martedì 21 agosto 2012
per me è troppo tardi. o ci rivoltiamo il prima possibile o continuiamo ad alimentare un sistema che mangia da solo sulle nostre spalle. smettiamola di manifestare il nostro dissenso solamente su queste pagine. è ora di scendere in piazza coi forconi (per adesso) tutti, ma tutti quanti, non sempre i soliti quattro sfigati che poi vengono derisi. SVEGLIA!!!
sabato 18 agosto 2012
venerdì 17 agosto 2012
domenica 12 agosto 2012
Senza Madre Terra, non saremmo qui
eppure la stiamo uccidendo,
stiamo distruggendo l’aria, l’acqua,
stiamo prendendole tutti i suoi
poteri naturali, poteri che possono essere
un elemento devastante per la nostra vita,
non solo quella dei Lakota,
ma quella di tutti gli esseri umani.
(Birgil Kills Straight – Lakota -)
sabato 11 agosto 2012
venerdì 10 agosto 2012
Warriors are not what you think of as warriors. The warrior is not someone who fights, because no one has the right to take another life. The warrior is one who sacrifices himself for the good of others.
His task is to take care of the elderly, the defenseless, those who cannot provide for themselves, and above all, the children, the future of humanity.
Tȟatȟáŋka Íyotake - Sitting Bull (1831-1890)
Il Vaticano ritira i suoi soldi dalle banche italiane
Purtroppo nove istituti di credito italiani si sono visti sottrarre ingenti somme di capitali dallo Ior, la banca del vaticano, che ha spostato tutti i depositi in Germania, patria di Ratzinger, Sommo Pontefice nonchè unico azionista e conoscitore del reali stato dei suoi bilanci. A perdere il prestigioso cliente sono stati ben nove istituti di credito tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Lo Ior, la banca del Vaticano, ha tolto dalle banche italiane tutti i suoi depositi. La decisione presa in seguito a quella della Banca d’Italia che ha considerato l’istituto per le opere di Religione, alla stessa stregua di una banca extra comunitaria.
All’Italia, è stata preferita la Germania, patria del Sommo Pontefice (attualmente suo unico azionista) e giudicata, in seguito alla superiore potenzialità di crescita, come zona di migliori investimenti e maggiore stabilità finanziaria.In realtà l’operazione ha avuto inizio l’anno scorso, ma solo adesso ne è stata data notizia, in seguito al controllo dei rapporti finanziari da parte della procura di Roma in seno alle attività, presunte di riciclaggio avviate dalla banca vaticana. Il tutto partito dal sequestro di 23 milioni di euro “sospetti”.
A perdere il prestigioso cliente sono stati ben nove istituti di credito tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Immediata la replica della Santa Sede che ha voluto precisare che lo Ior non è una banca ma una Fondazione di diritto sia civile che canonico regolata da un proprio statuto
La prova? Il fatto che non emette prestiti. Forse un po’ poco per giustificare una mossa un po’ “strana”, soprattutto in un momento di grave carenza di liquidità da parte delle banche, sempre più costrette a rifiutare mutui per carenza di garanzia, come una recente indagine della stessa Banca d’Italia ha reso noto in una sua indagine conoscitiva.
La particolarità di questo istituto di credito ordinario (infatti è giuridicamente riconosciuto come tale e non come Fondazione di diritto), creato nel 1941, è quella di non avere sportelli e bilanci molto discreti: sono infatti noti solo al Papa e a tre cardinali. Il che in tempi di necessarie trasparenze antiusura e antievasione suonano ancora molto “antiquate”. Per questo motivo più di una volta lo Ior è stato coinvolto, a vari livelli, in scandali di natura economica.
Nonostante questo ancora i dirigenti dell’Istituto si rifiutano di cambiare le disposizioni interne e di aprire i propri bilanci anche agli ispettori in fase di indagine. Delle due l’una: o è una banca extra comunitaria (quindi controllabile) o non lo è (quindi non deve amministrare capitali, né avere un’organizzazione mondiale di banche controllate).
Lo Ior, la banca del Vaticano, ha tolto dalle banche italiane tutti i suoi depositi. La decisione presa in seguito a quella della Banca d’Italia che ha considerato l’istituto per le opere di Religione, alla stessa stregua di una banca extra comunitaria.
All’Italia, è stata preferita la Germania, patria del Sommo Pontefice (attualmente suo unico azionista) e giudicata, in seguito alla superiore potenzialità di crescita, come zona di migliori investimenti e maggiore stabilità finanziaria.In realtà l’operazione ha avuto inizio l’anno scorso, ma solo adesso ne è stata data notizia, in seguito al controllo dei rapporti finanziari da parte della procura di Roma in seno alle attività, presunte di riciclaggio avviate dalla banca vaticana. Il tutto partito dal sequestro di 23 milioni di euro “sospetti”.
A perdere il prestigioso cliente sono stati ben nove istituti di credito tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Immediata la replica della Santa Sede che ha voluto precisare che lo Ior non è una banca ma una Fondazione di diritto sia civile che canonico regolata da un proprio statuto
La prova? Il fatto che non emette prestiti. Forse un po’ poco per giustificare una mossa un po’ “strana”, soprattutto in un momento di grave carenza di liquidità da parte delle banche, sempre più costrette a rifiutare mutui per carenza di garanzia, come una recente indagine della stessa Banca d’Italia ha reso noto in una sua indagine conoscitiva.
La particolarità di questo istituto di credito ordinario (infatti è giuridicamente riconosciuto come tale e non come Fondazione di diritto), creato nel 1941, è quella di non avere sportelli e bilanci molto discreti: sono infatti noti solo al Papa e a tre cardinali. Il che in tempi di necessarie trasparenze antiusura e antievasione suonano ancora molto “antiquate”. Per questo motivo più di una volta lo Ior è stato coinvolto, a vari livelli, in scandali di natura economica.
Nonostante questo ancora i dirigenti dell’Istituto si rifiutano di cambiare le disposizioni interne e di aprire i propri bilanci anche agli ispettori in fase di indagine. Delle due l’una: o è una banca extra comunitaria (quindi controllabile) o non lo è (quindi non deve amministrare capitali, né avere un’organizzazione mondiale di banche controllate).
giovedì 9 agosto 2012
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