domenica 27 maggio 2012


I guerrieri non sono come quello che pensi siano i guerrieri. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendere un'altra vita. Il guerriero è colui che si sacrifica per il bene degli altri.
Il suo compito è quello di prendersi cura degli anziani, degli indifesi, coloro che non possono provvedere a se stesse, e, soprattutto, i bambini, il futuro dell'umanità.
Anch'io ho fatto un balzo sulla sedia quando la provvidenziale gaffe di Angelino Alfano (a meno che non fosse voluta) ha reso evidente anche a chi come il sottoscritto capisce poco di politica, qual era l'aculeo velenoso nascosto in una proposta di modifica all'apparenza ragionevole. L'uomo punta ancora lì: sette anni di impunità sono un'offa troppo ghiotta per chi si trova nelle sue condizioni. Chissà quante 'cene eleganti' al Quirinale. Non voglio ricordare il pessimo governo che ha presieduto, l'incoscienza di aver negato l'esistenza della crisi quando si era ancora in tempo per meglio tamponarla, le ripetute affermazioni che il peggio era alle nostre spalle, che i ristoranti che gli aerei, mentre stavamo scivolando laggiù dove oggi ci troviamo. Non voglio ricordare nemmeno le imputazioni allo stesso tempo gravi e ridicole di cui deve rispondere. Non cito nemmeno il conflitto d'interessi per cui, nella sciagurata ipotesi, siederebbe al Quirinale per la prima volta un uomo con le mani in pasta in numerosi affari non tutti non sempre trasparenti. Mi soffermo invece su un altro elemento: quest'uomo ha avvilito la nostra immagine nel mondo come nessun altro prima di lui. Il discredito di cui era circondato nelle sedi internazionali è testimoniato da innumerevoli filmati tutti reperibili in rete. Il ruolo assegnato al presidente della Repubblica dalla Costituzione è, tra l'altro, quello di alta rappresentanza del paese all'estero. C'è qualcuno, anche di quella parte politica, che potrebbe davvero tollerare di essere rappresentato nel mondo da questo 'clown triste'?

domenica 13 maggio 2012

Landini: “Le infiltrazioni criminali? Causate dalla frammentazione del lavoro”

Il segretario della Fiom al Salone del Libro di Torino: "Sotto lo stesso tetto ci sono miriadi di contratti diversi. Mafie e corruzione sono le reali cause dei mancati investimenti in Italia non l'articolo 18". Il terrorismo? "Il primo nemico dei diritti, della democrazia e di chi lavora"

“La frammentazione del lavoro è una delle maggiori cause di infiltrazione mafiosa”. Parla anche di criminalità organizzata il segretario della Fiom, Maurizio Landini, intervenuto al Salone del libro di Torino per la presentazione del volume “Lavoro vivo” (edizioni Alegre).

Una condizione che secondo il segretario non riguarda solo il sistema degli appalti, ma si estende a pezzi interi dell’economia reale: “Se guardiamo all’organizzazione del lavoro nel pubblico e nel privato, troviamo sotto lo stesso tetto miriadi di contratti diversi. C’è una frantumazione del lavoro e dei diritti che non ha precedenti e questo favorisce l’infiltrazione”. Per il segretario sono mafie e corruzione le reali cause dei mancati investimenti in Italia “e non la modifica dell’articolo 18”. Motivo per cui sollecita uno scatto in avanti dei sindacati, perché il problema venga affrontato in modo più deciso.

Il problema dell’interesse criminale inizia a toccare da vicino anche il mondo dei metalmeccanici, ma non risparmia neppure le cooperative, colpite da una forma di degenerazione che ne svuota il significato e la storia originaria. E le rende strumenti per la diminuzione dei diritti del lavoratori. “Ho scoperto che il primo di maggio la cooperativa di consumo di Modena, che ha 5mila dipendenti, ha cancellato i contratti nazionali e da quel momento applica un regolamento diverso. Se anche le cooperative pensano che la strada da seguire sia quella del dottor Marchionne – denuncia Landini – credo non solo che sbaglino ma anche che facciano qualcosa di contrario alla nostra Costituzione”. E sul tema del precariato dà appuntamento a Firenze il 20 maggio, anniversario dello Statuto dei lavoratori: una discussione importante, aggiunge, “per evitare la contrapposizione tra giovani e vecchie generazioni”.

Secondo il segretario i prossimi mesi rischiano di segnare un peggioramento della situazione “senza i necessari cambiamenti, c’è il concreto pericolo di una regressione”. Ecco allora la ricetta Fiom per scongiurarla: un piano straordinario di investimenti pubblici e privati e una limitazione del potere della finanza. “Non è vero che non ci sono i soldi – dice – la verità è che sono concentrati in poche mani, bisogna andare a prenderli”. In assenza di un reale cambiamento il rischio è la recessione, ma anche dell’esplosione della violenza. “Da sempre forme di violenza o terrorismo, che oggi sono comunque diverse, possono esplodere quando muoiono le prospettive o si assiste ad una crisi della rappresentanza, come quella che viviamo oggi in Italia. Non dobbiamo sottovalutarle, anche perché sono le prime nemiche dei diritti, della democrazia e di chi lavora”.

venerdì 11 maggio 2012

Prima di giudicare un Sioux, mettiti i suoi mocassini e cammina almeno per un paio di giorni

lunedì 7 maggio 2012


Cadono i muri, cadono gl'uomini, ma le idee resteranno. - Che Guevara -

sabato 5 maggio 2012

Un medico è entrato in ospedale subito dopo essere stato chiamato urgentemente alla chirurgia d'urgenza.

Ha risposto alla chiamata non appena possibile, si è messo il camice ed è andato direttamente al blocco chirurgico. Davanti alla sala operatoria trova il padre del bambino che gli grida: "Perché è venuto così tardi, perché tutto questo tempo, non sa che la vita di mio figlio è in pericolo, non hai il senso di responsabilità?"

Il dottore sorride e dice: "Mi dispiace, non ero in ospedale e sono arrivato velocemente per come ho potuto, dopo aver ricevuto la chiamata... Ed ora, vorrei che si calmasse in modo che io possa fare il mio lavoro!"

"Devo stare calmo? Cosa succederebbe se suo figlio si trovasse in questo momento nei panni del mio bambino, starebbe tranquillo?" - Dice il padre arrabbiato.

Il dottore sorride e risponde: "Le voglio dire quello che ha detto Giobbe nella Bibbia: "Dalla polvere siamo venuti e in polvere ritorneremo, sia benedetto il nome di Dio! Noi medici non possiamo fare sempre miracoli! Stia tranquillo, comunque faremo tutto il possibile per suo figlio!"

"Dare consigli quando non siamo in questione è così facile!" - mormora il padre.

L'intervento dura qualche ora, alla fine esce dalla sala operatoria felice e dice al padre: "Grazie a Dio suo figlio è salvo!" e senza attendere la risposta del padre guarda l'orologio e va via di fretta mentre dice: "Se vuole sapere altro chieda all'infermiera!".

"Perché così arrogante? Non poteva aspettare qualche minuto e dirmi di più sullo stato di mio figlio? dice il padre all'infermiera.

Infermiera con le lacrime al viso gli risponde:

"Il figlio del dottore è morto ieri in un incidente stradale, e il medico era al funerale quando l'abbiamo chiamato per l'urgenza e ora che il suo bambino è fuori pericolo e sta bene, lui è corso a vedere la sepoltura di suo figlio!

Non giudicare mai nessuno, perché non sai cosa sta vivedendo realmente chi hai davanti a te!

venerdì 4 maggio 2012

La prima la lascio passare... la seconda ti avverto... la terza mi scateno
Un lupo, sembra che stia in silenzio...ma la verità è che sa ascoltare
Sono un lupo solitario e silenzioso...ma toccatemi qualcuno che amo e divento una belva
A volte è meglio rimanere da soli...si soffre di meno

mercoledì 2 maggio 2012

Ricordi.... Novembre 2010

La lettera con la quale 180 iscritti FIM-CISL hanno cancellato la delega.