giovedì 25 luglio 2013
martedì 9 luglio 2013
lunedì 8 luglio 2013
Fiat, dalla Boldrini sgarbo a Marchionne: "Non vengo in visita. No a ribasso sui diritti"
Il presidente della Camera, invitata dall'ad Fiat a visitare l'impianto in Val di Sangro, declina l'offerta e in una lettera attacca la politica del Lingotto: "Non sarà certo una gara a ribasso su diritti e costo del lavoro ad avviare la ripresa". Venerdì la polemica di Marchionne sulla Fiom, ricevuta a Montecitorio: "Ha scarsa rappresentatività"
ROMA - Laura Boldrini declina l'invito di Sergio Marchionne di visitare lo stabilimento in Val di Sangro. In una lettera all'ad Fiat, la presidente della Camera dice no alla "gara al ribasso sui diritti" e spiega che per "impegni istituzionali già in agenda" non può accogliere l'invito alla cerimonia del 9 Luglio in Val di Sangro.
"Lei concorderà - scrive la Boldrini - che le vecchie ricette hanno fallito e che ne servono di nuove. Affinché il nostro paese possa tornare competitivo è necessario percorrere la via della ricerca, della cultura e dell'innovazione, tanto dei prodotti quanto dei processi. Una via che non è affatto in contraddizione con il dialogo sociale e con costruttive relazioni industriali: non sarà certo nella gara al ribasso sui diritti e sul costo del lavoro che potremo avviare la ripresa".
L'invito al presidente della Camera è stato inviato venerdì scorso, dopo che la terza carica dello Stato ha ricevuto i rappresentanti della Fiom che avevano sfilato a Roma. Nella lettera Marchionne diceva di apprezzare il suo interessamento "ai problemi del lavoro in fabbrica", ma ricordava che la Fiom "ha una rappresentatività molto limitata e non è sottoscrittore di alcun contratto nazionale".
La risposta è arrivata oggi, con un lungo e duro testo: "Per ogni fabbrica che chiude - scrive la Boldrini - e per
ogni impresa che trasferisce la produzione all'estero, centinaia di famiglie precipitano nel disagio sociale e il nostro sistema economico diventa più povero e più debole nella competizione internazionale".
Tra invito e risposta, un altro tassello ha complicato la polemica Fiat-Fiom: ieri la Consulta ha dichiarato illegittimo l'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, nella parte che consente la rappresentanza sindacale aziendale (Rsa) ai soli sindacati firmatari del contratto applicato nell'unità produttiva. La decisione e stata adottata nell'ambito del ricorso della Fiom, esclusa dalla Rsa, contro la Fiat.
Il testo integrale della lettera. "Gentile dott. Marchionne, La ringrazio per la sua cortese lettera del 28 Giugno e per l'invito che mi ha rivolto. Lei ha giustamente notato il mio interessamento ai temi del lavoro, in questa particolare fase di crisi economica.
Non si tratta soltanto di sensibilità personale. Ritengo un dovere per chi rappresenta le istituzioni dedicare il massimo impegno al tema del lavoro in tutte le sue declinazioni: la disoccupazione giovanile, la precarietà, la perdita del posto per persone non più giovani e con famiglia".
"Così come il lavoro da reinventare e ripensare sotto nuove forme e in chiave di innovazione e di produttività. Cerco, per questa ragione, di sollecitare, per quanto è nelle mie facoltà, l'esame di proposte di legge di iniziativa governativa o parlamentare che si propongono di stimolare e incoraggiare nuova occupazione. E cerco quanto più possibile di incontrare sia le delegazioni di lavoratori che vengono a Roma per far sentire la loro voce al Governo e al Parlamento, sia i piccoli e medi imprenditori che tentano una via di uscita dalla crisi. Sarebbe grave se in un momento così difficile per le famiglie italiane i Palazzi della politica si chiudessero in se stessi e non si mostrassero aperti a tali istanze"
"Questi incontri, e i tanti che svolgo nelle città italiane, insieme alle decine di migliaia di lettere e messaggi che ho ricevuto finora, mi danno il senso dello stato di salute della nostra economia e dei suoi numerosi punti di criticità. In particolare emerge la portata del processo di deindustrializzazione che colpisce aree sempre più vaste del nostro Paese. Per ogni fabbrica che chiude e per ogni impresa che trasferisce la produzione all'estero, centinaia di famiglie precipitano nel disagio sociale e il nostro sistema economico diventa più povero e più debole nella competizione internazionale".
"Siamo consapevoli che bisogna invertire quanto prima questa tendenza e ognuno di noi può fare qualcosa di utile. La politica, certamente, ma anche il mondo sindacale e quello imprenditoriale. Tutti siamo chiamati a sfide nuove".
"La mia esperienza di vita e di lavoro mi ha spinto a guardare tutto questo in un'ottica globale e a rendermi conto che non servono soluzioni di corto respiro. Il livello e l'impatto della crisi sono tali da imporre un progetto del tutto nuovo, una politica industriale che consenta una crescita reale, basata su modelli di sviluppo sostenibile tanto a livello economico, quanto sociale e ambientale. Lei concorderà che le vecchie ricette hanno fallito e che ne servono di nuove".
"Affinché il nostro Paese possa tornare competitivo è necessario percorrere la via della ricerca, della cultura e dell'innovazione, tanto dei prodotti quanto dei processi. Una via che non è affatto in contraddizione con il dialogo sociale e con costruttive relazioni industriali: non sarà certo nella gara al ribasso sui diritti e sul costo del lavoro che potremo avviare la ripresa".
"Tutto questo mi porta a guardare con particolare interesse alla condizione e al ruolo della Fiat, sia in Italia sia all'estero, e ascoltare le ragioni di quanti partecipano attivamente a una realtà così importante".
"Impegni istituzionali già in agenda purtroppo non mi consentono di accogliere l'invito alla cerimonia del 9 Luglio in Val di Sangro. Certa che non mancheranno ulteriori occasioni di confronto, Le invio i più cordiali saluti".
Con la pronuncia della
Consulta rispetto all'incostituzionalità dell'art.19 la Costituzione
italiana rientra nei luoghi di lavoro, grazie alla Fiom e ai tanti
delegati sindacali che in questi anni si sono spesi e battuti per i
diritti di tutti i lavoratori.
Ora chi lavora potrà scegliersi liberamente il proprio sindacato.
La Fiat e tutta la politica che l'ha sostenuta escono sconfitti; subito una legge sulla democrazia e sulla rappresentanza.
Ora chi lavora potrà scegliersi liberamente il proprio sindacato.
La Fiat e tutta la politica che l'ha sostenuta escono sconfitti; subito una legge sulla democrazia e sulla rappresentanza.
La Corte costituzionale dà ragione alla Fiom
Maurizio Landini:
“La Costituzione rientra in fabbrica.”
“E' una vittoria di tutti i lavoratori.”
“Non ci sono più alibi: il Governo convochi immediatamente un tavolo con la Fiat e tutte le organizzazioni sindacali per garantire l'occupazione e un futuro industriale.”
“E' ora che il Parlamento approvi una legge sulla rappresentanza.”
Maurizio Landini:
“La Costituzione rientra in fabbrica.”
“E' una vittoria di tutti i lavoratori.”
“Non ci sono più alibi: il Governo convochi immediatamente un tavolo con la Fiat e tutte le organizzazioni sindacali per garantire l'occupazione e un futuro industriale.”
“E' ora che il Parlamento approvi una legge sulla rappresentanza.”
Landini: "La Costituzione rientra in fabbrica. E' una vittoria di
tutti i lavoratori. Non ci sono più alibi: il governo convochi
immediatamente un tavolo con la Fiat e tutte le organizzazioni sindacali
per garantire l'occupazione e un futuro industriale". alla sentenza
della Consulta. "E' ora che il Parlamento approvi una legge sulla
rappresentanza"
29/06/2013 Dazebao.org
Landini, Fiat se ne va, i veri investimenti fuori dall’Italia. Tute blu in corteo
ROMA - “Senza diritti siamo solo schiavi'' E' partita dietro questo striscione la manifestazione dei metalmeccanici Fiom-Cgil del Gruppo Fiat per rivendicare lavoro e democrazia che ha sfilato nel centro di Roma. Una delegazione guidata dal segretario, Maurizio Landini, ha poi incontrato verso le 12 la presidente della Camera, Laura Boldrini e più tardi, il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato.
Con tutti gli stabilimenti dell'auto Fiat in cassa integrazione, ad eccezione di Modena, "é inaccettabile: che la direzione aziendale aumenti le ore di cassa integrazione per chi non è al lavoro e contemporaneamente i ritmi produttivi e cadenze per chi è in fabbrica del 20-30%”, si legge in un volantino. "A tre anni di distanza dal piano Fabbrica Italia - che avrebbe dovuto portare le produzioni da 700 mila a 1,4 milioni di veicoli prodotti nel nostro paese - si producono meno di 400 mila veicoli l'anno", spiega la Fiom chiedendo l'apertura di un tavolo nazionale sull'automotive a cui partecipi la Fiat.
Al governo: convochi un” tavolo” Fiat -sindacati
"C'è uno studio fatto dal Sole 24 Ore - ha detto Landini durante il corteo degli operai del gruppo Fiat partito da Piazza Esedra a Roma - che dimostra che in 10 anni la Fiat, con il ricorso alla Casa integrazione, ha risparmiato un miliardo e 700 milioni di euro"."La Fiat dice di aver fatto due miliardi d'investimenti in questi anni, quindi quegli investimenti sono stati fatti con i soldi dei lavoratori e, guarda caso, siamo di fronte al fatto che la maggioranza degli stabilimenti non sta lavorando, sta chiudendo e la Fiat sta facendo i veri investimenti fuori dall'Italia. Su questo - ha concluso - serve un Governo che faccia quello che ha fatto Obama, che convochi le imprese e che impegni la Fiat a investire in Italia e a mantenere le produzioni nel nostro Paese".
Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom, giudica "ancora insufficienti gli interventi del governo Letta perché" se "può essere utile incentivare le assunzioni", il problema "è difendere il lavoro che c'è come condizione per costruirne del nuovo. Per questo credo che bisognerebbe fare provvedimenti che blocchino i licenziamenti e che incentivino i contratti di solidarietà e soprattutto bisogna ripartire con degli investimenti".
Boldrini: le istituzioni vicine al mondo del lavoro
“E' importante che le istituzioni siano vicine al mondo del lavoro, tanto piu' in un momento di grave crisi come l'attuale. Condivido le vostre preoccupazioni e le vostre ansie. Il mio non e' un ruolo esecutivo, ma vi assicuro che faro' tutto il possibile, nell'ambito delle mie competenze, per portare avanti le istanze dei lavoratori''. Ha detto Laura Boldrini all'incontro con la delegazione della Fiom. Il Segretario generale della Fiom ha consegnato alla Presidente Boldrini una copia della Costituzione firmata dai lavoratori. ''La nostra Carta fondamentale va rispettata sempre - ha commentato la Presidente Boldrini - non e' concepibile che la sua attuazione si arresti ai cancelli delle fabbriche. E' ovvio che il lavoratore debba poter scegliere liberamente il suo sindacato. E insieme al rispetto delle regole c'e' bisogno, soprattutto in una fase come l'attuale, di una politica industriale, perche' e' evidente che da solo il mercato non da risposte adeguate e compatibili coi diritti dei lavoratori. Il governo sta facendo un lavoro importante per creare nuovo lavoro. E intanto bisogna anche saper difendere il lavoro che gia'c'e'''. Numerose le testimonianze portate da lavoratrici e lavoratori delle aziende in crisi. La delegazione Fiom ha anche ribadito l'urgenza di una legge sulla rappresentanza sindacale. ''Alla Camera ci sono 3 proposte di legge - ha ricordato Laura Boldrini - e il loro iter verra' seguito con la massima attenzione''. Maurizio Landini ha inoltre chiesto alla Presidente della Camera l'istituzione di una commissione di inchiesta sulle condizioni di vita e di lavoro nelle aziende. La Presidente Boldrini ha risposto che, se ci saranno proposte al riguardo da parte dei Gruppi della Camera, sara' sua cura promuoverne la sollecita attuazione.
Anche Il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato ha dichiarato “utile la richiesta di un tavolo con la Fiat e i sindacati”, si rende conto delle difficolta'perche' l'azienda si e' sempre opposta, ma considera la richiesta legittima e utile vista la gravita' della situazione.
giovedì 4 luglio 2013
lunedì 1 luglio 2013
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