venerdì 14 giugno 2013

COMUNICATO FIOM
  
Indesit. Fim, Fiom, Uilm:
 “Non condivisibile l'ipotesi
 di ridimensionamento e 
delocalizzazione avanzata 
dall'Azienda. Continua lo 
stato di agitazione: altre 
16 ore di sciopero entro giugno”

Le Segreterie nazionali dei sindacati 
dei metalmeccanici Fim-Cisl, 
Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso 
oggi il seguente comunicato.

Il 4 giugno 2013 la Direzione della Indesit SpA 

ha comunicato a Fim, Fiom, Uilm nazionali e ai
 rappresentanti dei lavoratori di volere adottare
 un piano industriale che riorganizzerebbe 
profondamente le attività produttive del Gruppo, 
potenziando ed estendendo quelle realizzate 
in paesi “low cost” – Polonia e Turchia –
 e riducendo in modo consistente quelle italiane 
con la chiusura di due impianti produttivi, uno 
in provincia di Caserta e un altro nell’area fabrianese, 
in provincia di Ancona.”
Fim, Fiom e Uilm ritengono tale piano insostenibile 
sia dal punto di vista industriale, sia dal punto di 
vista sociale in quanto:
  • ridimensiona l’industria manifatturiera
     nazionale;
  • produce rilevanti ed immediati effetti 
    negativi anche sui distretti industriali cresciuti 
    intorno a Indesit;
  • penalizza un indotto che rappresenta 
    una vera eccellenza del tessuto industriale italiano;
  • comprime ulteriormente gli occupati in 
    un momento già tanto difficile per il nostro Paese.”
Nel corso degli ultimi anni, l'Indesit ha chiuso 
gli impianti produttivi di Refrontolo (Treviso), 
Brembate (Bergamo) e None (Torino), dove 
lavoravano complessivamente oltre mille persone.
 Il fatto che questo sia avvenuto con accordi 
sindacali, che hanno puntato all’adozione di politiche 
attive del lavoro per tutelare lavoratori e territori 
interessati, non rende meno evidente e grave né il 
progressivo disimpegno industriale in Italia, né il 
fatto che oltre trecento lavoratori siano a tutt’oggi privi 
di occupazione.”
Fim, Fiom e Uilm nazionali ritengono che la fase 
economica, le caratteristiche dei territori sui 
quali la presenza di Indesit è rimasta, il 
rischio di desertificazione industriale progressiva,
non consentano né di condividere, né di accettare
l’ipotesi di delocalizzazione produttiva e di
ridimensionamento industriale e occupazionale 
avanzata da Indesit.”
Per queste ragioni hanno sostenuto ogni iniziativa 
di lotta fino ad oggi promossa dalle Organizzazioni 
sindacali locali e dalle Rsu degli stabilimenti italiani 
del Gruppo per contrastare il piano, e 
sosterranno il proseguimento della mobilitazione 
locale e nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, 
con l'obiettivo di convincere il Gruppo Indesit e 
la famiglia Merloni a rivedere i propri progetti, 
a ritrovare nel proprio essere una grande 
azienda italiana, che all’Italia deve le sue origini 
e il suo successo, le ragioni per modificare le proprie 
scelte industriali, continuando ad investire nel 
nostro Paese, per il futuro dell'industria italiana 
e per un lavoro stabile, qualificato e radicato nel 
territorio.”
La realizzazione dell'obiettivo di un nuovo piano 
industriale della Indesit, a partire dal Piano 
Italia condiviso in sede ministeriale in data 
7 dicembre 2010, in grado di garantire un adeguato 
livello di investimenti in nuovi prodotti e nei 
processi produttivi e il mantenimento delle produzioni 
e dei livelli occupazionali rappresentano oggi la 
priorità per le lavoratrici e i lavoratori, per i 
territori interessati e per la salvaguardia del 
settore elettrodomestico in Italia. Cosi come 
è prioritaria la salvaguardia del reddito di quei 
lavoratori - di Refrontolo, Brembate e None - 
per i quali, ad oggi, con lo strumento delle 
politiche attive, non è stato realizzato un risultato in 
termini di rioccupazione.”
Fim, Fiom, Uilm nazionali, le strutture di Fim, 
Fiom, Uilm territoriali interessate e il 
Coordinamento Rsu degli stabilimenti Indesit 
decidono di continuare lo stato di agitazione 
in tutti gli stabilimenti e proclamano ulteriori 
16 ore di sciopero da svolgersi nel mese di 
giugno con modalità articolate in tutte le 
 realtà e con manifestazioni territoriali nelle 
Marche ed in Campania, a sostegno del 
confronto con la Direzione aziendale di 
Indesit che Fim, Fiom e Uilm chiederanno 
di avviare tempestivamente.”
Le iniziative territoriali dei prossimi 
giorni avranno l’obiettivo di modificare 
i programmi aziendali, coinvolgendo attivamente 
i Sindaci, le Istituzioni provinciali e i Presidenti 
delle Regioni Marche e Campania affinché 
sostengano la vertenza sindacale finalizzata a
mantenere le attività produttive e difendere il lavoro.”
Fim, Fiom, Uilm nazionali si attiveranno inoltre, 
da subito, nei confronti del Ministro dello 
Sviluppo economico per chiedere l'interessamento 
del Governo sulla vertenza Indesit e 
azioni concrete con scelte di politica 
industriale riguardo al settore per 
salvaguardia delle produzioni e dell’occupazione.”
Inoltre, le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm, 
in tempi brevi, definiranno le iniziative 
necessarie e utili a tutto il settore elettrodomestico 
per preparare una iniziativa nazionale a tutela 
del settore nei confronti del Governo.”

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 11 giugno 2013

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