martedì 12 giugno 2012

Perché è necessario mobilitarsi

il 13, 14 e 15 giugno

Le politiche del Governo mettono in contrapposizione e concorrenza lavoratori «garantiti» e non, giovani e adulti,lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti, donne e uomini, comunitari ed extra comunitari e riducono il lavoro a una merce. La crisi ha mostrato tutti i limiti del nostro sistema industriale, i limiti e la miopia dei sacrifici chiesti dal sistema finanziario europeo, voluti dal Governo, imposti ai lavoratori e a tutti i cittadini.

L'assenza drammatica di scelte di politiche industriali di sostegno e di indirizzo al sistema produttivo da parte di chi ha responsabilità di Governo non contrasta le ragioni della crisi; il Governo ha scaricato i costi su lavoratrici e lavoratori con gravissimi interventi sul piano sociale, interventi che non sono serviti e non serviranno ad affrontare l'emergenza attuale, anzi l'aggravano.

La vera priorità, economica, sociale e politica, del paese oggi è la riunificazione e l’estensione dei diritti e della tutela universale nel lavoro, la difesa dell’occupazione, il superamento della precarietà e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Non abbiamo più tempo! Il Governo deve dare da subito un forte segnale di discontinuità, il Parlamento deve rispondere ai bisogni e alle richieste del mondo del lavoro.

Cosa vogliamo? Chiediamo al Governo di stanziare urgentemente risorse per la crescita e fare scelte di politica industriale e di intervento pubblico finalizzate alla sostenibilità ambientale e sociale delle produzioni.

Chiediamo un nuovo modello di sviluppo a partire da un piano straordinario per la mobilità sostenibile, tavoli di confronto nazionali per definire piani nazionali di intervento nei settori dell'auto e dell'indotto, degli elettrodomestici, della siderurgia, delle telecomunicazioni, vogliamo modificare il piano di Finmeccanica perché siamo contrari alla vendita delle attività civili del più grande gruppo industriale pubblico del nostro paese.

Cosa vogliamo? Chiediamo al Parlamento di annullare le leggi che mettono in discussione i diritti e la democrazia nei luoghi di lavoro e il diritto alla contrattazione collettiva a partire dalla richiesta di cancellare l’art. 8 che attacca la democrazia nei luoghi di lavoro. Chiediamo una legge sulla rappresentanza che garantisca, nell'applicazione dell'art. 19 dello Statuto dei diritti dei Lavoratori, i requisiti del pluralismo sindacale e della rappresentatività previsti dalla nostra Costituzione. Vogliamo salvaguardare l'art. 18 e la dignità nei luoghi di lavoro e chiediamo di modificare il disegno di legge sul mercato del lavoro che lo cancella, vogliamo una riforma del mercato del lavoro che estenda diritti e tutele con misure di contrasto alla precarietà. Vogliamo modificare la controriforma delle pensioni e garantire il diritto alla pensione del lavoro dipendente a partire dai lavoratori esodati, senza lavoro e senza pensione.

Cosa vogliamo? Vogliamo contrastare la scelte di Federmeccanica e la pratica degli accordi separati, vogliamo riconquistare il Contratto nazionale.

Per tutte queste ragioni le metalmeccaniche e i metalmeccanici

daranno vita a iniziative diffuse di mobilitazione a livello nazionale e

nei singoli territori

- mercoledì 13 e venerdì 15 giugno con iniziative territoriali

- giovedì 14 giugno con una iniziativa nazionale a Roma

a Mantova mercoledì 13 giugno, dalle 9,30 alle 12,00, verrà effettuato un presidio davanti alla prefettura.

Roma, 6 giugno 2012 - Fiom nazionale

Nessun commento: