglia che abbia mai calpestato il suolo terrestre...
Per nativi americani (chiamati anche in modo più o meno consono Indiani d'America, Pellerossa, Amerindi, Amerindiani, Prime Nazioni, Aborigeni americani, Indios) si intendono tutti i popoli indigeni che vivevano in America del Nord, America centrale e America del Sud prima della colonizzazione degli europei. Il loro sterminio rappresenta uno dei più gravi genocidi della storia dell'umanità, tanto che oggi sono una minoranza nel continente americano.
Non si sa con sicurezza quanti fossero i Nativi d'America prima della colonizzazione ma gli storici sono stati in grado di stimare
con una certa plausibilità che nel 1500 circa 80 milioni di abitanti
occupavano il nuovo mondo e nel 1550 solo 10 milioni di indigeni sopravvivevano.
In Messico vi erano circa 25 milioni di persone nel 1500 e nel 1600
solo 1 milione di indigeni mesoamericani erano ancora vivi.
Quindi si parla di circa 90 milioni di morti.
Gli inglesi arrivarono a Jamestown nel 1607. Dal 1610 iniziò lo sterminio dei nativi americani che proseguì fino al 1890, anno in cui il settantesimo cavalleggeri dell’esercito nordamericano massacrò la popolazione Lakota, nel Sud Dakota.
Assetati di oro, argento c pellicce, i bellicosi cow-boys a cavallo, armati di fucili, ebbero, gioco facile contro, popolazioni pacifiche che erano armate solo di archi e frecce, e non conoscevano la polvere da sparo, il denaro e la proprietà privata. Voglio riportare qui un brano, che descrive molto bene il lungo calvario attraversato dai nativi dopo essere venuti in contatto con i conquistatori europei:
“Dopo lo storico sbarco del 1492, per anni l'Europa, lacerata da sanguinose guerre di religione, non si mostrò molto interessata al nuovo continente. Successivamente la bramosia di possesso, il mito dell'oro, l'interesse verso nuove terre, la passione per le pregiate pellicce, l'imperativo missionario di "mettere il nuovo continente sotto la protezione di Dio” e il fascino dell'avventura, rappresentarono un micidiale cocktail distruttivo. Ben presto l'insieme di questi elementi si tradusse in atrocità e oscenità di ogni tipo. una miscela esplosiva che rese via via sempre più manifeste le peggiori disposizioni dell'uomo.
Quel misto di avventura e ingordigia funse da propulsore e spinse verso occidente i grandi velieri.
Il destino dei nativi americani e delle loro antiche culture (e probabilmente del mondo intero) era segnato: la presunta "civiltà” europea, boriosa e dispotica, ne aveva decretato l'epilogo”
Tratto da “Il libro nero degli Stati Uniti d’America”
90 Milioni di veri americani sterminati dalla peggior gentaglia che abbia mai calpestato il suolo terrestre...
Per nativi americani (chiamati anche in modo più o meno consono Indiani d'America, Pellerossa, Amerindi, Amerindiani, Prime Nazioni, Aborigeni americani, Indios) si intendono tutti i popoli indigeni che vivevano in America del Nord, America centrale e America del Sud prima della colonizzazione degli europei. Il loro sterminio rappresenta uno dei più gravi genocidi della storia dell'umanità, tanto che oggi sono una minoranza nel continente americano.
Non si sa con sicurezza quanti fossero i Nativi d'America prima della colonizzazione ma gli storici sono stati in grado di stimare
con una certa plausibilità che nel 1500 circa 80 milioni di abitanti
occupavano il nuovo mondo e nel 1550 solo 10 milioni di indigeni sopravvivevano.
In Messico vi erano circa 25 milioni di persone nel 1500 e nel 1600
solo 1 milione di indigeni mesoamericani erano ancora vivi.
Quindi si parla di circa 90 milioni di morti.
Gli inglesi arrivarono a Jamestown nel 1607. Dal 1610 iniziò lo sterminio dei nativi americani che proseguì fino al 1890, anno in cui il settantesimo cavalleggeri dell’esercito nordamericano massacrò la popolazione Lakota, nel Sud Dakota.
Assetati di oro, argento c pellicce, i bellicosi cow-boys a cavallo, armati di fucili, ebbero, gioco facile contro, popolazioni pacifiche che erano armate solo di archi e frecce, e non conoscevano la polvere da sparo, il denaro e la proprietà privata. Voglio riportare qui un brano, che descrive molto bene il lungo calvario attraversato dai nativi dopo essere venuti in contatto con i conquistatori europei:
“Dopo lo storico sbarco del 1492, per anni l'Europa, lacerata da sanguinose guerre di religione, non si mostrò molto interessata al nuovo continente. Successivamente la bramosia di possesso, il mito dell'oro, l'interesse verso nuove terre, la passione per le pregiate pellicce, l'imperativo missionario di "mettere il nuovo continente sotto la protezione di Dio” e il fascino dell'avventura, rappresentarono un micidiale cocktail distruttivo. Ben presto l'insieme di questi elementi si tradusse in atrocità e oscenità di ogni tipo. una miscela esplosiva che rese via via sempre più manifeste le peggiori disposizioni dell'uomo.
Quel misto di avventura e ingordigia funse da propulsore e spinse verso occidente i grandi velieri.
Il destino dei nativi americani e delle loro antiche culture (e probabilmente del mondo intero) era segnato: la presunta "civiltà” europea, boriosa e dispotica, ne aveva decretato l'epilogo”
Uno psicologo stava spiegando come gestire meglio lo stress. Quando
sollevò un bicchiere d’acqua, tutto il pubblico immaginò che avrebbe
posto la solita domanda: “Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?”
Quello che invece domandò fu: “Quanto credete che pesi questo bicchiere d’acqua?”
Le risposte variarono da 250 a 400 grammi.
“Il peso assoluto non conta, - replicò lo psicologo - dipende dal tempo per cui lo reggo. Se lo sollevo per un minuto, non è un problema. Se lo sostengo per un’ora, il braccio mi farà male. Se lo sollevo per tutto il giorno, il mio braccio sarà intorpidito e paralizzato. In ogni caso il peso del bicchiere non cambia, ma più a lungo lo sostengo, più pesante diventa.” E continuò: “Gli stress e le preoccupazioni della vita sono come quel bicchiere d’acqua. Se ci pensate per un momento, non accade nulla. Pensateci un po’ più a lungo e incominciano a far male. E se ci pensate per tutto il giorno, vi sentirete paralizzati e incapaci di far qualunque cosa.”
E’ importante ricordarsi di lasciare andare i nostri stress. Alla sera, il più presto possibile, posiamo i nostri fardelli. Non portatiamoceli addosso per tutta la sera e tutta la notte. Ricordiamoci di posare il bicchiere d’acqua!
Quello che invece domandò fu: “Quanto credete che pesi questo bicchiere d’acqua?”
Le risposte variarono da 250 a 400 grammi.
“Il peso assoluto non conta, - replicò lo psicologo - dipende dal tempo per cui lo reggo. Se lo sollevo per un minuto, non è un problema. Se lo sostengo per un’ora, il braccio mi farà male. Se lo sollevo per tutto il giorno, il mio braccio sarà intorpidito e paralizzato. In ogni caso il peso del bicchiere non cambia, ma più a lungo lo sostengo, più pesante diventa.” E continuò: “Gli stress e le preoccupazioni della vita sono come quel bicchiere d’acqua. Se ci pensate per un momento, non accade nulla. Pensateci un po’ più a lungo e incominciano a far male. E se ci pensate per tutto il giorno, vi sentirete paralizzati e incapaci di far qualunque cosa.”
E’ importante ricordarsi di lasciare andare i nostri stress. Alla sera, il più presto possibile, posiamo i nostri fardelli. Non portatiamoceli addosso per tutta la sera e tutta la notte. Ricordiamoci di posare il bicchiere d’acqua!
Voi mi guardate e voi non vedete in me che un brutto vecchio, ma interiormente, io sono colmo di una grande bellezza.
Sono seduto in cima a una montagna e guardo al futuro.
Vedo il mio popolo e il vostro popolo che vivono insieme.
In avvenire il mio popolo dimenticherà il modo di vivere dei suoi antenati, a meno che non l'apprenda dai libri dell'uomo bianco.
Quindi voi dovete scrivere ciò che vi dico e farne un libro affinché le generazioni a venire possano conoscere questa verità.
Sono seduto in cima a una montagna e guardo al futuro.
Vedo il mio popolo e il vostro popolo che vivono insieme.
In avvenire il mio popolo dimenticherà il modo di vivere dei suoi antenati, a meno che non l'apprenda dai libri dell'uomo bianco.
Quindi voi dovete scrivere ciò che vi dico e farne un libro affinché le generazioni a venire possano conoscere questa verità.
Fin che ci sono "imprenditori" che intendono
risolvere la crisi chiamandoti al lavoro un mese in nero e a stipendio
zero non ne salteremo mai fuori e continueremo a ingrassare sempre gli
stessi, anche perche' passato il mese ripeteranno la stessa con il
prossimo della lista. Cio' sta a significare che il lavoro C'E' ma
vogliono ridurci a schiavi. Stanno approffittando della crisi per
ridurci a schiavi; e quando la crisi
finira', noi partiremo dalla condizione di schiavi, e loro, i signori
"imprenditori", continueranno a ingrassarsi sulle nostre spalle. Abbiamo
bisogno di lavorare, e' vero; ma abbiamo il coraggio di ribellarci a
tutto cio' denunciando gli autori di queste porcherie alle autorita'
competenti, in primis gli ispettorati del lavoro.
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